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da aprile del 2006 a marzo 2007 ho avuto la possibilità di lavorare con un'associazione dominicana, Oné Respe, che opera nelle baraccopoli di Santiago e di Haina in Repubblica Dominicana. Durante questo periodo ho scritto su questo blog ciò che vedevo e osservavo, qui trovi i post più rilevanti in ordine cronologico.
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Emergency stavolta, secondo me, sbaglia

Post n°389 pubblicato il 10 Novembre 2006 da kudablog

mi spiace scrivere questo post perchè considero Emergency, e Gino Strada, come un'associazione che ha fatto una scelta coraggiosa: non accettare soldi dallo stato se non vi è la certezza che siano per politiche umanitarie e non per politica estera. Per quanto ne so hanno rifiutato i finanziamenti per gli ospedali afgani del postinvasione. Questa scelta li ha però portati sulla strada del dover vendersi come marchio per recuperare fondi. scelta giustissima e che condivido, ma sempre sull'orlo della caduta, come è stata questa volta. Perchè il cercare fondi può portare anche a scivolare nelle trappole commerciali di qualche astuta azienda.

il fatto:
ricevo una mail dall'azienda Atar Naive srl e dal lo studio di marketing VGM. La prima è una ditta produttrice di candele a livello industriale, il secondo è uno studio professionale rivolto alle nuove tecnologie HI-TECH per il Marketing & Communication avanzato, dei pubblicitari di professione. Il messaggio è chiaro: si propone l'acquisto della candela Peace "icona di idee e progetti di pace per tutti anche in tema col prossimo NATALE." Segue una breve presentazione di Emergency con frasi ad effetto del tipo "ci perdonerete se eccezionalmente questa volta abbiamo deviato..., sicuri della giusta causa, non si può chiudere gli occhi di fronte a questa tragedia di massa per l'Umanità." Più sotto si legge che ogni candele costa 2.50 euro + IVA (ordine minimo 48 pezzi) di cui 0,50 devoluti a favore di un ospedale di Emergency in Sudan.

il commento:
la trovata è geniale perchè soddisfa tutti. La ditta piazza le candele a un pubblico che non avrebbe mai raggiunto, lo studio pubblicitario fa il suo lavoro e per questo viene ricompensato, Emergency incassa gli avanzi di questo giro d'affari senza dover colpo ferire. E così il mercato dei potenziali e bene intenzionati acquirenti di candele prodotte nei paesi poveri viene abilmente "raschiato" in questo modo. Esistono però dei problemi anche ammettendo che Emergency certifichi sulla sostenibilità ambientale dell'impianto che produce le candele, sulla regolatità del trattamento riservato ai lavoratori di tale impianto e sulla trasparenza delle transazioni (cosa che non viene detta da nessuna parte).
immagineSono anni che collaboro, prima dall'italia ed ora dalla Repubblica Dominicana, con un'associaizone che lavora nelle baraccopoli e che sta tentando di costruirsi una piccola autonomia finanziaria basandosi sulla commercializzazione di candele artigianali, anche attraverso i canali del commercio equo e solidale.
Chi compra queste candele può star certo che chi le ha fatte sono donne delle comunità più povere della Repubblica Dominicana, che tutti gli utili serviranno per finanziare dei programmi di appoggio a malati di AIDS e di istruzione di base e soprattutto che nessuno specula su queste transazioni.
Lo stesso non si può dire delle candele Peace di Emergency dove solo il 20% del prezzo (IVA esclusa) finirà nelle casse dell'associazione.

il mio umile consiglio:
immaginese pensate di regalare candele per il prossimo Natale cercatele nelle botteghe del commercio equo e solidale perchè sosterrete economie che possono dare la speranza di vincere la povertà, oltre a mettere in moto circoli virtuosi di autosostentamento. Le catene della povertà si combattono con l'economia, come ha insegnato il premio nobel per la pace Yunus. E se volete ad Emergency fate una donazione gli servirà molto di più che l'acquisto della candela Peace.
Le
candele prodotte dal laboratorio artigianale di
Onè Respe si possono trovare presso le Botteghe della Solidarietà di Milano e Roma e presso la Bottega EticoMondo di Cernusco sul Naviglio (MI)

infine la domanda:
ma la candela Peace della ditta Atar Naive srl senza il marchio di Emergency sarebbe costata 2,50 o 2,00 euro? io sono sicuro che i 50 centesimi donati all'associazione di Gino Strada li avrebbero scontati dal prezzo, ma sono solo supposizioni

beninteso che quello che critico non è un furto, ma lo smascheramento di un'operazione di mercato fatta in nome della solidarietà

 
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Commenti al Post:
sieropositiva62
sieropositiva62 il 11/11/06 alle 07:52 via WEB
credo che sia parzialmente un buon consiglio. sarebbe ottimo in un mondo perfetto. credo anche che sia una guerra tra poveri perchè difficilmente qualcuno farà entrambe le cose. in questi casi forse la cosa più equa è lasciare che ognuno faccia la propria gara. per emergency è una campagna ad esaurimento in breve termine. non ha senso remargli contro. forse è più giusto impegnarsi più spesso a parlare di commercio equosolidale che è un fatto perenne... senza metterlo a confronto con altre iniziative. comprendo il tuo punto di vista ma anche l'associazionismo si basa su queste forme di raccolta fondi. sarebbe come dire: che senso ha comprare i bonsai dell'anladis quando ci sono malati di aids che non hanno dove andare qui, in italia? o darli all'africa? quando gliene danno tutti e per gli italiani nulla??? = 0 euro? sono realtà che non si possono mettere in conflitto. tu dai una soluzione giusta... il problema è che non siamo nel mondo perfetto.
(Rispondi)
 
 
kudablog
kudablog il 13/11/06 alle 20:55 via WEB
la mia osservazione è che comprando una cendela Peace si sta facendo un gran favore a una srl e solo marginalmente si aiuto Emergency. Se esiste una possibilità molto più solidaristica bisogna promuoverla. Di Emergency ho molte magliette, è quella la strada che deve seguire o legare il suo marchio a un prodotto equo e solidale, non far fare profitti a terzi in nome suo
(Rispondi)
 
sonofortunata
sonofortunata il 11/11/06 alle 14:52 via WEB
le necessità sono talmente tante e le possibilità (almeno le mie) così poche...a volte vorrei avere una bacchetta magica e risolvere tutto e subito. Ma non è così e non lo sarà mai. Concordo con sieropositiva, emergency approfitta di un particolare momento, il commercio equo solidale dura invece tutto l'anno e va incentivato e promosso sempre.
(Rispondi)
 
 
kudablog
kudablog il 13/11/06 alle 20:57 via WEB
il problema è anche la saturazione del mercato, emergency non dovrebbe mettersi in concorrenza con prodotti che potrebbero rendere economicamente paesi del sed del mondo
(Rispondi)
 
rattopennugu2
rattopennugu2 il 12/11/06 alle 22:35 via WEB
Se ne potrebbe comprare una ed una! :D
(Rispondi)
 
etna48
etna48 il 14/11/06 alle 16:24 via WEB
La triste realtà è che la gente, pur di fare soldi, fa di tutto e di più. Purtroppo, è una percentuale minima di quello che la gente dona alle organizzazioni umanitarie che va a queste orgnizzazioni. Molto si disperde in spese generali e spese di rappresentanza.
(Rispondi)
 
 
kudablog
kudablog il 14/11/06 alle 16:37 via WEB
fortunatamente non sempre è così, bisogna saper scegliere con criterio
(Rispondi)
 
rimescolareilvolga
rimescolareilvolga il 17/11/06 alle 18:01 via WEB
Scusami ma perchè non proponi le "tue candele" ad Emergency?...ciao Mauro
(Rispondi)
 
 
kudablog
kudablog il 17/11/06 alle 19:47 via WEB
potrebbe essere un'idea, purtroppo non credo di essere competitivo in termini di prezzo con una srl, però mi hai dato un'idea adesso scrivo a Strada
(Rispondi)
 
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