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la bufala del peer to peer legale

ci sono cascati in rapida successione: RaiNews24, Finanzaonline, ilGiornale, la Reuters, Repubblica, KataWeb, Punto-Informatico, e moltissimi altri. E d'altra parte la notizia era ghiotta un sito firma un accordo con 4 major discografiche per la diffusione gratuita di file musicali, il tutto gratuitamente e legalmente. E allora tutti i giornali si sono mossi per copiare pari pari il comunicato stampa del sito senza degnarsi di verificare se fosse vero, sarebbe bastato alzare il telefono e chiamare una delle quattro industrie citate per scoprire che non esiste nulla di firmato, ma solo un proposito del sito in questione.
Il sito ringrazia per la pubblicità gratuita e dimostra come i giornali non verificano le loro fonti. Bravi!

aggiornamento dal blog di paolo attivissimo del 6/2/08:
The Register nota inoltre che Qtrax è una derivazione di una società di nome SpiralFrog, che riuscì a pagare 2 milioni di dollari alla Universal ancora prima di aver iniziato a vendere. Sembra insomma che ci sia all'opera lo stesso genio. Wired si pente di aver pubblicato l'annuncio iniziale senza verificarlo e ora fa notare che dei trenta milioni di brani promessi da Qtrax, al momento non ce n'è neanche uno. Anche il Times fa dietrofront e dice che anche la Sony ha confermato che non c'è alcun diritto di Qtrax a usare il suo catalogo musicale.