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ci stanno preparando ad un attacco all'iran

Post n°919 pubblicato il 02 Giugno 2008 da kudablog
 
Tag: asia

state molto attenti ai giornali di questi giorni perchè sia negli usa che in europa si sta preparando l'opinione pubblica ad un attacco armato contro l'iran.
La notizia di questi giorni sarebbe una relazione con al qaeda, proprio come avevano fatto con saddam. Negli ultimi mesi il governo iraniano avrebbe avuto dei colloqui con esponenti della leadership di Al Qaeda, detta così la cosa sembra grave, ma..
peccato si tratti di persone in arresto nelle carceri iraniane: il leader del gruppo pare sia Saif al Adel, ricercato anche per gli attentati in Kenya e Tanzania del 1998. Oltre a lui, Suliman abi Ghaith, considerato uno dei portavoce di Al Qaeda, e una decina di altri militanti, tra cui due figli di Bin Laden, Saad e Hamza.

Di fatto nelle ultime settimane la campagna mediatica attorno all'Iran e alla sua pericolosità si è fatta più pressante. Da un lato si accusa Teheran di sostenere le milizie sciite in Iraq, dall'altro, di stare ancora tentando di sviluppare armi atomiche. In entrambi i casi le accuse hanno destato il sospetto di essere gonfiate, o comunque divulgate secondo una tempistica precisa, il cui fine potrebbe essere quello di creare le basi di consenso per un attacco all'Iran. Ora al ventaglio delle accuse contro Teheran se n'è aggiunta un'altra, che nella vulgata dei titoli dei quotidiani potrebbe facilmente diventare un equazione: l'Iran tratta con Al Qaeda, du$nque la rete del terrore trova asilo in Persia.

E staremo a vedere come i nostri giornali racconteranno la permanenza a roma del presidente iraniano.

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/06/08 alle 10:25 via WEB
tanto per sapere, che cosa ne pensi delle ultime esternazioni del presidente iraniano?: http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/esteri/nucleare-iran2/contro-israe-e/contro-israe-e.html caposkaw
(Rispondi)
 
 
kudablog
kudablog il 03/06/08 alle 10:51 via WEB
niente di nuovo, lo stato di israele non è mai stato riconosciuto da molti paesi arabi, lo vedono come un esproprio subito per colpe non loro e come una minaccia. sono convinto che comunque questi discorsi gli servono solo per gli equilibri interni, non si sognerebbe mai di attaccare israele. la storia insegna che di solito non sono gli arabi ad attaccare.
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/06/08 alle 11:47 via WEB
ah! nel '48 sono stati gli israeliani a attaccare? e poi scusa una cosa, tu daresti un'arma in mano a uno che parla in questo modo del vicino di casa? caposkaw
(Rispondi)
 
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/06/08 alle 13:02 via WEB
embè? mancanza di argomenti? daresti una pistola in mano a un pazzo?
(Rispondi)
 
 
 
 
kudablog
kudablog il 03/06/08 alle 17:48 via WEB
Il 15 maggio, le truppe britanniche si ritirarono definitivamente dai territori del Mandato, lasciando campo libero alle forze ebraiche ed arabe. Lo stesso giorno gli eserciti di Egitto, Siria, Transgiordania, Libano e Iraq, attaccarono il neonato Stato di Israele. Il segretario generale della Lega Araba 'Abd al-Rahmān 'Azzām Pascià annunciò "una guerra di sterminio e di massacro della quale si parlerà come dei massacri dei Mongoli e delle Crociate". Nel mese di giugno le Nazioni Unite propongono una tregua, che Israele utilizzò per riorganizzarsi e aumentare la leva militare. Il giorno 27 il mediatore dell'ONU, Folke Bernadotte, presenta una proposta di accordo che viene rifiutata da entrambe le parti. Il 17 settembre il diplomatico svedese viene assassinato dai terroristi sionisti del Lehi. L'offensiva venne bloccata dal neonato esercito israeliano (Tzahal) e le forze arabe furono costrette ad arretrare, e mentre queste ultime riuscirono a occupare solo minime parti della Palestina (la Striscia di Gaza e la Cisgiordania), le forze armate israeliane occuparono la gran parte del territorio che era stato sotto il Mandato britannico. La guerra, che terminò con la sconfitta araba nel maggio del 1949 creò quello che resterà la causa degli scontri successivi: circa 700 mila profughi arabi, in gran parte fuggiti dagli orrori della guerra e in parte indotti o costretti ad abbandonare le loro proprietà dai vincitori del confronto. Ad essi sarà impedito il ritorno nello Stato d'Israele, il che è in diretto contrasto con l'articolo 13 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo [4]. Non fu permesso il loro ingresso nei territori degli Stati arabi confinanti che intendevano in modo tale seguitare a mantenere una pressione psicologica e morale su Israele e gli Stati che ne appoggiavano l'iniziativa.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/06/08 alle 16:34 via WEB
e allora? quando c'è da usare un po' di buon senso le rotelle del cervello grippano? oppure sei solo un antisemita? 10,100,1000 treblinka? caposkaw
(Rispondi)
 
 
kudablog
kudablog il 03/06/08 alle 17:51 via WEB
qui non c'entra l'anti semismo. Non sposo una parola di quelle dette contro israele e al suo diritto d'esistere, così come non condivido nulla della politica estera recente dello stato ebraico. Quello che mi duole è che stanno preparando una guerra contro l'iran agitando tutte le nostre più recondite paure: la bomba atomica, al quaeda, la shoà, quando il vero motivo è il petrolio e la sua vendita in euro. E ricordiamoci che sono stato gli usa a far andare gli integralisti al potere del moderato iran.
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