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I intervista: Paolo Frigerio

oggi posso pubblicare la prima intervista di quelle che mi sono riproposto di fare prima delle elezioni amministrative. Cercherò di sentire le opinioni dei personaggi della politica cernuschese e dei candidati sindaci (chi volesse proporsi può segnalarlo nei commenti alle interviste stesse). Non so quante persone leggeranno con interesse questi miei tentativi, ma nella settimana in cui il sindaco Cassamagnaghi blocca la stampa del foglio informativo del consiglio comunale perchè (ufficialmente) vuole verificare come mai i consiglieri di maggioranza non abbiano scritto nulla, mi sembra interessante dare uno spazio in più di confronto.

La prima intervista è sicuramente a una delle persone che più peso hanno avuto negli ultimi 13 anni di politica cernuschese: Paolo Frigerio. Consigliere comunale dal 1990 al 1994 per la Lega, eletto sindaco con un monocolore verde, viene riconfermato nel 1998, ma durante questo mandato lascia il partito di Bossi per fondare la lista Federalisti Cernuschesi. Alle amministrative del 2002 appoggia la candidatura di Cassamagnaghi (suo ex assessore alla cultura) e nell'attuale amministrazione ricopre gli incarichi di assessore all'urbanistica, di City Manager e poi di coordinatore delle liste di opposizione Federalisti-Filanda. Attualmente è alleato con la Lega sostenendo la candidatura di Cogliati. E' responsabile del sito di informazione www.ilcernuschese.it 

1 – Partiamo con qualche riflessione legata al panorama politico di Cernusco. Le scorse elezioni si sono presentate 16 liste distinte. Tu sei stato eletto con la Lega, hai fondato i Federalisti Cernuschesi e sei stato ispiratore delle liste Il Naviglio, Smile, La Filanda. C’è davvero bisogno di questa frammentazione politica? Lontano dalle elezioni quanta gente lavora davvero per la politica cittadina? 

Mi attribuisci un po' troppe liste......in realtà dopo 10 anni di tesseramento per un partito nazionale (la Lega Nord) ho contribuito attivamente a formarne due: il Naviglio nel lontano 1998 e i Federalisti 2 anni dopo in seguito alla rottura interna con la Lega. Entrambe avevano un senso politico importante e la gente le ha premiate perché si differenziavano su contenuti di rilievo a livello cittadino o erano portatori di valide istanze e esperienze.
Al di là del mio caso personale, credo sia comunque importante che il governo cittadino sia sempre pervaso dal senso civico e locale che queste liste portano come valore aggiunto.
Spesso i partiti nazionali a livello locale non rispettano il volere dei territori sia nelle scelte amministrative sia scegliendo gli uomini e questo è sicuramente un deficit politico.
I soloni che vorrebbero Cernusco in uno schema bipolare nazionale con candidati scelti dai dirigenti di partito saranno ancora una volta delusi. Da Milano per esempio qualche dirigente di partito vuole ancora candidare questo sindaco: sarà proprio grazie all’impegno proprio delle civiche se questo sindaco non sarà riconfermato e Cernusco potrà ritornare a fare una sana politica locale.
Comunque, rispondendoti, vi è molta gente che partecipa ai lavori delle liste civiche con impegno e costanza.
Questo è un altro frutto importante del profondo senso civico della nostra città. 

2 – Il tema della partecipazione dei cittadini alle scelte dell’amministrazione è sempre i più centrale nei documenti ufficiali, ma spesso disatteso nelle pratiche, negli anni in cui sei stato sindaco di Cernusco (1994-2002) come hai percepito il desiderio delle persone di poter decidere del proprio comune? Che strumenti hai attivato o pensi che si dovrebbero attivare? 

Una percezione nuova rispetto al passato su questo tema mi è stata data da quanto dicevamo prima : da un monopartito (con scarsa partecipazione alle scelte decisive) che ha governato per 40 anni a Cernusco si è passati ad un proliferare di esperienze e gruppi. Evidentemente un clima politico nuovo, giovane e diverso dal vecchiomonocolore DC ha risvegliato le coscienze e la voglia di esserci per decidere: credo che le tante liste cernuschesi siano il più grande riscontro di partecipazione contro le vecchie oligarchie politiche anche locali!
Il Maggior numero persone coinvolte significa un arricchimento di idee ed un maggiore controllo della vita pubblica, oltrechè una crescita culturale e sociale della nostra comunità e dei suoi componenti.
Occorre però essere molto attenti : i temi della rappresentatività, del valore della delega democratica del voto, della rappresentanza democratica sono ambiti delicatissimi che non devono mai essere strumentalizzati o forzati.
Ho lavorato per anni in una società che svolgeva ricerche sul livello di soddisfazione dei cittadini in merito a servizi e competenze pubbliche. Il solo sondaggio non è però sufficiente a comprendere i bisogni, i desideri ed è spesso uno strumento di ascolto freddo che non offre spesso soluzioni ma fotografa situazioni. Non è partecipazione completa e vera!
Oggi sempre a livello professionale sto elaborando sistemi di progettazione partecipata che su grossi temi quali il territorio e la pianificazione dei servizi sono strumenti sempre più completi, sofisticati e coinvolgenti. Rimane infine il vecchio metodo assembleare: utile ma anche questo non sufficiente per un’analisi completa e oggettiva perché troppo spesso strumentalizzato. L’ideale sarebbe un uso completo di tutti questi strumenti per avere un quadro esaustivo dei bisogni e una visione integrale delle proposte: occorre però una sensibilità e una volontà politica diversa dall’attuale amministrazione. Infine spetta sempre alla politica sintetizzare le proposti dei molti. 

3 – Negli anni dell’amministrazione Cassamagnaghi hai vissuto momenti di simpatia alterna con il primo cittadino. Di quali di queste scelte ti penti: di aver appoggiato la candidatura di Cassamagnaghi; di aver rinunciato alla carica di vice-sindaco; di essere uscito dalla giunta; di aver lasciato l’incarico di City Manager? Cosa salveresti dell’amministrazione Cassamagnaghi? 

Mi pento soprattutto di non aver ascoltato per una volta il mio istinto politico e di aver accettato (dopo oltre 15 giorni di ripetuti rifiuti) di abbandonare il valore vero, quello politico per cui la gente mi aveva ancora ridato fiducia: non dovevo rinunciare al mio posto in consiglio comunale, suffragato da un numero di voti altissimo (oltre 600) di gran lunga il più alto nella storia cernuschese con l’attuale sistema a monopreferenza.
L’ho fatto perché mi è stato chiesto con insistenza, con un’insistenza che, riletta oggi alla luce di quanto successo, era frutto di un disegno preciso e determinato di qualcuno che evidentemente non mi era poi così amico: dovevano sfruttare il mio abbrivio e la mia esperienza di giunta e eliminare contemporaneamente la mia presenza dalla fase politica e dal consiglio.
Per qualcuno dovevo essere il comodo taxi per il successo di questo sindaco.Un taxi da rottamare il più presto possibile.
L’accettare la giunta dimettermi dal consiglio è stata comunque una scelta fatto contro il mio istinto, per generosità dopo una campagna elettorale devastante a livello personale, e ho purtroppo sbagliato. Sono sicuro che con me in consiglio comunale questo sindaco sarebbe stato a casa già da molto tempo e Cernusco non avrebbe sofferto così a lungo.
Dal comodo taxi scassato mi ritrovo comunque ora alla guida di un caccia da battaglia (politica si intende): sicuramente una posizione più consona alle mie idee e al mio carattere. Questa volta se sarò rieletto in consiglio state pur certi che vi rimarrò!
Dell’amministrazione Cassamagnaghi salvo soli i dipendenti comunali e la loro bravura, il resto è pura spazzatura messa in campo per salvare semestralmente la poltrona. 

4 – Nei comunicati da te firmati negli ultimi anni appaiono forti critiche alle scelta di questa amministrazione che erano le stesse, per molti versi, che le opposizioni rivolgevano alle tue giunte, dove sta la differenza? C’è stato qualche cambiamento di veduta tra il Paolo Frigerio del 1994 e quello del 2007? 

Direi che con le opposizioni alle mie giunte non si era mai raggiunto questo clima da guerra civile. Le opposizioni con me hanno sempre dialogato soprattutto sui temi cardine della città e credo che tutti riconoscevano in me un interlocutore sicuramente affidabile e politicamente più che onesto. Tutti gli accordi, ufficiali e non, che sono stati stretti con le opposizioni sono stati da me rispettati e onorati. Certo ero considerato un sindaco duro, un avversario difficile da affrontare, ma mai arrogante: i consigli finivano spesso con una birra a ranghi compatti, oggi finiscono a sberle e minacce ¡ Una bella differenza di clima rispetto all’attuale sindaco che è trincerato in un bunker senza visione.
Comunque caro Kuda ricorda che anch’io ho fatto opposizione (90-94) prima di fare il sindaco e ben conosco le difficoltà di entrambe le posizioni. Il cambiamento e l’alternanza dei ruoli sono una buona medicina per tutti e quindi lo sono state anche per me, anche se ribadisco il mio rapporto con le opposizioni è sempre stato più che positivo in tutti gli 8 anni di mandato.
Vi è dire che invece l’”avvelenatore dei pozzi della politica”, il signor Cassamagnaghi non ha mai fatto il consigliere, non ha mai provato una sana esperienza d’opposizione e non sa neppure come si possa dialogare con essa.
Ma la proverà presto e quindi anche per lui c’è speranza di redenzione.All’opposizione forse migliorerà i suoi rapporti con la politica e forse imparerà una parola: il rispetto! 

5 – Ultima domanda, non sono un giornalista, provo a non dilungarmi troppo, guardando al futuro, abbandonata l’idea del tunnel mangiatraffico (presentata due volte nel programma ma mai realizzata) quali saranno le sorprese del programma targato Frigerio-Lega? Che città speri di incontrare tra 5 anni?  

La città che spero di incontrare è quella che sa riconoscere se stessa, le proprie radici e le proprie fortune e sappia espellere i corpi estranei a questa visione. Condivido una frase di Don Luigi (non capita quasi mai !) che dice che i cernuschesi “sono fortunati”.
Questa stessa frase la scrissi nel mio primo programma elettorale, a 27 anni!
Occorre quindi prendere la fortuna dei cernuschesi e condividerla in maniera intelligente ma anche identitaria. Occorre prendere la fortuna dei cernuschesi, conservarla con cura ed impiegarla positivamente in un progetto nuovo.Occorre avere una città che sappia condividere un progetto di fondo che sappia mettere tutti d’accordo. L’attuale clima pesante di divisione tra amministratori e amministrati è un esperienza sgradevole da accantonare al più presto che non consente la valorizzazione delle nostre fortune. Questo clima favorisce solo una rincorsa all’accaparramento senza costrutto, in una politica palesemente costruita sul mordi e fuggi.
Scacciato questo pessimo clima credo che la città possa rinascere e riprendere il proprio cammino
Beh per i punti di programma caro Kuda.....li teniamo in caldo ancora un po'....c’è ancora il rischio che qualcuno ......a scarso di idee li copi.
Comunque ti rassicuro, sono punti condivisi, partecipati, ideati e vissuti da una moltitudine......non sono certo miei o di qualcuno: sono di tutti!
Quando li leggerai vedrai che ti sembreranno anche un po' tuoi.
Buon lavoro e buona fortuna per i tuo lavoro. A presto!
PS: TORNA A VOTARE!

Queste le parole del nostro ex-sindaco, prossimamente le nuove interviste (ditemi come vi sembrano...) Roberto Kuda Codazzi