ilKuda - www.kuda.tk

la giornata è iniziata presto per noi, alle 8 del mattino alla 37 por las Tablas, una casa d'arte dove trovano spazio concerti, corsi e laboratori e dove la nostra storia è forse cominciata. Spostare le panche e decidere come decorare. Poi di corsa a casa per preparare un pranzo per i nostri invitati: pasta con le verdure e un pastelon di platano con carne, per celebrare l'unione tra Repubblica Dominicana e Italia. 

Con puntualità dominicana pranziamo insieme nella nostra piccola casa, Joel e Yuby ci dedicano una canzone stupenda, condividiamo un po' e poi alle 4 (più o meno) ci dirigiamo verso la 37, dove ci aspetta una bella torta addobbata con fiori. Abbiamo deciso di decorare con uno stile campesino, un po' per ricordare la terra dove è nata Gladis, un po' perchè ci piace la semplicità, approfittando anche di un regalo di un amico italiano che ci ha offerto una decina di palme.

La messa è stata celebrata da Padre David, quasi un cugino per Gladis, che è venuto apposta da Loma di Cabrera. Ho voluto sistemare le panche perchè la gente fosse sopra e sotto il palco, intorno al prete e agli sposi (sotto al palco) e con i cantori di un lato. I lettori avevano a disposizione una scala e un cubo, perchè la voce si sentisse bene. Natacha e Catuxo hanno letto le prime letture: il riso di Sara (Genesi 18 1-2, 9-15) e la prima comunità cristiana (Atti 2, 44-47), mentre io e Gladis abbiamo letto il salmo, cioè la canzone Solo le pido a Dios, con David che ha suonato e cantato il ritornello.

"Solo chiedo a Dio che la guerra non mi sia indifferente, è un mostro grande e schiaccia tutta la povera innocenza della gente"

Il vangelo scelto è di una semplicità estrema (Giovanni 6, 28-29): "L'opera di Dio è credere in ciò che Dio ci invia"

Dopo una bella predica di David sull'allegria (Isacco, in ebraico) che nasce dalla risa di Sara e che è il primo prodotto della Promessa, chiedo di parlare (non capita spesso di essere al centro di una messa) per spiegare alcuni simboli che abbiamo utilizzato durante la celebrazione, primo fra tutti la bandiera della pace che nella nostra casetta è stata innalzata al grado di tovaglia (simbolo della pace quotidiana che bisogna cercare di costruire ogni giorno).

Arriva poi il momento solenne delle domande del sacerdote e delle risposte degli sposi...

e lo scambio degli anelli (che non vogliamo, perchè non li usiamo, perchè non vogliamo ostentare) decidiamo così di usare una altro simbolo. Ognuno di noi porta al collo delle croci, simbolo dell'unione tra il divino e l'umano, continueremo a portarle però poste dalle mani dell'altro (io ho donato a Gladis la sua croce e lei a me la mia).

La messa continua con la consacrazione e i canti e dovrebbe esserci anche la firma del registro, ma visto che questo matrimonio non lo registriamo (registreremo quello in italia) abbiamo deciso di preparare un foglio particolare per ricordare questo momento. David firma per primo (perchè imbraccerà la chitarra per cantare una canzone bellissima di sua creazione), poi gli sposi e i testimoni, questa volta Muñeca e Erasmo (cognata e fratello di Gladis) e poi uno spazio libero per tutte le persone che si sentono parte della nostra unione e vogliono compromettersi ad appoggiarci.

Segue un momento in cui chi vuole può dare dei consigli agli sposi, chiedere una preghiera o testimoniare il proprio affetto alla coppia. (Bellissimo!)

Finita la messa con Esta es mi casa (versione in spagnolo di Questa è la mia casa di Jovanotti) (tra i canti usati uno sulle note di Blowin' in the wind e uno su quelle di The suond of silence) i tradizionali brindisi, con un vino dolce italiano, e il taglio della torta.. delle torte visto che ho voluto che oltre alla torta-addobbo floreale ci fossero anche delle crostate (novità per la Repubblica Dominicana).

e poi qualche foto e i saluti e gli auguri e gli scherzi e...

ps: clicca sulle foto per ingrandirle
ps: non ci piaceva il fatto di usare tanti bicchieri di plastica e contribuire così a creare spazzature così abbiamo deciso di comprare tante coppe per brindare e poi di regalarle agli invitati come ricorco (vedi prima foto in alto)