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cooperazione internazionale
da aprile del 2006 a marzo 2007 ho avuto la possibilità di lavorare con un'associazione dominicana, Oné Respe, che opera nelle baraccopoli di Santiago e di Haina in Repubblica Dominicana. Durante questo periodo ho scritto su questo blog ciò che vedevo e osservavo, qui trovi i post più rilevanti in ordine cronologico. LEGGI TUTTI I POST I miei Blog AmiciMenuCitazioni nei Blog Amici: 42 sto leggendo
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Cambio sitoDopo oltre 6 anni di permanenza su Libero del mio blog ho deciso di migrare su un sito personale in cui poter fare tutte le modifiche e i cambiamenti che voglio. L'archivio del mio lavoro per 6 anni non è trasportabile sul nuovo sito quindi rimarrà qui, spero, per essere consultato. Tutti i post nuovi, invece, saranno solo su: www.robertocodazzi.it
Terremoto ad Haiti
Iscriviti al gruppo: Io non dimentico Haiti dopo il terremoto Presentazione del libro: Haiti: l'isola che non c'era, a cura mia e di Helga Sirchia
Post n°1790 pubblicato il 18 Maggio 2011 da kudablog
Tag: europa
Nei giorni scorsi leggevo i Twit di Rafael che da Madrid spiegava cosa stesse succedendo in Spagna dove diverse migliaia di persone hanno manifestato in questi giorni in Spagna per protestare contro la corruzione, gli alti livelli di disoccupazione e il precariato. Mi ricordo di Rafael quando in un'estate dominicana usava "Z la formica" per spiegare la guerra di classe ai ragazzi delle baraccopoli di Santiago. Poi è stato in Iran e a Praga ad insegnare filosofia e spagnolo. Ora scrive: Voto a "Ciudadanos en blanco", no me queda otra opción ética tras revisar detenidamente el espectro político que se me oferta entre demagógicas consignas y cancioncillas ingeniosas, emotivas y falaces de quienes desean medrar a costa del voto manipulado de los demás. (...) No me considero un antisistema, ¡por Tutatis que soy profesor!. Sin embargo no puedo seguir imperturbable ante el dolor ajeno y a la indecencia de los cargos públicos que se nombran entre ellos a dedo y permanecen sine die merced a sus fortalezas estomacales y psicopatías varias haciendo el juego sucio a los banqueros. Cosa è "Ciudadanos en blanco"? E' un movimento che chiede che ai voti equivalenti alle schede bianche equivalgano a sedie vuote in Parlamento. Ovvero non abbiamo voluto votare nessuno e non vogliamo nessuno a rappresentarci in Parlamento. C'è già chi parla di effetto Annibale, le rivolte partite dal nord Africa, passano lo stretto di Gibilterra ed arrivano in Europa. Su Twitter c'è già un trend importante #spanishrevolution da seguire con molta attenzione perchè potrebbe essere la novità politica dell'Europa del 2011, la presenza in piazza massiccia di persone deluse dai sistemi tradizionali di gestione del potere. Da tre giorni giovani, studenti, disoccupati e manifestanti delusi dai tagli imposti dal governo si trovano nelle piazze del paese per protestare. Oltre a Madrid, ci sono state manifestazioni a Barcellona, Valencia, Saragozza, Palma de Mallorca, Siviglia e Bilbao. Secondo gli organizzatori, il movimento conta ormai più di 130mila persone, che si danno da fare per gestire le proteste.
Post n°1789 pubblicato il 17 Maggio 2011 da kudablog
Tag: haiti, repubblica dominicana
La notizia è che dopo mesi di relativa calmariprende forza l'epidemia di colera sull'isola. A Santo Domingo, dove la situazione è molto monitorata, sono sotto osservazione 16 casi sospetti. La Repubblica Dominicana ha avuto 14 morti contro gli oltre 4.500 di Haiti. Ad Haiti, intanto, ancora 700.000 persone vivono nelle tende e 200.000 nei shelter. L'ONU aveva chiesto 175 milioni di dollari per combattere il colera, che, secondo un recente report proprio delle Nazioni Unite, sarebbe arrivato sull'isola attraverso i Caschi Blu. E' stata raccolta però meno della metà della cifra raccolta. Praticamente nulla è stato speso, dal terremoto ad oggi, per la ricostruzione, l'educazione o l'agricoltura. Senza un intervento rapido di prevenzione e di profilassi sulle risorse idriche, con l'estate, secondo la rivista Lancet, i morti di colera potrebbero più che raddoppiare. Intanto, sabato scorso si è insediato il nuovo presidente che, come primo annuncio, ha chiesto che venga ricostituito l'esercito haitiano, sciolto da Aristide a metà degli anni '90. L'insediamento si è svolto al buio, a causa di un "black-out" dell'energia elettrica, nella sede provvisoria del parlamento a Port-au-Prince. Cambio in vista anche per le forze ONU, il cileno Mariano Fernandz (già ministro degli esteri del Cile) sarà il nuovo rappresentante dell'Alto Segretariato delle Nazioni Unite ad Haiti, sostituendo a fine maggio Edmond Mulet (Guatemala) in carica dal giorno del terremoto, ovvero da quando Hédi Annabi (Tunisia) è morto sotto il crollo dell'edificio in cui si trovava il quartier generale della MINUSTAH
Post n°1788 pubblicato il 16 Maggio 2011 da kudablog
Tag: elezioni
ore 1:41 ore 23:38 ore 23:24 ore 23:09 ore 22:55 ore 22:11 ore 22:00 ore 20:03 ore 20:00 ore 19:50 ore 19:40 ore 19:30 ore 19:18 ore 18:11 ore 18:05 ore 17:54 ore 17:45 ore 17:34 ore 17:27 ore 17:01 ore 16:51 ore 16:48 ore 16:46 ore 16.34 Torino: Napoli: Bologna:
Post n°1787 pubblicato il 13 Maggio 2011 da kudablog
Cernusco è a pochi chilometri di Milano, la città che prima in Europa ha sforato il limite dei 35 giorni di PM10 sopra il limite di 50. Si trova quindi nella zona peggiore per quel che riguarda l'inquinamento atmosferico. A Cernusco, prima d'ora, non era mai stato rilevato il PM10. Nel mese di dicembre 2010 è stata attivata una centralina mobile. Si è scelto di posizionarla nel punto forse più inquinato della città, ovvero all'incrocio tra via Leonardo da Vinci e via San Francesco, a pochi metri dalla Padana Superiore e in un punto con stop e accellerazioni. Dopo qualche mese ARPA ha pubblicato i dati. Oltre al PM10 sono stati rilevati altri elementi inquinanti: il biossido di zolfo (prodotto dalle caldaie), il monossido di azoto (prodotto principalmente dai veicoli a benzina), gli ossidi di azoto (emessi da impianti di riscaldamento, motori e combustioni industriali), l'ozono. Nessuno di questi ha mostrato valori neanche vicini ai limiti previsti. Questo indica che nel corso degli ultimi anni Cernusco ha goduto di un ricambio delle caldaie degli edifici pubblici e privati (tra questi segnalo che negli ultimi due anni sono state sostituite tutte le caldaie degli edifici scolastici). Il monossido di azoto ha dei picchi alle ore 8 e 18-19, ovvero nel momento di punta del traffico restando sempre sotto la media registrata in centraline di comparazione. La riqualificazione degli assi viari principali di Cernusco ha diminuiti le soste degli autoveicoli e quindi anche l'inquinamento da questi prodotto. Per quel che riguarda il biossido d'azoto questo è sempre stato ampiamento sotto i limiti di legge mentre in altre celtraline dell'hinterland ha sforato per oltre 6 giorni. i momenti in cui i valori sono più alti corrispondono alle ore serali fra le 17 e le 20 quando le caldaie cittadine sono più attive. Il monossido di carbonio è molto basso, questo indica che il parco auto in transito a Cernusco è relativamente nuovo e quindi anche le emissioni sono ridotte. Inoltre, nel periodo monitorato era in vigore il blocco della circolazione per le auto non cataliche (ormai una piccolissima percentuale). Il PM10 è stato sforato a Cernusco 13 volte (15 a Milano - Pascal, 18 a Milano - Senato, 19 a Limito - Pioltello) la media è risultata essere la più bassa tra le quattro centraline e mai Cernusco è stata maggiormente inquinata rispetto ai comuni vicini, nonostante la centralita fosse posta in prossimità delle strade (mentre le centraline fisse sono più defilate) Ecco il grafico di comparazione: Cernusco, in sostanza risulta essere una zona che continua ad avere il problema del PM10, anche se in forma minore rispetto ai comuni limitrofi, mentre è sostanzialmente sano rispetto agli altri elementi inquinanti (e non è un dato scontato). La salvaguardia di una zona verde al limite della città che evita la continuità urbana con Bussero, Brugherio, Vimodrone e Carugate è fondamentale per garantire un'adeguata pulizia dell'aria, gli interventi attuati per potenziare la mobilità dolce e in bicicletta servono per limitare l'uso dell'auto (principale causa del PM10 urbano) e gli interventi fatti su edifici pubblici hanno sicuramente contribuito ad abbattere ancora di più. La strada imboccata è quella giusta, ma rimane ancora molto da fare.
Post n°1786 pubblicato il 13 Maggio 2011 da kudablog
Tag: asia
Ieri sera a AnnoZero In pochi minuti la Santanchè, sottosegretario all'attuazione del programma, riesca a dire: - che ad un comizio di Pisapia è presente una bandiera di Hamas; - davanti al fatto che la bandiera in realtà appartiene alla Freedom Flottilla 2 ed è stata disegnata da Vauro afferma che Vauro ha sulla coscienza dei morti perchè questa bandiera è stata trovata sulla nave assaltata dagli israeliani durante la prima missione. Peccato che la bandiera non era ancora stata disegnata; - riesce a definire il blocco navale imposto da Israele a Gaza dagli anni '60 in sfregio a qualsiasi diritto internazionale la "PROTEZIONE NAVALE DI ISRAELE"; Terribile! Adesso vorrei tradurre il testo in inglese, ma non so se esiste una parola per definire una cosa inutile come "sottosegretario all'attuazione del programma". Mi avvalgo del commento di una ragazza postato ieri sulla pagina Facebook di Vittorio Arrigoni: a stupid right-wing politician (in the video) accused a left-wing candidate of using the Hamas flag in his campaign. But someone told her it is not the flag of Hamas, but that of the Freedom Flottilla, and then she just shouts random accusations
Post n°1785 pubblicato il 11 Maggio 2011 da kudablog
Questo servizio ha fatto scattare il panico a Roma, oggi, secondo alcuni media il 18% della popolazione ha preso ferie per paura del terremoto che avrebbe dovuto colpire la città. Vi ricordate le grandi polemiche per il giorno di festa in occasione del 17 marzo legate al calo della produttività? E il calo della produttività di oggi chi risponde?
Post n°1784 pubblicato il 10 Maggio 2011 da kudablog
Tag: provincia di milano
Un dispositivo riservato, emenato dal comune di Milano l'11 novembre scorso, indica che bisogna spostare la prostituzione verso la periferia e oltre i confini comunali. E' questa l'idea di città metropolitana? Questo il documento integrale.
Post n°1783 pubblicato il 10 Maggio 2011 da kudablog
sul blog che subito arriva una visita dal Ministero degli Affari Esteri che viene a controllare cosa stai dicendo: E pensare che il pezzo sull'Ambasciata di Santo Domingo aveva solo un'ora di vita.
Post n°1782 pubblicato il 10 Maggio 2011 da kudablog
Ho appena scoperto che l'ambasciata italiana a Santo Domingo passa ogni mese l'equivalente di circa 100 euro a tre italiani incarcerati in Repubblica Dominicana. La cifra corrisponde a circa il 60% dello stipendio delle guardia carcerarie stesse. L'ordinamento italiano vieta di passare un contributo continuativo ai cittadini indigenti, tant'è che in Italia i contributi pubblici hanno un termine temporale. Inoltre nessun altro paese europeo eroga soldi a cittadini incarcerati in Repubblica Dominicana. Il sistema carcerario dominicano non chiede, naturalmente, ai prigionieri di corrispondere alcun pagamento. Viene da chiedersi, quindi, come mai delle persone che hanno commesso reati in Repubblica Dominicana possano godere di un contributo governativo, mentre i carcerati in Italia non ricevono soldi se non a fronte di lavori svolti.
Post n°1781 pubblicato il 06 Maggio 2011 da kudablog
Capisco che per la stampa italiana leggere 32 pagine del rapporto ONU sull'insorgenza del colera ad Haiti può essere considerato un inutile sbattimento, mi prendo quindi la briga di riassumerlo per punti, vediamo se qualche organo di informazione inizia a parlarne visto che dopo due giorni dalla sua pubblicazione appare citato solo in un articolo della MISNA e in una fumosa ANSA.
Analizzati i fatti il Panel arriva a tracciare le raccomandazioni:
Ma in conclusione dove sta la responsabilità dell'epidemia? La relazione parla di una conflueza di circostanze, ovvero, il fiume è stato contaminado da feci infette (anche se nel rapporto non si parla esplicitamente di colpe della base nepalese) ma questa contaminazione non avrebbe provocato un'epidemia se non ci fossero state le altre concause ad Haiti. Traducendo ancora, forse il virus l'avranno anche portato ad Haiti i Caschi Blu dell'ONU di origine nepalese e bengalese, ma la colpa dell'epidemia è degli haitiani che non hanno saputo preparare un sistema fognario, sanitario e infrastrutturale in grado di arginare l'epidemia. Ora, pretendere che uno dei cinque paesi più poveri al mondo, devastato da un terremoto che ha colpito un terzo della sua popolazione, uccidendo 300.000 persone e lasciandone oltre un milione e mezzo senza casa, dovesse anche prepararsi a combattere un virus estinto sull'isola da oltre cento anni mi pare davvero troppo. In questa situazione appare per lo meno offensiva la dichiarazione del portavoce del dipartimento di peacekeeping delle Nazioni Unite, Michel Bonnardeaux, riportata dall'ANSA: "non c'e' alcuna correlazione scientifica che colleghi la diffusione del colera al campo nepalese. Chiunque avrebbe potuto introdurre i batteri nei fiumi".
Post n°1780 pubblicato il 05 Maggio 2011 da kudablog
Questa la notizia battuta qualche minuto fa dalla Reuters: Experts charged by the United Nations with probing the cause of a deadly cholera epidemic in Haiti pointed on Wednesday to fecal contamination by a riverside U.N. peacekeepers' camp as a likely cause, but a U.N. spokesman said that could not be seen as conclusive. Il pannel di quattro esperti nominati dall'ONU per indagare sull'origine dell'epidemia che ha colpito Haiti a partire dal passato autunno non parla di colpe dirette, ma di "una confluenza di circostanze" dietro l'epidemia.Nel rapporto pubblicato mercoledì, il panel ha detto che il focolaio è stato causato da "batteri introdotti in Haiti a seguito di attività umana, e più specificamente dalla contaminazione del fiume Artibonite con un ceppo patogeno del tipo South Asian Vibrio cholerae", ovvero quello presente in Nepal. Dichiarando che questo ceppo di colera è stato introdotto "a seguito di contaminazione ambientale con le feci," la relazione afferma che le precauzioni rispetto ai sistemi igienico-sanitarii al campo Mirebalais MINUSTAH, occupato dai Caschi Blu nepalesi, "non sono stati sufficienti per evitare la contaminazione fecale del fiume Artibonite". Ciononostante il gruppo di esperti indipendenti ha concluso che l'epidemia di colera Haiti è stata causata dalla confluenza di circostanze e non è colpa di un'azione deliberata di un determinato gruppo. Ovvero, chiunque, infettato di colera, malattia assente ad Haiti da cento anni, passando dal fiume che scorre sotto i bagni della base ONU occupata dai nepalesi, nazione dove il colera è endemico, avrebbe potuto contominare il fiume. Mica è detto che siano stati proprio i Caschi Blu asiatici arrivati da meno di 15 giorni nel paese...
Post n°1779 pubblicato il 03 Maggio 2011 da kudablog
Tag: acqua
Le case dell'acqua sono una bella e giovane invenzione che permette di risparmiare soldi, rifiuti e plastica: un punto di distribuzione (quasi sempre gratuito e sempre gestito dal comune) di acqua microfiltrata. I cittadini si portano le bottiglie o i bidoni da casa e fanno il pieno, invece di comprarsi le bottiglie di acqua minerale al supermercato. Bene, secondo un recente regolamento del Minsitero della Salute le case dell'acqua sarebbero "attività di somministrazione di bevande non alcoliche". Come i bar, i ristoranti o i chioschetti privati. Veramente assurdo. Ancora non chiari quali potrebbero essere gli effetti pratici, già, infatti, l'acqua delle Case è sottoposta a controlli severissimi. Attualmente nei bar è vietato servire un bicchiere d'acqua dal rubinetto, se la stessa regola venisse estesa alla Case verrebbe a decadere la loro ragion d'essere. Il principio ispiratore è infatti quello di fornire acqua, liscia o gasata, purificata senza dover utilizzare costose e inquinanti bottiglie. Il cittadino, infatti, si porta da casa il contenitore che viene riutilizzato ogni giorno. Legaambiente calcola in 1.700 bottiglie risparmiate al giorno per ogni Casa dell'Acqua. Già le potenti multinazionali che controllano il commercio dell'acqua hanno impedito di parlare dei referendum durante il commercio del Primo Maggio e minacciano di togliere la pubblicità da quei canali che daranno troppo spazio ai comitati referendari, ora cercano di bloccare anche questa iniziativa che negli ultimi anni sta coinvolgendo sempre più comuni italiani... Una ragione in più per andare a votare SI ai due referendum sull'acqua!
Post n°1778 pubblicato il 26 Aprile 2011 da kudablog
A 25 anni di distanza dalla catastrofe che ha colpito la cittadina Ucraina e la vicina Biellorussia per esterdersi a tutta Europa ecco l'elenco completo dei film prodotti su Chernobyl: "In nome di Maria" di Franco Diaferie (Italia, 2007) Il Disastro di Chernobyl (National Geographic, 2010) Chernobyl - Un grido dal mondo (USA, 1991) V Subbotu - Innocent Saturday di Alexander Mindadze (Russia, 2011) non disponibile in italiano The Battle of Chernobyl (Discovery Channel, 2006) Heavy Water: a film for Chernobyl (UK, 2009)
Post n°1777 pubblicato il 26 Aprile 2011 da kudablog
Tag: europa
Friburgo, 2 aprile 2011: lo stand informativo dell’iniziativa “Friburgo dice basta”, allestito sulla centralissima piazza del Kartoffelmarkt, ha colto nel segno. L’interesse della popolazione locale per il tema Berlusconi ha superato anche le più rosee aspettative degli organizzatori, un gruppo di italiani residenti nella città tedesca. Oltre a vario materiale informativo sul conflitto di interessi, le leggi ad personam, i processi e le proteste della società civile, l’attenzione dei tedeschi si è rivolta in particolar modo all’appello “A difesa del pluralismo e dello stato di diritto in Italia”, indirizzato ai parlamentari europei del Baden-Württemberg. La breve lettera preparata dagli organizzatori della manifestazione, che invita i deputati UE ad affrontare con maggiore incisività i problemi suscitati dal premier italiano, è stata sottoscritta in sole 4 ore da quasi 400 cittadini dell’Unione Europea, in maggioranza tedeschi e italiani, ma anche francesi e di altre nazionalità. “Anche noi vogliamo fare qualcosa perché quello lì se ne vada” ha commentato un’anziana signora tedesca firmando l’appello. Parallelamente all’appello europeo, allo stand era predisposta una classica petizione per le dimissioni di Berlusconi, riservata ovviamente ai soli cittadini italiani. In questo caso le firme raccolte sono state “solo” 110 – da aggiungere alle altre 100 circa raccolte in precedenza per semplice passaparola. Ovviamente non sono mancate nemmeno le voci critiche: “Invece di Berlusconi dovreste metterci Bersani sui vostri cartelli” ha detto ad esempio un italiano di evidente fede berlusconiana. Ma, almeno a Friburgo, questa opinione sembra essere in minoranza. Le vivaci discussioni allo stand, i coloratissimi pannelli informativi, la musica di alcuni artisti italiani e perfino un divertente “Berlusconi Quiz” hanno fatto della manifestazione un evento di grande impatto. Presenti anche i media locali, in particolare il terzo canale radio SWR e il quotidiano di Friburgo “Badische Zeitung”. Il tam-tam degli italiani anti-Berlusconi all’estero si propaga però principalmente tramite Internet: l’iniziativa di Friburgo si presenta su Facebook con la pagina fan “L'Italia all'estero dice basta” ed è in stretto contatto con altre realtà analoghe in Germania, come “Aus Sorge um Italien” (www.aussorgeumitalien.de) e www.rivoluzion.net. È di questi giorni la creazione di un primo coordinamento a livello tedesco, la “rete pro-Italia” pro-italien-netz. byto.de con lo scopo di promuovere ulteriori iniziative in Germania. Il successo del 2 aprile a Friburgo incoraggia a continuare la mobilitazione per il pluralismo e lo stato di diritto – anche dall’estero.
Post n°1776 pubblicato il 25 Aprile 2011 da kudablog
Non ho mai conosciuto direttamente mio nonno Gianni, avevo 6 mesi quando è morto, improvvisamente, nel 1981. Ho solo qualche foto di quando era a militare, guardia di frontiera nel Norditalia, poi in Albania o immagini di quando festeggiava coi muratori suoi colleghi la conclusione di un tetto di una nuova casa. È stato attraverso i racconti di mio zio, Giuseppe Comi, partigiano con lui nella 105a Brigata Garibaldi SAP, che ho scoperto come, a costo di mettere a disposizione ogni giorno la propria vita, mio nonno abbia lottato per difendere gli ideali di libertà e giustizia che ancora oggi sono così fondamentali. Anni Trenta, tempi diversi. Giovanni, nato a Pieve Fissiraga (Lodi) nel 1920, con la sua famiglia di contadini si era trasferito a Pioltello alla cascina Bareggiate, dove la vita dei campi lasciava poco tempo per lo studio e la cultura ma dove i valori veri si concretizzavano e prendevano forma ogni giorno nella fatica di vivere, nelle ingiustizie e nelle prevaricazioni subite, nelle violenze all'olio di ricino, nella mancanza di libertà di pensiero ed espressione. Un ragazzo normale di vent'anni, come tanti, lavoro duro tutta la settimana, e la domenica poche ore in balera. Poi arriva la guerra. Mio nonno lascia la cascina Bareggiate a Pioltello, viene arruolato come guardia di frontiera al confine nord-est italiano per essere poi trasferito in Albania. Solo qualche riga alla mamma Elisa per dire che "tutto va bene", per non preoccuparla, per sapere come stanno i fratelli più giovani, Giuseppe, Romano e Maria, e il papà Luigi. Nel 1943 arriva finalmente una licenza, tanto desiderata dopo anni di assenza da casa, la prima che sarà anche l'ultima, non farà più ritorno in Albania: c'è stato l'8 settembre, è stato firmato l'armistizio, la guerra è finita! O forse no. Bisogna nascondersi, i tedeschi stanno rastrellando tutta la zona. Sono in tanti come lui, molti anche più giovani, ragazzini quasi, con il desiderio di fare qualcosa per uscire da questo incubo, da questa oppressione che si fa ogni giorno più forte. Ed è con un amico, Pino, Giuseppe Comi, che ai tempi frequentava la sorella Maria, staffetta partigiana poi sua moglie, che ha inizio la militanza clandestina. Di giorno sempre all'erta, nascosto in cascina, lavorando nei campi, nel terrore di essere visto o denunciato da qualche delatore, e la sera all'opera all'interno dei comitati clandestini, col nome di battaglia di "Romano". Il perché di quel nome, uguale a quello reale di suo fratello, non l'ho mai saputo. La mamma a casa, che non chiudeva occhio fino al mattino quando lo sentiva rientrare in bicicletta, ormai all'alba ("anche questa volta è tornato, ma fino a quando?"), preparava la colazione con quel poco che c'era e senza chiedere nulla di quello che era successo nella notte: "un sabotaggio, un attacco ai treni, scritte sui muri contro l'oppressore" cose non dette ma tradite dai vestiti strappati, sporchi, dal colore della vernice rimasta sulla manica della camicia... "Con il cuore in gola" non è solo il titolo di un libro sui partigiani cernuschesi, ma è lo stato d'animo durato mesi, anni, fino al 25 aprile del 1945. Gli archivi della 105a sono andati distrutti, è difficile tracciare un quadro preciso delle azioni, ma i risultati sono ancora sotto gli occhi di tutti. Il resto su memoriarinnovabile.org
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diffondi l'iniziativa e linka al sito: www.atmgratis.tk Inutilità dell'Ecopass: guarda i dati di concentrazione del PM10 a Milano e Limito prima e dopo l'introduzione della tassa. |
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Inviato da: sabrinabambola
il 13/02/2012 alle 21:29
Inviato da: sabrinabambola
il 13/02/2012 alle 21:19
Inviato da: massimocoppa
il 07/02/2012 alle 10:11
Inviato da: kudablog
il 06/02/2012 alle 18:50
Inviato da: WinstonMontag
il 24/01/2012 alle 10:39