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Post n°431 pubblicato il 08 Luglio 2011 da Fratus
Davvero deprimente un articolo (Il crepuscolo degli evoluzionisti?) che racconta di un’iniziativa organizzata da AN in cui persone spinte da fedi religiose davvero diverse (avventisti, musulmani, testimoni di Geova) si sono ritrovate nella sala del consiglio comunale di Viterbo per cercare di riportarci ai “bei” tempi in cui anche in Italia la chiesa cattolica non si sentiva in imbarazzo a difendere pubblicamente, con convinzione e senza vergogna, i miti della creazione. Certo è evidente che un sostegno diretto alla teoria dell’evoluzione è e sarà da escludere ancora per anni e forse decenni, come conferma anche in questi giorni un cattolico autorevole in un imbarazzante articolo sull’Avvenire del 28/6 ("Il vero ' puro amore'"). Qualche possibilità che si tenti di modificare qualcosa comunque la si intravede; soprattutto dopo la nomina di Werner Arber, un Nobel neodarwinista, a presidente dell’Accademia Pontificia delle Scienze. Forse l’Accademia Pontificia non è molto importante, avendo solo un ruolo di consulenza, e con certo su questioni di fede, ma certo non sembra corretto sottovalutare che il papa abbia nominato come presidente, dopo un “quasi Nobel” come il fisico evoluzionista N.Cabibbo, un vero Nobel, un biologo evoluzionista che difende con orgoglio (sull’Avvenire del 10/2) il suo ruolo nel dimostrare la teoria dell’evoluzione. Come è evidente dalle sciocchezze raccontate nell’articolo, invece a Viterbo non hanno ricevuto un contributo positivo i pochissimi (per fortuna) giovani presenti, a cui non sono stati forniti strumenti utili per capire come distinguere i dogmi di fede (diversi da una religione all’altra) dai risultati utili che si ottengono grazie all’applicazione del metodo scientifico. Tratto da L'Antievoluzionismo in Italia, il blog di Daniele Formenti Povero Daniele Formenti che continua a commentare (ed inventare) convegni ed iniziative a cui non partecipa, è il solito metodo falsificatore della “nomenclatura evoluzionista” che, non in grado di fornire oggettive prove a favore di una ipotesi falsa e pure inutile, cerca riparo presentando gli incontri come attività di tipo religioso o politico… E' risaputo che i neodarwinisti scrivono pagine e pagine su testi, convegni e dibattiti di cui non sanno nulla; il caso De Mattei ne è testimonianza. Telmo Pievani riuscì a commentare e stroncare il saggio senza che il libro fosse ancora in libreria e ammettendo nel suo articolo pubblicato da Micromega (ecco dove è la politica, non a Viterbo) di non avere letto il lavoro curato dal professore. Purtroppo per Formenti durante l’incontro si è parlato di scienza e dati oggettivi. Aspettiamo Daniele Formenti per un confronto in cui, parlando di scienza e “fatti”, lo inviteremo ad illuminarci su quesiti a noi (e ai più) sconosciuti:
e molte altre domande a cui nessun neodarwinista è in grado di dare risposte verificabili. In Primavera a Milano, lo aspettiamo volentieri. |
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