Creato da Fratus il 08/08/2006
Commentiamo la società
 

 

SE IL TENTATO STUPRO AVVIENE DAVANTI ALLA CASERMA ( A MILANO)

Post n°406 pubblicato il 01 Aprile 2011 da Fratus

di Vincenzo Sofo

Da molto tempo, quando si parla del problema sicurezza a Milano, mi pongo un semplice quanto banale questito: prima di invocare militari, alpini, guardie del corpo o supereroi, non sarebbe più semplice redistribuire in modo sensato sul territorio le forze dell’ordine già esistenti?

Spiegando meglio: ieri sulle pagine locali dei quotidiani si raccontava del tentativo di stupro subito da una studentessa a pochi passi dall’Università Cattolica a Milano. Purtroppo verrebbe da dire - scomodando una citazione famosa - ”niente di nuovo sul fronte occidentale”… ma in realtà una particolarità questo fatto di cronaca ce l’ha: il fatto è avvenuto praticamente di fronte alla caserma di Sant’Ambrogio. E, inoltre, il molestatore non è nuovo a questi tentativi… sempre nella stessa zona.

Questo quadretto rappresenta perfettamente la situazione di Milano: tanti poliziotti, ma nessuno in strada. Vero è che basta fare una passeggiata in via Foppa o via Lorenteggio per vedere puntualmente, davanti agli stessi bar, due/tre volanti parcheggiate… e non certo per attività di accertamento. Ma a prescindere dalla negligenza di qualcuno, la riflessione è un’altra: gli uffici delle forze dell’ordine sono pieni di agenti occupati a sbrigare pratiche burocratiche, di ufficio, che potrebbero tranquillamente essere svolte da un segretario o impiegato qualsiasi. Non sarebbe intelligente liberare questi agenti da noiosi compiti e mandarli a pattugliare le strade, permettendo di svolgere il loro vero mestiere???

Riflessione banale ma non priva di senso. Considerazione (estendendo il campo anche alla magistratura) avanzata anche da qualcuno che proprio incompetente non è: il magistrato antimafia Gratteri che, in un’intervista, criticava il fatto che negli uffici venissero impiegati degli appuntati o sottotenenti per riordinare le carte. Con spreco di soldi e di uomini.

 
 
 

IL CONCETTO DI SPECIE

Post n°405 pubblicato il 01 Aprile 2011 da Fratus

STEFANO BERTOLINI RISPONDE ALLE 22 QUESTIONI DI ALDO PIOMBINO – QUESTIONE 3 DI 22- IL CONCETTO DI SPECIE

i biologi hanno notato come non sempre i confini fra due specie siano rigidi. Ci sono dei casi in cui due popolazioni si comportano come specie diverse o no a seconda dell’area dove abitano. Questo secondo la biologia è un classico esempio di specie che stanno divergendo attualmente da una specie ancestrale originaria.Un caso emblematico è quello delle specie ad anello, un insieme di popolazioni adiacenti, che formano un anello attorno ad un ostacolo naturale (catena montuosa, valle arida, lago…) nel quale le singole popolazioni adiacenti sono interfeconde, e solo un paio di esse mostrano isolamento riproduttivo. Quale spiegazione dà a questo fenomeno? Come si può conciliare questo fatto con l’immutabilità delle specie?Spesso gli evoluzionisti costruiscono dei avversari di comodo come la cosiddetta immutabilità delle specie da parte dei creazionisti.

Questo è il risultato di una scarsa conoscenza di quello che veramente credono i creazionisti perché non si degnano neanche di leggere le pubblicazioni, e gli articoli di stampo creazionista vengono respinti a priori dalle riviste evoluzioniste.Quando gli evoluzionisti parlano di specie, si riferiscono alla specie biologica, secondo la classificazione linneana. Per questo rimangono stupiti quando i creazionisti accettano pienamente la variazione delle specie e la speciazione, riconoscendo la selezione naturale come il meccanismo.

La selezione naturale non va confusa o scambiata con l’evoluzione perché sono due meccanismi e paradigmi radicalmente differenti. L’evoluzione è lo sviluppo di ogni essere vivente da una singola cellula che ha come origine sostanze chimiche non –viventi, il che richiede la generazione di nuove informazioni genetiche. D’altra parte la selezione naturale consiste nello sviluppo di piccole variazioni ereditate che aumentano le probabilità di un organismo a competere, sopravvivere e riprodursi.

Quest’ultimo risulta sempre nella selezione di informazioni genetiche preesistenti con il risultato netto di una perdita di informazione perché l’organismo rimane più specializzato. Gli evoluzionisti spesso fanno il gioco dell’equivoco, scambiando i due termini. L’evoluzione e l’origine della vita sono presunti, perché non sono possibili osservazioni dirette nè esperimenti empirici in materia, mentre la selezione naturale è osservabile tramite dati empirici. Quando i creazionisti si riferiscono all’immutabilità delle specie bibliche, questa va considerata più a un livello fra genere e famiglia nella classifica linneana.Esiste una potenzialità enorme di variazione all’interno della specie biblica (archetipo), ma sempre all’interno e non oltre il limite della specie biblica. Anche dopo che questo concetto è stato spiegato, gli evoluzionisti continuano ad avere difficoltà ad afferrarlo, dichiarando che i creazionisti ammettono che un po’ di evoluzione c’è stato. I termini “evoluzione” e “selezione naturale” non sono sinonimi.

Per lo stesso argomento non si possono definire le specie bibliche come cladi, nella cui definizione è inerente l’idea dell’evoluzione da un antenato comune. A proposito: visto che ne parla, è in grado di dare un concetto definitivo di specie? Ci sono varie definizioni di specie, ma quella più comune è quella di Ernst Myer (1940): Popolazioni che non riescono ad incrociarsi.Perchè, proprio a causa del fatto che la vita si evolve, questo concetto è molto difficile e si rende necessario solo a causa della “mente discontinua” che abbiamo noi esseri umani e che ci spinge a classificare rigidamente tutto, viventi compresi.

Come mai animali molto simili fra loro anche se appartenenti a specie diverse, ma simili, possono riprodursi accoppiandosi fra loro?Come mai il cavallo si può riprodurre se si accoppia con un’asina e non con una mucca?Perchè, se tutte le specie sono state create nello stesso momento, alcune sono più vicine ad alcune rispetto alle altre, come per esempio il cavallo è più vicino all’asino che alla mucca, ma contemporaneamente è più simile alla mucca che ad un canguro? Gli animali all’interno della stessa specie biblica (fra famiglia e genere linneana: non può essere usato il termine clade per definizione) possono in alcuni casi accoppiarsi se la divergenza o la specializzazione (perdita di informazione genetica) non rimane troppo estesa. Alcuni esempi sono il wolphin, liger e zebroid.Nel caso di una divergenza eccessiva e potenziali mutazioni dannose, questa può portare all’incapacità di accoppiarsi anche fra specie linneane all’interno della specie biblica. Nell’esempio citato, il canguro ed il cavallo non sarebbero neanche della stessa specie biblica e l’accoppiamento va escluso a priori. Va ribadito che la selezione naturale porta sempre ad una perdita di informazione genetica, cioè all’impoverimento del patrimonio genetico.

 
 
 
 
 

LA GENETICA

Di Stefano BertoliniRisposta 4 di 22 alle questioni di Aldo Piombino  Aldo Piombino ha posto 22 questioni in seguito alla pubblicazione del libro curato dal prof. Roberto de Mattei “Evoluzionismo: il tramonto di una ipotesi”. Queste 22 questioni sono state promosse entusiasticamente in internet fra i vari blog evoluzionisti come un’ottima sfida al creazionismo. Va considerata l’esperienza di Piombino che si è laureato in Scienze Geologiche, ma secondo la sua biografia “non ho fatto il geologo”.  Le questioni vengono riprodotte per intero, corredate delle relative risposte. Un suo amico, il prof. Maciej Giertych (che Lei sostiene essere un genetista quando a me risulta essere un dendrologo), sostiene che la formazione di razze o di varietà, fenomeno molto ben studiato sulle specie domestiche, consiste in una riduzione della diversità del genoma. Guarda caso è la stessa preoccupazione dei biologi conservazionisti (che sono anche evoluzionisti!): temono proprio per questo le conseguenze dell’isolamento fra loro di varie popolazioni di una stessa specie. Ma se questo è un aspetto molto importante ce n’è un altro: l’isolamento (geografico, alimentare o di altro genere) non Le sembra il sistema migliore per la speciazione perchè delle variazioni genetiche si possano fissare meglio in una piccola popolazione che in una grande? Sicuramente l’isolamento favorisce la selezione naturale e successiva fissazione delle rimanenti informazioni genetiche, che sono ridotte rispetto alla popolazione parentale. Più è piccola la popolazione isolata, più va favorito la deriva genetica fino ad arrivare all’effetto fondatore con solo una coppia o un’animale gravida. A maggior ragione l’isolamento porta ad una perdita di informazione genetica e l’impoverimento del patrimonio genetico. Un esempio sarebbero le zanzare che sono rimaste isolate nel metrò di Londra. Dopo solo 100 anni le zanzare rimaste nei tunnel sotterranei riescono solo a stento ad incrociarsi con quelle della popolazione parentale rimasta in superficie. Cosi sono sull’orlo di essere una nuova specie, a tal punto che ora vengono addirittura classificate come specie diverse: Culex pipiens in superficcie, e Culex molestus sotto terra (K.Byrne, R.Nichols, Culex pipiens in London Underground tunnels: differentiation between surface and subterranean populations, Heredity (1999) 82, 7–15). La rapidità di speciazione spesso lascia gli evoluzionisti a bocca aperta per i loro preconcetti di milioni di anni. Ci sono innumerevoli esempi di speciazione in corsia di sorpasso che lasciano i biologi evoluzionisti sbalorditi ma che sono perfettamente congrue ad una speciazione recente come proposta dalla posizione creazionista. A proposito, lo sa che sono stati proprio i genetisti a dimostrare che nella nostra specie non si possono biologicamente separare delle razze distinte dal punto di vista genetico [non ndr] esistono le razze, con ciò dando un messaggio di uguaglianza fra gli uomini di cui la Chiesa dovrebbe appropriarsi? Finalmente gli evoluzionisti sono arrivati a quello che la Bibbia ha sempre dichiarato: siamo tutti fratelli, figli di una sola coppia di genitori. Dio “ha fatto d’un sangue tutta la generazione degli uomini, per abitare sopra tutta la faccia della terra,” Atti 17:26. Per un reportage sull’origine di queste “scoperte” da parte degli evoluzionisti possiamo fare riferimento al progetto Eva Mitocondriale (Newsweek Magazine, Gen 11, 1988, “La ricerca di Adamo ed Eva”): “Questa scoperta porta un profondo messaggio di fratellanza biologica”, Science Magazine, 1998: “Introducendo nuove procedure forensi, il DNA mitocondriale sembra mutare molto più velocemente delle aspettative, sollevando delle questioni preoccupanti rispetto alla datazione degli eventi evoluzionisti… Usando il nuovo orologio, Eva dovrebbe avere solo 6000 anni.” Accecata dalle proprie prevenzioni, la giornalista indossa i suoi occhiali tinte dal preconcetto di milioni di anni e scrive: “nessuno pensa che sia così…” Tale data è perfettamente in linea con quella proposta dai creazionisti.

 
 
 

Giunte mafiose? Chiedere a Formigoni e Vendola

Post n°402 pubblicato il 26 Marzo 2011 da Fratus

Non avrei mai pensato di prendere posizione a favore di Vendola, anzi ho sempre sostenuto che grazia alla politica “Zapaterista” la Sinistra in Italia non avrà mai la possibilità di andare al governo; per ora, fortunatamente,  noi italiani non accettiamo politiche che favoreggiano civiltà di omosessuali e drogati… uso termini precisi per identificare bene il mio pensiero che rifiuta la civiltà di tipo spagnolo e religiosamente atea della Francia.

Con ciò non è possibile non vedere che in Italia si è al culmine; ma come fa Formigoni a dare ad una persona del miserabile quando ha solamente  che manifestato un concetto che è un “fatto”?

Miserabile sarà Formigoni che ha una giunta composta da finte laureate, una maggioranza composta da una Maitresse eletta nel suo listino… e mi fermo qui perché vi sono altre simpatiche situazioni che si verificheranno nei prossimi mesi e anni in relazione alla giunta e alla maggioranza al pirellone.

E’ evidente, al contrario di quello che ci vogliono fare credere i manipolatori della verità, che in Lombardia ci sia molta malavita organizzata; la Lombardia è la regione più ricca e quindi più appetibile per chi vive nel malaffare. Se poi si teine conto delle varie indagini che si sono sviluppate in questo periodo a Milano e provincia si comprende come il presidente lombardo non abbia la minia capacità di essere sincero.

Analizziamo un passaggio tra i due governatori:

Vendola:

“Uno dei capi della ‘ndrangheta era il direttore generale che Formigoni aveva scelto per dirigere un Asl”;

è vero? Si lo è quindi Vendola in questo caso ha ragione, per logica, Roberto Formigoni, dovrebbe spiegare quanto detto ad aVendola, cioè come è potuto succedere che un direttore generale scelto da lui fosse poi un mafisoo. Ma vediamo cosa ha risposto

Formigoni:

“Risponda, Vendola: come mai il suo ex assessore Tedesco, che non è stato messo in galera solo perché il Pd lo ha fatto senatore, ha detto con chiarezza che gli stessi reati commessi da lui sono stati commessi da Vendola?”.

Quindi la risposta di Formigoni non è stata, si ho sbagliato, purtroppo c’è questo problema e cercheremo con la magistratura di attivarci nel controllare etc. etc… no, Formigoni accusa Vendola di essere anche lui un politico che deve dare delle spiegazioni; questo è corretto ma non è corretto il fatto che non diano mai delle spiegazioni ai cittadini, non è corretta la logica per cui si fa passare che tutto è marcio e quindi nessuno può dire nulla e nella realtà nulla è sbagliato perché lo è tutto

Formigoni prenditi le tue responsabilità.

E’ probabile che nella realtà dei fatti si siano fatti entrambi.

 
 
 

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