Creato da Fratus il 08/08/2006
Commentiamo la società
 

 

il Papi desnudo; E' cominciata la riffa sulle foto senza veli di B. Avvocati e agenzie pronti a vendere lo scoop

Post n°395 pubblicato il 04 Febbraio 2011 da Fratus

Le foto del bunga-bunga ci sono, sono sul mercato e valgono tantissimo. In almeno una di queste, Silvio Berlusconi è ritratto senza vestiti e circondato da alcune ragazze.
Il presidente del Consiglio sa dell’esistenza di queste immagini e trema. È terrorizzato dalla possibilità che questi scatti decisamente compromettenti siano pubblicati. Teme quasi di più le immagini che circolano, incontrollate, che non il processo.

Le foto sono state scattate, in più occasioni, nelle residenze del presidente del Consiglio dai cellulari delle sue tante ospiti. In queste ore sono in corso trattative fra agenzie specializzate e alcuni settimanali per aggiudicarsi lo scoop che è forse destinato a cambiare la storia politica del Paese.

Un primo tentativo di piazzare sul mercato le foto c’è stato recentemente, ma è fallito. Qualcuno si è presentato presso un’agenzia del settore per vendere pochi scatti, ma eloquenti, pretendendo oltre un milione di euro. Era un intermediario che agiva per conto di una delle tantissime “papi girl” entrate in questi anni nelle residenze del premier. In una delle foto che intendeva piazzare, Berlusconi appare senza vestiti, circondato da alcune ragazze, in un momento in cui non ci sono atti sessuali espliciti. In altre foto che circolano in una sorta di asta sotterranea, il presidente del Consiglio è in compagnia anche di giovanissime.
Comunque, altro che tranquilli dopocena con karaoke e bibite analcoliche. Altro che cene innocenti. Con un termine un po’ all’antica, si può dire che nelle foto in circolazione sono ritratti festini “a luci rosse”.
Le foto confermerebbero i racconti che alcune testimoni fanno nelle intercettazioni e nelle deposizioni davanti ai magistrati di Milano. T.M, amica di Nicole Minetti, fa una descrizione delle cene di Arcore lontana anni luce da quella fornita da Berlusconi e dalle indagini difensive di Niccolò Ghedini e Piero Longo. “Sembra di stare al Bagaglino ma è peggio. Un puttanaio. Con Berlusconi che toccava i culi alle ragazze. Ora se quelle cose le fai in camera da letto, sono affari tuoi, ma così, davanti a tutti! Mi chiedo, il giorno dopo, come faccia a lavorare”.

Un’altra testimone, la danzatrice del ventre Maria Makdoum, racconta: “Quando la cena è terminata, il presidente più o meno testualmente disse: ‘E ora facciamo il bunga-bunga’. Scendemmo quindi in una sala non molto grande, che né più e né meno rappresentava una piccola discoteca, in mezzo c’era il palo della lapdance… e le due gemelle De Vivo, che erano in pratica in mutande e reggiseno, hanno cominciato a ballare in maniera hard, avvicinandosi al presidente, che le toccava e le ragazze toccavano il presidente nelle parti intime, e si avvicinavano anche a Emilio Fede, che analogamente le toccava il seno, altre parti intime”.

I festini sono stati organizzati per il presidente-sultano senza alcuna misura di sicurezza. Bastava arrivare al seguito di Lele Mora o di Emilio Fede e si entrava a casa Berlusconi senza alcun controllo. Nelle borsette, i cellulari che già in diversi casi si sono rivelati un’arma di ricatto.

Che alcune delle ospiti abbiano emulato la escort Patrizia D’Addario, che documentò con registrazioni i suoi incontri sessuali con Berlusconi, lo si evince anche da una conversazione registrata di Emilio Fede, che confida a Nicole Minetti di aver pagato 10 mila euro a una ragazza (di cui non fa il nome) per far sparire scatti ripresi da un telefonino, durante un festino ad Arcore. L’episodio è documentato da un’intercettazione contenuta nell’invito a comparire per Berlusconi. Emilio Fede: “Io l’altroieri gli ho dato di tasca mia, senza farlo risultare a lui, diecimila euro! Va bene? Pe… perché aveva delle fotografie scattate col telefonino”. Minetti: “Ma di quelle che c’erano ieri sera?”. Fede: “No no! Però ti posso dire… siccome io poi so tutto, perché anche… qualcuna che viene con me, va bene?”.

Fuori dal palazzo di giustizia continua dunque il mercato di foto che potrebbero sgretolare, forse per sempre, l’immagine di Silvio Berlusconi. Dentro il palazzo, intanto, persino il procuratore Edmondo Bruti Liberati, assediato dalle domande dei cronisti, ha dovuto ammettere che alcuni scatti sono contenuti anche nelle carte processuali. Sostiene però che sarebbero ininfluenti: “Le foto che abbiamo visto al momento sono assolutamente irrilevanti ai fini dell’inchiesta”. Dichiarazione comprensibile. Il procuratore dice “al momento”, senza impegnarsi per il futuro. E poi sembra riferirsi all’irrilevanza penale: anche foto in cui Berlusconi apparisse in situazioni imbarazzanti, ma con maggiorenni consenzienti, non sarebbero per lui prova di reato. Altro è però l’impatto mediatico e politico che queste immagini potrebbero avere.

di Antonella Mascali e Gianni Barbacetto
dal Fatto Quotidiano del 4 febbraio 2011

 
 
 

Schifani? Preferisco il Mullah Omar

di Massimo Fini



http://www.ilgiornale.it/foto-id=656067-x=800-y=800/mullahomar3.jpg

Sto scrivendo una biografia del Mullah Omar. Mi prende la sottrar di quest'uomo che combatté giovanissimo, come semplice mujaeddin, gli invasori sovietici, perse un occhio e rimediò quattro profonde ferite una delle quali glia traversa l'intero torace; che come leader dei talebani si batté, a difesa della povera gente, contro i "signori della guerra" Massud, Heckatyar, Dostum e Ismail Khan), che taglieggiavano, rubavano, stupravano, assassinavano, buttavano fuori dalle case le famiglie per farle ai propri seguaci, vessavano e angariavano in tutti i modi la popolazione agendo nel più pieno arbitrio, e li sconfisse; che si è giocato un Paese non per difendere Bin Laden, che si era trovato in casa (ce lo aveva portato il nobile Massud perché lo aiutasse a sconfiggere un altro "signore della guerra", Heckmatyar) verso il quale ha avuto sempre molta diffidenza e che nel 1998, su proposta di Clinton, era disposto a eliminare se il presidente degli Stati Uniti all'ultimo momento non si fosse tirato inspiegabilmente indietro, ma per una questione di principio, di coerenza e di dignità del suo Emirato islamico d'Afghanistan perché quando, dopo l'11 settembre, gli Stati Uniti ne pretesero la consegna immediata e il governo afgano, alla sua richiesta che gli venissero fornite delle prove che il Califfo saudita era veramente alle spalle degli attentati, e non un millantatore, si sentì arrogantemente rispondere «le prove le abbiamo date ai nostri alleati»; che fuggito da solo i moto, in una scena che ricorda, anche se gli intenti sono diversi, l'inizio di Lawrence d'Arabia quando Peter O'Toole, nei panni di Lawrence, inforca la sua motocicletta e la spinge sempre più veloce (comunque quello di Omar resta l'ultimo atto romantico di cui io abbia memoria) ha ricostruito con pazienza il suo movimento e da dieci anni con i suoi talebani, armati quasi esclusivamente del proprio coraggio, dei loro corpi e di "fucili di precisione", come si scrive qui da noi, che sono dei Dragunov di fabbricazione sovietica del 1951, tiene in scacco il più potente, sofisticato, tecnologico, robotico esercito del mondo, la Nato e una coalizione di 48 Stati fra cui ci sono alcuni dei Paesi più ricchi del pianeta che vogliono schiacciare, con la violenza delle loro armi, della loro economia, della loro ideologia, uno dei più poveri.
Ma confesso che se mi immergo volentieri, con questo libro, nella realtà afgana è per sfuggire, almeno mentalmente, a quella italiana. Sfoglio il Corriere della Sera. In genere le prime 8-12 pagine sono dedicate alla politica interna. Ma non è politica, sono sordide lotte di potere all'interno dei partiti, vaneggiamenti di uno psicopatico che è il nostro presidente del Consiglio, gossip di ogni tipo, con preferenza sulla mutanda, informazioni su cosa ha mangiato madame Santanchè che non è esattamente Carla Bruni. Ho nostalgia dei tempi in cui esisteva il "pastone", due colonne dedicate a quanto era successo in Parlamento condite con qualche indiscrezione. Apro la Tv di pomeriggio e vedo gente che rovescia sul tavolo le proprie viscere, i propri sentimenti più intimi intervallati da pubblicità che reclamizzano "linee di prodotti beauty per cani" o "Activia, per ritrovare la propria naturale regolarità". La apro la sera per vedere i cosiddetti "programmi di approfondimento", quello di Vespa, Santoro, Floris, Lerner, e trovo la solita compagnia di giro, persino Crepet, risse, ancora mutande e i mascheroni dei politici fra cui è onnipresente il muscolare ministro della Difesa Ignazio La Russa che manda i nostri soldati a morire inutilmente in Afghanistan e che se si trovasse di fronte un ragazzino talebano se la farebbe nei suoi bei calzoni.
C'era una battuta che facevo a teatro, in "Cyrano, se vi pare…", che suscitava sempre una certa ilarità. Dicevo, storpiando un po' l'italiano per esigenze di spettacolo: «Nego nel modo più assoluto che il Mullah Omar sia meno rappresentativo della sua gente del fatto che qui da noi si infila una scheda in un'urna e salta fuori Renato Schifani». Boato.
Giudicatemi come volete, ma io a Schifani preferisco il Mullah.

da http://www.ariannaeditrice.it/

 
 
 

Il mistero dell'Ultima Thule e l'origine sotterranea degli Ariani iperborei

Post n°393 pubblicato il 17 Gennaio 2011 da Fratus

Daniel Zarpellon

L’attuale zona polare e circumpolare artica, pur essendo inospitale e apparentemente irraggiungibile dai popoli antichi dell’area mediterranea, non è mai stata completamente sconosciuta. Negli ambienti intellettuali della Grecia classica, in particolare, circolavano diverse voci su quanto si poteva trovare in questo luogo desolato, e, sovente, lo si considerava come l’enigmatico “Confine del Mondo”..

Il resto dell'articolo e dei suoi interessanti studi si possono scaricare dal profilo di Facebook in cui viene presentato il libro:

Nel nocciolo del mondo. La scienza ha ragione, la Bibbia anche.

Daniel Zarpellon

Edizioni Ediscere

“nel nocciolo del mondo”

€ 19,00

Il saggio, è decisamente interessante.

 

 
 
 

Daniel Zarpellon, viaggio “nel nocciolo del Mondo”, con Pitagora per comprendere la nostra origine…

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Filosofia, comparazione dei miti e storia delle religioni di questo si è occupato Daniel Zarpellon nel suo interessantissimo saggio dal titolo “nel nocciolo del mondo”. Il libro è uno studio sulla storia dell’uomo e la sua origine. Un testo sviluppa una nuova straordinaria interpretazione su moltissime “questioni” irrisolte. Daniel Zarpellon  ci prende per mano e ci conduce nell’antica Grecia al tempo di Pitagora e di Filolao, insieme ai due filosofi si parte in una ricerca per comprendere il grande dilemma sull’anti-terra ed il nucleo centrale.

Dopo avere introdotto gli elementi che verranno esaminati  Daniel  Zarpellon inizia a comparare le ipotesi dei due filosofi con i miti dell’antichità di moltissime popolazioni tra cui Sumeri, Maya, Popoli del nord etc.  scoprendo che tutti i miti hanno analogie con le argomentazioni inizialmente poco comprensibili di Pitagora e Filolao…

Ma cosa succede se poi si inizia una specifica comparazione delle religioni dei popoli che vivono sulla crosta terrestre? Daniel Zarpellon riesce a scoprire, anche in questo caso, che anche le religioni hanno molte similitudini e conducono anch’esse ad una ragionevole interpretazione del pensiero filosofico della famosa scuola di Pitagora.

Un viaggio avvincente per un interpretazione originale e nuova sulle nostre origini.

http://www.edizioniediscere.com/nel_nocciolo_del_mondo.htm

Indice

Introduzione . . . . . . . . 7

Capitolo 1 - L’origine di un viaggio . . . . . 11

Capitolo 2 - Uno strano modello cosmologico . . . 23

Capitolo 3 - La teoria della Terra cava nella storia . . . 47

Capitolo 4 - La nostra prima casa… cava . . . . 74

Capitolo 5 - Insabbiamento delle Prove e Diffi coltà Interpretative . 107

Capitolo 6 - Il Cielo e la Montagna del Paradiso . . . 131

Capitolo 7 - Il Diluvio universale e la mitica torre di Babele . . 157

Capitolo 8 - La forma della cavità sotterranea . . . . 180

Capitolo 9 - I favolosi popoli dell’estremo nord . . . 204

Capitolo 10 - Il mitico Okeanos . . . . . 223

Capitolo 11 - In principio e… nel mezzo . . . . 249

Capitolo 12 - Conclusione temporanea . . . . 281

Bibliografi a . . . . . . . . 283

 

Daniel Zarpellon

Edizioni Ediscere

“nel nocciolo del mondo”

€ 19,00

 
 
 

Chi è senza peccato scagli la prima pietra

Post n°391 pubblicato il 11 Gennaio 2011 da Fratus

Invito a leggere il pezzo segnalato sul blog del comitato antievoluzionista:

http://antidarwin.wordpress.com/2010/12/30/chi-e-senza-peccato-scagli-la-prima-pietra-di-vincenzo-sofo/

 
 
 

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