Creato da Fratus il 08/08/2006
Commentiamo la società
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Post n°473 pubblicato il 24 Febbraio 2012 da Fratus
IL CASO DI ANTHONY FLEW Incontro pubblico
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Post n°472 pubblicato il 24 Febbraio 2012 da Fratus
di Andrea Carbone In occasione del 10 febbraio il Consiglio di Zona 6 organizza una mostra sulle foibe. Tutto normale, se non fosse che i contenuti della stessa fossero palesemente giustificazionisti, cancellando persino ogni riferimento agli autori di tali crimini (i comunisti jugoslavi). Il consigliere leghista denuncia inoltre il fatto che la maggioranza avesse deciso di organizzare la mostra senza che venisse sottoposta alla Commissione Cultura e che fosse inopportuno affidare la fornitura del materiale per la mostra ad un’associzione per il conto della quale apparivano sul web articoli negazionisti. Ma la maggioranza non si cura dell’osservazione. La mostra si fa. Il 10 febbraio alcuni militanti di Forza Nuova decidono – per protesta – di fare irruzione nella mostra ed imbrattare il materiale “incriminato”. Sofo dichiara che quanto accaduto è il risultato dell’atteggiamento della maggioranza, il cui tentativo di falsare un fatto storico così doloroso non poteva che suscitare reazioni, come lo sdegno delle associazioni degli esuli in seguito alle parole giustificazioniste del Sindaco Pisapia, che nel 2004 in Parlamento votò NO all’istituzione della Giornata del Ricordo. In seguito a tutti questi eventi, Sofo e alcuni ragazzi dei Giovani Padani di Milano decidono di protestare pacificamente in Consiglio di Zona, sedendo tra il pubblico travestiti da fantasmi. Ma all’arrivo, i ragazzi dell’MGP trovano la sede del consiglio di zona 6 presidiata da due pattuglie dei vigili, cui poi si aggiungeranno alcune camionette di carabinieri, in virtù della presenza sul luogo di una quarantina di facinorosi contestatori di sinistra, chiamati alle armi dalla maggioranza. Allertati della democratica manifestazione di sensibilizzazione nei confronti dell’approccio negazionista rispetto alle vicende delle Foibe della maggioranza del cdz queste persone, incappucciate e armate di caschi, rivolgono insulti indecenti ai giovani venuti a manifestare pacificamente e, soprattutto, legalmente. Uno di questi individui giunge anche a minacciare personalmente due giovani leghisti, facendo loro presente di conoscere dove abitassero. Una volta subita una perquisizione, che ha avuto il solo esito di confermare l’indole pacifica dell’azione, i ragazzi del movimento sono ammessi all’interno della sala ove il consiglio di zona sta avendo luogo. Qui trovano decine di persone assiepate dentro all’aula che non mancano, nonostante un’età che indurrebbe ad altro consiglio, di gridare all’indirizzo di consiglieri e presenti, palesando la propria vocazione sinistrorsa e antidemocratica. I lavori dell’organo sono sistematicamente interrotti e resi difficoltosi da questi cittadini di dubbia moralità e nulla compostezza. Durante l’intervento del consigliere Sofo (Lega Nord) alcuni ragazzi si mascherano da fantasmi e mostrano cartelli riferiti alla censura storica operata da organizzatori ed avallatori della mostra. A ciò segue l’imbarazzato silenzio di pubblico e membri della maggioranza, cui davanti all’evidenza della verità non sovviene più l’aiuto di una retorica sofista e mistificatrice. L’uscita dalla sede comunale sarà resa difficoltosa dall’aumentato numero di contestatori dei centri sociali pervenuti. Questi continuano con insulti, di aumentata violenza, e giungono a minacciare di morte i “fascisti” presenti. Nell’allontanarsi dalla sede del consiglio non mancheranno sputi, offese ulteriori e danneggiamenti ai mezzi propri dei partecipanti all’iniziativa. Da segnalare l’ottima condotta delle forze di pubblica sicurezza, le cui facoltà d’azione sono pero’ apparse limitate davanti alla violenza dei membri dei centri sociali radunatisi unicamente in virtù della ricerca dello scontro. Che tale fosse il loro fine è stato evidente dal mascheramento dei loro volti, dalla presenza di armi bianche improprie, dal fisico avvicinamento continuo alle agognate vittime e da ultimo da un’aggressività verbale evidentemente solo preludio di una di altro tipo. La maggioranza, per diffamare e screditare la pacifica protesta dei ragazzi dell’MGP, diffonderà sul web notizie dall’evidente falsità, arrivando persino a raccontare che si trattò di un’irruzione dei forzanovisti (cosa ovviamente facilmente smentibile da tutti i presenti). |
Post n°471 pubblicato il 16 Febbraio 2012 da Fratus
di Claudio Boccassini La frase “Roma caput Mundi” fa parte della cultura di ognuno di noi, e trae le sue origini da quando Roma era effettivamente la capitale del Mondo (conosciuto). Ma molta acqua è passata sotto i ponti dai fasti della Roma Imperiale, e molti Re ed Imperatori si sono affacciati sulle rive del Tevere. Il Reggente della città eterna di oggi giorno si chiama Gianni Alemanno. E se è vero, come è vero, che i sovrani sono solo emanazione del popolo, sono una proiezione di una parte del loro ego, beh allora c’è da preoccuparsi. |
Post n°470 pubblicato il 16 Febbraio 2012 da Fratus
di Vincenzo Sofo Il vento è cambiato a Milano. Di certo culturalmente, come abbiamo avuto prova in occasione di quella che sarebbe dovuta essere la giornata per il ricordo dei martiri delle Foibe. La volontà di approfittare del vento favorevole per mettere le mani su questo pezzo di storia si è manifestata innanzitutto con il proliferare – quest’anno – di dichiarazioni giustificazioniste o addirittura talvolte negazioniste di associazioni e movimenti di sinistra (facilmente reperibili sul web). La sistematicità di questo tentativo di mistificazione/censura storica è diventata più che una sensazione vedendo i rappresentanti politici locali – sempre della maggioranza - che subito si sono aggregati organizzando mostre patrocinate dalle istituzioni municipali, improntate sulla giustificazione dell’eccidio come reazione al fascismo, che improvvisamente diventa il responsabile delle decine (forse centinaia) di migliaia di italiani uccisi infoibati. Altrettanto improvvisamente scompare un piccolo dettaglio: gli autori di questo olocausto… giusto per lavarsi le mani e togliersi ogni responsabilità culturale/ideologica. La sistematicità di questo tentativo di mistificazione/censura diventa una certezza quando si vede il nostro sindaco, il mite Giuliano Pisapia, partecipare disinteressatamente alla celebrazione meneghina accanto agli esuli di Istria-Fiume-Dalmazia: una celebrazione liquidata in quattro e quattr’otto, durante la quale il sindaco neppure ha voluto dare la parola agli esuli. Cosa mai accaduta. Dimenticanza? Ingenuita? Potrebbe essere, se non fosse che Pisapia si è sempre mostrato insofferente al riconoscimento dell’orrore Foibe: tanto che, nel 2004, si oppose da deputato all’istituzione della Giornata del Ricordo. Era l’11 febbraio, e lui fu uno dei pochissimi (15) parlamentari che votarono contro la legge istitutiva. |
Post n°469 pubblicato il 16 Febbraio 2012 da Fratus
Tutti conoscono il film diretto da Danny Boyle del 1996, ma pochi hanno letto il libro che oltre, come sempre, ad essere molto più interessante, al contrario del film, è molto bello. La storia, come quasi tutte quelle scritte da I. Welsh, si snoda nella città di Edimburgo. I protagonisti sono 4 amici: Mark Renton (detto Rents), Spud, Sick Boy, Francis Begbie che offuscano il male di vivere nell’eroina; ragazzi dei sobborghi scozzesi che hanno scelto (più per non avere alternative che altro) una vita lontana da modelli borghesi in cui l’uomo si circondata di beni materiali, voglia di fare carriera, mito del denaro e quant’altro renda la vita una schiavitù. La scelta dei ragazzi, ancora più da perdenti che quella da cui vogliono fuggire, li porterà a piccoli furti, delinquenza vera e ad un incredibile tradimento che si perpetrerà al termine del romanzo. Welsh, con il suo modo graffiante, ricorda molto la complessità delle problematiche già viste nel film Arancia meccanica in cui Alex, il protagonista, viene preso alla leggera dai genitori che non comprendono le frustrazioni del giovane lasciandolo crescere in un mondo di solitudine senza punti di riferimento socialmente condivisibili. Il messaggio di Trainspotting è che la droga non è la soluzione e la fine mostra che la via di fuga esiste… |
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