VIPERA AEMME

La sconfitta delle belle donne.

Tempi duri per le belle. Leggo proprio in questi giorni una serie di considerazioni che, seppur con un gran senso ironico,  fanno riflettere. Sabato giornata al mare, lettino, crema abbronzante, occhiali e una decina fra quotidiani  e riviste.  Su “A” un articolo che titola “gli uomini preferiscono le bruttine”. Perché mai, mi chiedo, mi sembrava che le caratteristiche fisiche femminili l’avessero sempre attratti. No, mi sa che non è più così perché pare che gli uomini siano stanchi, stressati e … tristi. Oddio e perché mai? Noi donne riusciamo sempre a farci un sacco di risate, a parlare e sparlare, ma sempre per divertirci e non appena un’amica ha qualche problema che le toglie il sorriso tutte pronte ad intervenire con proposte di notti folli. Poi abbiamo tutte le nostre paranoie, le invidie, le gelosie, ma quella è un’altra storia. Altri articoli nella stessa direzione: la donna poco avvenente è meno impegnativa, ha meno pretese, in poche parole “non rompe”. E tutti quei soldi buttati dai chirurghi estetici per aggiustare un pezzetto qua e là non sono valsi a niente? Roba da ipotecarsi la casa ed ora ci dicono che non serviva affatto. Il sudore in palestra per dare un po’ di tonicità agli addominali, pure tempo sprecato. L’abitino che calzava a pennello possiamo lasciarlo nell’armadio, forse non dona abbastanza per il fine per cui l’avevamo acquistato. Che fregatura. Come a chiarire meglio questa bizzarra tesi, c’è chi fra gli uomini affermerebbe che quando una donna bella raggiunge qualsiasi risultato accettabile, in termini di carriera, non sia certo perché è intelligente, brava e capace, ma perché ha ottenuto quello che cercava, come minimo andando a letto col capo. Infine pare che le signore più affascinanti siano le più assidue frequentatrici di studi di analisi. Ci sarebbe spazio per un’altra quindicina di esempi, ma taccio, è meglio. La donna, come dire più bruttina ha molte chance in più di legare a se un uomo e di tenerselo purché stia al posto suo, senza dare fastidio. I motivi poi non li ha spiegati nessuno, anche se bisogna presupporre che siano l’esatto contrario dei perché mai le belle dovrebbero ritirarsi su un eremo.  Non sto dalla parte delle belle, non essendo la bellezza fisica un merito, ma mi piace immaginare che fa caldo, che si suda, che pure oggi è un’altra calda giornata e che piuttosto che “Guerra e pace” di Tolstoj meglio leggere qualcosa di poco impegnativo. Chiaramente senza fare poi alcun tipo di considerazione.

Chevipera@libero.it