Creato da alfiere13 il 15/04/2008
Passeggiate ideali

 

La danza della pioggia

Post n°161 pubblicato il 08 Agosto 2012 da alfiere13

 

Fa caldo, l'aria è soffocante, irrespirabile, pesante, immobile, non una nuvola in cielo, non un filo di vento. Fa caldo e la televisione lo ripete ogni momento: un mantra buono all'occasione, pietosa richiesta d'aiuto tardiva che non aiuta ad alleggerire il senso di calore che divampa. Arriva dopo, troppo tardi, quando il giorno è già rovente e suona come invocazione o atto di accusa per i peccati da espiare. La sfilza di consigli che ormai puntualmente segue all'annuncio ripetuto alla nausea è il sarcastico correre ai ripari in attesa di espiare i peccati commessi. Nel meno peggiore dei modi possibili: strano sadismo quello del mezzo  che non si accompagna ad alcun apparente fine utile e pratico

"Bevete molta acqua e mangiate molta frutta", consigliano, "badate a che i pasti siano leggeri, assolutamente no alle abbuffate e soprattutto evitate di esporvi al sole nelle ore più calde del giorno". Già, provate qualche volta a raccomandare di non esporsi nelle ore più calde a chi sotto il sole è costretto a lavorarci. Sa di beffa, di vuoti di notizie da riempire con osservazioni innaturali, artefatte, artificiali, che puzzano di stantio e di luoghi comuni.  Difficili da digerire per chi da sempre ha imparato a scansare il caldo vestendosi di poco altro oltre che della serena ombra proiettata dall'albero.

Vorrei una televisione meno attempata, che smettesse di attardarsi nel compiacimento di coscienze ormai assuefatte a orge di consigli tanto inutili quanto disumani. Vorrei una televisione che le coscienze le smuovesse per davvero e sapesse riportarle ad uno stato più naturale. Vorrei che, quando il caldo diventasse insopportabile, qualcuno oltre lo schermo trovasse il buon senso non solo di ricordare di mangiare leggero ma soprattutto di non sprecare acqua o di non appiccare incendi. Vorrei una televisione che sapesse  dire a tutti almeno una volta: "tieni a mente questo caldo la prossima volta quando butterai a terra una cartaccia o deciderai di imbrattare il tuo pianeta, l'unico che abbiamo". Vorrei che ricordasse a tutti come l'inferno di questo caldo possa solo aumentare isolandosi con l'alito gelido dei condizionatori: la porta moderna per lasciarsi fuori il mondo e le sue iatture climatiche. Ricorda il caldo di questi giorni e soprattutto non dimenticare mai di piantare almeno un albero, almeno uno, una volta nella tua vita. Perché anche tu un giorno possa coprirti della sua ombra e deliziarti delle sue voci di brezza.

La coscienza di un albero

 

 

Lo sguardo alla terra scura

Arsa e consunta in polvere

Trafitta dai vessilli roventi

E dai dardi non trattenuti

Dalla memoria delle nuvole.

Non attendo di vestirmi

Di pioggia, vento e nubi

Ma coprirò ogni pensiero         

Di fronde e ombra dove

la voce leggera della brezza

È gioco di sospiri e sussurra

E instilla vita in ogni foglia.

La mia danza della pioggia

Palme e viso rivolti al cielo

Sta nel piantare un albero

Una preghiera , la più sommessa

Che dal terreno sale al cielo.

 

 

 
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Caos

Post n°160 pubblicato il 27 Luglio 2012 da alfiere13

Soffia il caos

 

 

 

Soffia

Su silenzi e caos

sublima

Il sonno di coscienza

Sorda:         

Sale e sabbia

- Ma soffia -

Su deserti rosseggianti

Di pensieri sciolti.

 

 
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Il pianto

Post n°159 pubblicato il 16 Luglio 2012 da alfiere13

Il pianto

 

 

Un fiore non appassisce

Prima ancora di fiorire

Eppure è accaduto

Che ogni petalo tuo

Tremasse tutto sbocciando

Anticipando il tramonto

Che prefigurava in pianto.

Eppure è vita ogni tremore

Anche se scuote la corolla

Che porgi bella al sole            

E doni a chi ti guarda.

Ma tu ricorda: ogni sussulto

È un pianto e solo un fiore

Sa farne un'arpa

Che scioglie gioie al cuore.

 

 
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Aestas

Post n°158 pubblicato il 29 Giugno 2012 da alfiere13

Aestas

 

 

Mosse candido il braccio

levandolo alle fronde del mattino

alle poche ombre del suo risveglio

agonie d'arpa nella bonaccia

di luce e di frammenti di cristalli.

Le chiome ormai mature fremettero

tutte nello spasmo dello sforzo

-ricorda, ogni sorriso è una promessa.

Le palme, litanie rivolte ai pii responsi

da cogliere lungo le vie dell'anno

ma non ora che ogni fiore                             

nutrito di sole e inebriato di luna

è frutto saporito che, generosa

stacchi al martirio del mezzogiorno,

e porgi al viandante incerto che

prosegue la sua strada oltre le tue polveri

e scruta incerto il cielo terso              

in cerca di segni della tua sorte alterna.

 

 

 
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I labirinti dell'anima

Post n°157 pubblicato il 07 Giugno 2012 da alfiere13

I labirinti dell'anima

 

 

Sum.

Sed quid sum?

 
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