Siamo Socialisti convinti che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia ormai assunto i caratteri di una vera e propria crisi di sistema, in grado di minare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzie sociali finora conosciuti, e di minacciare la stessa tenuta democratica delle società occidentali. La Sinistra Democratica, di fronte all'esaurimento definitivo delle idee-forza liberiste attorno a cui l’occidente ha consolidato gli equilibri di potere che hanno guidato i processi economici, finanziari e sociali, responsabili della crisi, deve necessariamente rivedere la propria impostazione culturale e programmatica, non più adeguata alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo finanziario a livello globale. La Lega dei Socialisti si è costituita per lavorare ad una ristrutturazione di tutta la Sinistra Italiana nel quadro del processo in atto di rifondazione del Socialismo Europeo, assumendo una concezione del riformismo socialista nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali che possa consentire di individuare un diverso modello di sviluppo, diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
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COSTITUITA LA LEGA DEI SOCIALISTI DI OSTIA
Post n°2 pubblicato il 16 Novembre 2010 da ldsroma
COMUNICATO STAMPA
L’Assemblea svoltasi il 12/11/2010, presso il Salone Teatrale “ANDREA COSTA” di Ostia Antica, Via Cardinal Cibo n°4, ha eletto il Comitato Promotore per la costituzione della “LEGA DEI SOCIALISTI” nel territorio della XIII circoscrizione, che risulta composto da:
- Gatti Renato, Morandi Dino, Maidecchi Pasquale, Croce Corrado, Rossetti Sergio, Assogna Gioacchino, Faella Giuseppe e Lambusta Leonardo. La discussione si è sviluppata sulla base del seguente documento e connesse considerazioni politiche:; “ Siamo convinti che, di fronte all’evidente indebolimento politico, al declino culturale e al travaglio identitario delle forze del Centro-Sinistra del nostro paese, sia assolutamente necessaria la presenza di una “Storia Socialista”. Occorre mettere a valore i principi di eguaglianza e libertà, propri della storia Socialista, e prendere atto del fallimento di chi credeva che si potesse prescindere da questa grandiosa Storia e ritenere che tale discussione si fosse conclusa nel 1989 con il crollo del muro di Berlino e del connesso crollo del Comunismo. Il “guardiamo oltre”, “scegliamo una terza via”, “il Socialismo è in crisi”, sono stati tutti pretesti sbagliati per non affrontare realmente i nodi storici dei propri errori che si potevano ricondurre ad una semplice sintesi: è stata fatta una scissione del Partito Socialista nel 1921 per fare la”rivoluzione”, dopo 70 anni si sarebbe dovuto e potuto “ritornare” nel solco originario Socialista, stante il fallimento di quella illusoria scelta Rivoluzionaria. Invece si è spinto per entrare nel Partito Socialista Europeo e nell’Internazionale Socialista per uscirne strumentalmente dopo poco tempo, in favore di un Partito che si dichiara non essere “di Sinistra”. Noi vediamo nei Socialisti del PSI, di SEL, del PD e quelli senza Tessera, il nucleo importante per sviluppare utili confronti e far convergere in un impegno comune verso un progetto di sviluppo per una società più giusta e libera, che abbia al centro la persona. Ne ravvisiamo l’urgenza e la necessità anche in relazione alla grave crisi economica internazionale, che sotto la spinta del liberismo sfrenato ha invaso tutto il globo, su cui ha avuto un ruolo inadeguato e subalterno lo stesso movimento Socialista e che deve essere sollecitamente corretto. E’ chiaro che senza un impegno delle forze Socialiste e progressiste a livello Europeo sarà più difficile contrastare il liberismo ed affermare una linea di politica economica e sociale Riformista a salvaguardia delle condizioni dei lavoratori e dei ceti più deboli. Non basta denunciare le scelte sbagliate del nostro Governo, le varie “cricche” e ruberie, i comportamenti scandalosi del Premier, dello stato preoccupante dei livelli occupazionali, in particolare di quelli giovanili, della crescita delle povertà, dei continui tagli alle politiche sociali, alle Scuole, alla Ricerca e allo sviluppo, bensì è necessario fare uno sforzo di responsabilità verso il paese, riaffermando l’esigenza di una equa distribuzione della ricchezza e dei principi di giustizia sociale, di eguaglianza, di dignità dell’individuo e dei diritti civili. In definitiva occorre per i Socialisti ritrovare le proprie ragioni di essere, aprendosi ad un impegno straordinario per essere gli autori del welfare del nuovo secolo al pari di quello costruito in Europa il secolo scorso” |
Inviato da: Uniroma.Tv
il 24/02/2011 alle 12:24