NULLA DI TUTTO CIO'

Destinazione Francoforte - Cap. 2° - Il primo impatto!! (Prima parte)

Prima di entrare, mi fermai a guardare l'insegna luminosa.  La scritta  "Ristorante Ciao Italy" lampeggiava ad intermittenza ed era colorata di bianco rosso e verde. L'interno si vedeva a malapena. C'erano luci in penombra. Entrai. 

Appena dentro, notai che il ristorante era alquanto piccolo.  Una lunga stanza rettangolare che ospitava un massimo di sedici tavoli. Notai dei clienti e sulla destra un angolo che faceva da bar e cassa insieme. Tramite una scala a chiocciola, che scendeva verso il basso, si accedeva alla cucina ed ai bagni. 

Un uomo, robusto, sulla cinquantina, capelli brizzolati e con un sigaro in bocca, mi venne incontro.  Era il titolare, l'amico d'infanzia di mio padre. Mi presentai e lui mi accolse con grande affetto. Mi abbracciò, mi chiese come fosse andato il viaggio e se avevo voglia di mangiare qualcosa. Risposi che era andato tutto ok e che in effetti ero stanco e affamato.

Mi fece accomodare in un tavolo, mi fece preparare qualcosa e mi chiese notizie di mio padre. Risposi che stava bene, che era sempre in marina e che faceva servizio in un ufficio presso il porto di Augusta. Il suo periodo di imbarco era finito da poco.

Chiamai a casa dicendo che ero arrivato e che il viaggio era andato bene, poi lui volle parlare con mio padre assicurandogli che mi sarei trovato bene con loro.

Cominciò a raccontarmi qualche loro episodio d'infanzia nominandomi anche qualche altro nostro compaesano che non conoscevo. Poi mi parlò di sè, del suo ristorante, raccondandomi che oramai erano 15 anni che risiedeva in un paesino vicino Francoforte, Konigstein. Aveva due figli, un maschio ed una femmina, poco più grandi di me. Il maschio gestiva un altro ristorante a Konigstein, mentre la femmina era sposata con uin altro italiano che a sua volta gestiva un'altro risorante, sempre nella stessa cittadina. 

Mi disse che quella sera avrei dormito a casa sua e che l'indomani mi avrebbe sistemato in una pensioncina sempre a Konigstein, insieme ad un altro ragazzo che lavorava con il figlio. A fine serata ci mettemmo in macchina.  Aveva un mercedes a benzina di non ricordo più quale cilindrata. Mi disse che in Germania il costo della benzina era basso circa un marco che all'epoca corrispondevano alle nostre 750 lire e per questo, auto a gasolio c'è erano molto di meno, rispetto che in Italia.

Arrivammo a casa sua verso mezzanotte. Una casa indipendente su due piani. Mi presentò la moglie, una signora molto distinta ed estremamente gentile. Mi mostrarono la stanza dove avrei dormito, era quella del figlio. Appena entrai mi sorpresi. Infatti il letto era matrimoniale, non capivo. Lui notò il mio stupore ed intervenne subito dicendomi che lì si usava così. Praticamente poteva capitare che il figlio si portasse a casa la ragazza a dormire e da qui, la necessità di un letto matrimoniale. "Qui non siamo in Italia" continuò sorridendo.

Poi mi mostrarono il bagno a cui si accedeva direttamente dalla camera. Wow!!!! mi dissi, pensa che figata bagno privato in camera!! Si congedarono da me dicendo che l'indomani ci saremmo alzati presto e mi augurarono la buona notte. Mi spogliai e feci una doccia calda, indossai il pigiama e mi buttai sul letto sfinito. Dormii profondamente.

Fine prima parte.