TRATTO DAL BLOG "E L'ACQUA SCORRE" ofelia770
La Leggenda dell'Anno Nuovo
Nel nostro bosco incantato, cadeva la neve.
Gli alberi chinavano i loro rami appesantiti
fino a terra.
Gli animali infreddoliti cercavano nelle loro
tane un po’ di calduccio, stringendosi gli uni
agli altri.
Ogni tanto, un raggio di sole bucava le nuvole
e fasci di luce s’infiltravano attraverso il
fitto fogliame e creavano arcobaleni colorati nell’aria gelida di Dicembre.
Gli animali del bosco approfittavano di
quei momenti per uscire dalle tane in cerca
di un po’ di cibo, qualche bacca che ancora
resisteva sui cespugli induriti dal ghiaccio,
qualche corteccia di albero, qualche radice
scavata nella neve.
Poi scese il crepuscolo.
Il giorno moriva presto in quel periodo
dell’anno.
All’improvviso qualcosa attirò l’attenzione
degli animali del bosco:
Un uomo molto vecchio, imbacuccato in un
vecchio soprabito, con una lunga barba bianca,
si trascinava a stento, appoggiandosi a un
bastone. Il suo viso era rugoso e i suoi
occhi stanchi.
Ogni tanto si fermava a riposare e guardava
in alto, verso il cielo che diveniva sempre
più scuro.
Gli animali curiosi, a uno a uno uscirono
dalle tane per guardare quello strano
personaggio.
Gli scoiattoli saltarono sul ramo più basso,
i passerotti volarono sulla sua testa,
i cerbiatti timidi come sempre, lo spiarono
nascosti dietro ad un albero.
La puzzola saltò fuori dalla sua tana
ma si tenne sotto vento per non farsi
tradire dal suo odore.
L’aquila scese in picchiata
dalla cima dei monti e planò in cerchi
concentrici sempre più bassi fino quasi
a sfiorare il vecchio il quale però non
sembrò farci caso. L’orso infastidito da
tutto quel movimento si svegliò dal suo
letargo e uscì fuori battendosi il petto
possente. I lupacchiotti, si tennero vicini
a mamma lupa, non avevano mai visto un uomo!
Papà lupo si fece avanti. I suoi occhi gialli brillavano nell’oscurità.
”Chi sei vecchio? Cosa sei venuto a fare nel
nostro bosco?”
L’uomo si voltò verso il lupo e gli sorrise.
Ma il suo era un sorriso triste a cui non partecipavano gli occhi.
“Salute a te, Signore dei boschi e delle
foreste! Scusa se invado il tuo territorio.
Ma questa è la strada che devo seguire per
raggiungere la mia casa”.
”E dov’è la tua casa ?” chiese l’orso a cui non piaceva sentirsi
messo in disparte.
Il vecchio indicò il cielo che diveniva sempre più scuro.
”E’ lassù fra le stelle”.
”E come ci arriverai fra le stelle?”
s’informò l’aquila un po’ invidiosa.
Lei per quanto alta potesse volare non
riusciva mai ad arrivare fin lassù.
Il vecchio sorrise di nuovo. E questa
volta il suo era un vero sorriso.
Quando uscirà la prima stella, dal cielo
scenderà una scala e io potrò raggiungere
la mia casa.
Tutti tacquero e guardarono in alto.
Come d’incanto la neve smise di cadere e
una stellina timida e lontana accese la
sua lanterna lassù nel blu.
Contemporaneamente, dal cielo una scala
luminosa si srotolò fino a terra.
Gli animali del bosco rimasero a bocca aperta. Il vecchio fece un cenno con la mano per
salutare.
”Addio amici miei! il mio tempo è scaduto.
Devo andare!” e cominciò a salire la scala.
Il lupo corse verso di lui.
“Dimmi chi sei vecchio! Non andare via così…”
Il vecchio si voltò un’ultima volta.
”Sono l’Anno Vecchio. Oggi è il 31 dicembre
e fra pochi minuti è mezzanotte.
Allora assisterete a un prodigio:
Un bambino arriverà tra di voi, accoglietelo
con amore e speranza.
Lui è l’Anno Nuovo. Da lui dipenderà tutto
ciò che accadrà nei prossimi mesi”.
Il vecchio non si voltò più, incominciò
lentamente a salire le scale.
I lupi intonarono il loro canto alla luna
per salutarlo.
In lontananza si udì il campanile della
chiesa scandire le ore.
Mezzanotte!!
Il vecchio era sparito, ma dove prima c’era
la scala luminosa in un raggio di luna
scivolò fino a terra un bellissimo
bambino.
A piedi nudi sulla neve s’inchinò di fronte
agli animali del bosco e scoppiò in una
risata argentina.
”Auguri, auguri!” trillò la sua vocina
”Chi sei bambino che sembri così felice?”
chiese mamma lupa con tenerezza.
Il bimbo corse da uno all’altro e per tutti
ebbe una carezza:
”Io sono l’ANNO NUOVO e sono venuto a portarvi
12 mesi di speranza”
”Cosa vuoi dire bambino?”
“Che con me comincia un nuovo anno e che io
vi porto in dono pace, amore e solidarietà.
Starà poi agli uomini fare buon uso di questi
miei doni”.
Un’altra risata, un cenno con la manina per
salutare tutti e il bimbo sparì.
Era cominciato il Nuovo Anno.