L' IGNORANTE

LA PAURA

                                               LA PAURA

In merito al dibattito:Faccio giusto una riflessione socio-politica sullo stato di cose della nostra comunità e quindi di riflesso dell'Italia intera e soprattutto del meridione.

Non pensate voi che la piaga che affligge il sud e che contribuisce più di ogni altra cosa a determinare questo degrado sociale e politico sia la PAURA che il cittadino ha, nei modi in cui il potere politico,viene esercitato nei suoi confronti,dico questo perché noi meridionali non ci siamo mai liberati dalla PAURA che  un tempo esercitava il potere fascista nei confronti del cittadino e che nessun politico è stato mai in grado a farcela scrollare al contrario una volta assunto il potere politico hanno usato nel loro esercizio amministrativo la stessa filosofia del comando fascista facendo cosi prevalere il favore al diritto ponendo il cittadino alla sottomissione del consenso.

E si, da noi succede proprio cosi se minimamente ti opponi o esprimi un pensiero diverso scattano dei meccanismi di democraticità in cui i tuoi diritti difficilmente saranno garantiti.L'inerzia che viviamo noi comuni meridionali è dovuta all' assenza dello stato democratico,ci manca il garantismo del diritto come punto di riferimento, questo scoraggia il cittadino svogliandolo di ogni sua buona volontà perché, già di partenza sa di aver perso, perché non puoi a mani nude difenderti dai cannoni.

Un tempo nel mio paese occorreva essere, o notabile o avere la tessera fascista per essere un privilegiato,da allora ad oggi nulla e cambiato sono solamente aumentati i notabili mentre il popolo per causa della PAURA continua a dire si signore senza poter alzare la voce per i propri diritti.

Il fascismo non esiste ma fin quando un giovane non fa politica per PAURA di non essere poi privilegiato, fondamentalmente esiste e come.

POSSIAMO EMERGERE SE CI METTONO IN CONDIZIONE DI POTER SCONFIGERE LE NOSTRE PAURE.

La paura di poter perdere quel po che ci rimane, la paura di non poter sistemare un figlio,la paura di non poter vincere un concorso,la paura di non poter avere un contributo,la paura di poter perdere il proprio lavoro o di non poterlo mai trovare,la paura di non avere poi un medico amico,la paura di non poter vendere quello che si produce,la paura di poter essere bocciato,e chi più ne ha più ne metta.

Francesco Barbati