Sembrava un respiro errante tra le acque
del mare,
forse era un vecchio narratore,
un anima antica che fluiva fuori dal
tempo,
dal profondo sguardo dell’eternità.
Siamo le ombre dei
sogni, giochi di luce,
bugie di verità,
malinconie di gioie.
Siamo veri perché falsi.
Coloro che viaggiano nel vento sono predoni
di virtù screziate di niente,
per quanto il potere tenti di umiliarli,
loro piangono di gioia e d’amarezza;
sono trasparenti come l’acqua.
“Giudicare
la vita è come soppesare la morte”
La perfezione è un’illusione,
una superficie deflessa che ci riporta ai
sogni.
Siamo pulviscoli di luce disseminati tra la
neve e il vento, inafferrabili paure .
Schegge impazzite del
linguaggio,
raccontano altre verità
che appartengono a tutti
ed a nessuno.
Le sue chiome profumavano di rosa,
i suoi occhi mi
raccontavano storie che non capivo.
Frammenti !
solo
pezzettini di rimpianti,
un amore vagheggiato
e mai vissuto.
La complicità di quegli attimi rubati al
tempo e mai provati si sarebbero presto staccati dall’albero dei ricordi per
morire pigramente nel presente.
Quell’incontro fu davvero l’eutanasia di un
amore, un suadente patire e godere di un filo d’aroma che si sarebbe presto
spezzato.
Noi solchiamo sempre l’orizzonte,
calpestiamo l’orlo dell’abisso,
ma crediamo, al contrario che tutto, invece
sia stabile.