lunadifatapervoi

tornata dalle ferie

inutile frugare non troverete nulla di interessante su questo blog...

i template di libero sono al di sopra della mia soglia di pazienza, sembra l'ufficio complicazione cose semplici, non che nell'html ci sia poesia ma almeno c'è fantasia e creatività

sono in ferie

blog chiuso dalla asl per la troppa polvere accumulata :-)

Post N° 12

Il mio amico Vincenzo questa volta si è davvero incazzato....
visitate il suo blog

NOTTI DI STREGHE

Ci sono momenti che.... le emozioni sono troppo forti per riuscire ad accettarle, e sovrastano, lasciandoci un senso di impotenza indicibile....

Ci sono serate in cui la fragilità è una condizone di impotenza silenziosa, qualcosa si sgretola, le nostre sicurezze si affievoliscono, le nostre certezze si sbaidiscono, e quello che resta è un'alba sfumata, un tramonto nebbioso, uno spleen dell'anima e dell'essenza....

Ci sono notti, notti in cui le porte sembrano apriri,  e i varchi lasciare intravedere miraggi, o forse prospettive, o forse solo illusioni svelate, ma la condizione di umana insussistenza in cui ci dibattiamo è quella che ci rende in grado di vedere, di attraversare, di comprendere, di sentire....

E in quelle notti, il vento soffia anche se è statico, la nebbia è fitta anche nel mezzogiorno di un estate infuocata, la mano trema anche se il fuoco nel camino è acceso...

Quasi una disperazione informe.

Quasi un languore infame.

Quasi uno scontro con i nostri ideali.

Sono solo notti che.... i nostri limiti sono più vicini, la nostra pelle è più fragile, il nostro cuore non parla lo stesso linguaggio del raziocinio, e cerca, cerca un nido sicuro dover potersi accucciare e aspettare, forse solo, che passi la notte, che cessi il freddo, che si quieti l'angoscia...

Sono le notti delle streghe, forse...

PARETI DI GOMMA

Parole che si sfaldano, sguardi che s’increspano, emozioni che mi si ritorcono contro.

Annaspo, non mi sveglio. Il mio sogno è un vortice e io ne sono trascinata al centro, mi sbaraglia, infierisce sulla mia anima raminga e spezzata da questo continuo tribolare dell’esistenza sospesa tra il tutto e il nulla, tra l’essere totale e l’apparire miseria, aria nel vento, acqua nel mare, soffio di polvere da sparo in un cannone impietoso. Annaspo, mi affanno, inciampo, risalgo la china, e ancora in balia degli eventi, di questa perenne insoddisfazione che mi condanna ad essere infelice, a spingere sui pugni contro queste pareti di gommapiuma, eppure l’uscita dev’esserci, eppure da qualche parte la voce arriva….

La calma interiore, la serenità delle piccole cose che fanno piacere, la soddisfazione di un raggio di sole che scalda un lembo di pelle e lo rende speciale, privilegiato fra tutti, la gioia di un inatteso respiro, dell’ansia del desiderio di un sospiro, forse….

Complicazioni.

Lucide complicazioni di un’anima dannata, o condannata, di un ispido percorso che non può essere semplice, che non lo è mai, anche quando si traveste d’incoscienza e insegue le illusioni più folli, i sogni più audaci, le risate più fragorose, i battiti più incessanti.

Vivere.

Il bisogno incessante di vivere, di sentire la vita battere, perennemente incastrata in una vena pulsante, in un corpo nervoso, in una mente confusa dalle inclinazioni del vento…

Sogni. Sogni così frastagliati da sembrare incubi.

Incubi così dolci da sembrare apnea narcotica.

Sognare è vivere. Se mi togli il sogno, tu, ora, mi uccidi…..