Creato da: LaChambreDesAmis il 15/07/2006
Riflessioni sull'amicizia e l'amore... e non più solo

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Mia risposta

Post n°70 pubblicato il 20 Dicembre 2010 da LaChambreDesAmis
 

Ho sempre temuto che sarebbe giunto questo momento, ma, finché sia stato possibile, ho sperato che non ti saresti comportato come tutti gli altri uomini che abbia amato in passato, infliggendomi un nuovo e per ora intollerabile dolore: mi ferisce soprattutto il pensiero tu, più di loro, sappia quanto possa diventare fragile in certi momenti e quanto poco basterebbe per farmi sentire ancora parte della tua vita, ma non te ne importi.

Affermi di volermi bene ed apprezzarmi come persona, ma non è così: se fosse vero, sapresti che io saprei accontentarmi d'uno squillo per essere rassicurato del tuo affetto e che sarei felicissimo di poterti rimanere abbracciato anche solo cinque minuti di tanto in tanto, ma chiedere uno squillo, che impegnerebbe pochi secondi, od un abbraccio ad un amico che t'abbia già ripudiato è tanto penoso, quanto inutile!

Affermi che potrò sempre contare sul tuo aiuto, ma dov'eri quest'estate, quando mi sentivo abbandonato da tutti e desideravo morire?

Non sai ripetere altro, fuorché ti manchi il tempo per far tutto, ma te lo sentivo dire anche tre anni fa, solo che, allora, il tuo appetito sessuale esigeva di essere soddisfatto e l'assecondavi: sostieni di tenere moltissimo alla famiglia, ma, all'epoca, hai deliberatamente tradito il patto di lealtà con tua moglie e sottratto tempo alle altre componenti senza alcuna remora e, non fosse accaduto con me, sarebbe stato con un altro: spero che non riacquisterai le abitudini promiscue di allora, ma non me ne stupirei.

Per quel che mi riguardi, ho cominciato a costituire un problema solo quando abbia reclamato che almeno le briciole mi venissero servite con garbo, anziché essere gettate in terra come si farebbe con una bestia di cui importasse poco: avessi conservato un atteggiamento condiscendente, stai sicuro che una mezz'oretta per "noi" l'avresti sempre ritagliata, come quella mattina che avevi calcolato di poterti rilassare un po' a casa mia, ove sei sempre stato accolto come un signore, mentre tua moglie fosse andata dal dentista e nonostante quattro mesi d'assenza richiedessero di più!

Ti riconsegno, allora, nelle mani della tua famiglia e dovresti rallegrarti della mia signorilità: ciò che m'hai scritto per tre anni rimarrà confidenziale, sebbene mi divertirebbe molto osservare quali stravolgimenti provocherebbe risvegliare la bella addormentata che, ora, si lamenta per molto meno di ciò di cui potrebbe dolersi se io decidessi di vendicare il mio orgoglio troppo a lungo ferito!

Purtroppo, avevi promesso che m'avresti sostenuto durante il mio nuovo percorso formativo e non terrai fede nemmeno a quest'altra promessa: so che, d'ora in avanti, odierò il corso più di quanto abbia mai fatto finora, poiché ogniqualvolta andrò a lezione od entrerò in reparto, mi ricorderò di te, ma cercherò ugualmente di portarlo a termine; più lo odierò, più sentirò mortificato il mio orgoglio, meno m'arrenderò all'idea di non tornare a fare dell'altro!

Speravo d'averti conosciuto per sperimentare, finalmente, la bontà d'animo e la dolcezza, mentre sono caduto in un girone infernale ancor più martoriante dei precedenti, ma, prima o poi, saprò uscirne.

Quel che desidero prometterti, è che non odierò te: in fin dei conti, ti conobbi per aver risposto ad un annuncio sessuale e non dovevo illudermi che, essendomi incautamente innamorato di chi non dovessi, potesse bastare non esigere troppo per ricevere in cambio delle sincere e concrete manifestazioni d'affetto almeno; ribadisco, però, abbia sperato fino alla fine che avresti almeno tenuto conto della mia sensibilità e fatto in modo di congedarti da me con garbo e dolcezza, anziché pormi dinanzi al fatto compiuto!

Mi ricorderò sempre della prima volta in cui t'incontrai: ricordo i tuoi bellissimi occhi splendenti, il sorriso radioso, quel modo delicato ed insieme eccitante in cui mi tenesti a lungo per mano mentre, all'infuori di quell'ufficio, tutto sembrasse avere minore importanza, o non averne più affatto!

Io t'ho amato da quella prima sera e ti amo ancora e la cosa più paradossale è che solo oggi trovo il coraggio di scrivertelo chiaramente per la prima volta: in passato, ho avuto timore che confidartelo non fosse lecito; sapevo non potessi fare altrettanto e cercavo di non rovinare almeno quella che pensavo essere un'amicizia autentica: posso farlo liberamente solo ora che t'ho perso irrimediabilmente!?!

Vorrei scriverti ancora tante cose e mille altre me ne verranno poi in mente, ma, ormai, comincio a perdere lucidità e ad avere il volto rigato da troppe lacrime: mi rendo anche conto d'aver progressivamente mutato tono, addolcendo quello inizialmente aggressivo: quel che so, è che tu potrai vivere senza di me, io dovrò senza di te e tra le due condizioni esista una profondissima differenza!!!

So anche che vorrei sbagliarmi: in cuor mio, vorrei disperatamente ed infantilmente che trovassi il tempo di passare a prendermi una sera, al termine delle lezioni, e mi portassi con l'auto in riva al mare come accadde una sera di Gennaio di due anni fa; vorrei vederti sciogliere in un sorriso radioso tutto per me, che mi facesse capire ci sia ancora posto per me nella tua vita, ma la vita con me sa essere solo dura e so che, meno ancora dei tuoi predecessori, avrai pietà del mio strazio!

Non firmerò in alcun modo questa mia ultima mail: per te, non sono più niente e, forse, non lo sono mai stato e non ti cercherò quando avrò bisogno d'aiuto, so che me l'hai promesso invano; se e quando dovessi poter condividere un evento finalmente lieto, e solo allora, te lo farò sapere e, ancora una volta, ciò che dovrà darmi la forza di tollerare il senso di delusione e strazio attuali, sarà il pensiero che, forse, vorrai che torni ad occupare un posto nella tua vita, anziché punirmi del mio amore. Tutto ciò, però, è profondamente ingiusto!

 
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Sua (inconsapevolmente ipocrita?) replica

Post n°69 pubblicato il 06 Novembre 2010 da LaChambreDesAmis
 

Ciao R...... carissimo,

ti leggo solo ora (sei giorni dopo il suo compleanno!), mi ha fatto piacere ricevere la tua mail, sei stato gentile a farmi gli auguri e già, sono giusto 55, l'età...... avanza!
Ti scrivo velocemente prima di mettermi a lavorare, altrimenti finisce che ti rispondo tra un mese... maronnaaaaaaaaaaaa quanto mi hai scritto, sei sempre prolisso!

Vedo che non è cambiato molto per te, comunque, mi fa piacere apprendere che stai cambiando atteggiamento nei confronti dei docenti del corso di infermieristica, e fai bene... anche perché questi stronzi hanno sempre loro il coltello dalla parte del manico e i tuoi sarebbero solo...... appunti, anche se sacrosanti, possono infastidire qualcuno di loro e, come si suol dire, se la legano al dito, pronti a fartela pagare.

Tu fai il tuo nel modo in cui sai fare. Il resto verrà da sé.

Da parte mia, posso dirti che sono sempre stressato, e in affanno, non è cambiato nulla neanche per me, se non peggiorata la situazione a livello lavorativo, che mi occupa tutta le giornate, tant'è vero che anche mia moglie si lamenta del fatto che non abbiamo tempo per noi, per le nostre cose.

Il 5 di questo mese (Ottobre) siamo stati a L'Aquila due giorni, con tutta la famiglia, A. ha discusso la tesi per la conclusione del master da strumentista ed ha finito quest'altro percorso: farà domande in giro per concorsi pubblici, per cercare di entrare nel pubblico in qualche ospedale, non si sa dove, per poi eventualmente chiedere il trasferimento in sede.

Mio bel miciao, ti auguro di fare anche tu il suo stesso percorso, almeno di arrivare a laurearti in infermieristica, in attesa che tu possa realizzare quanto ti piace, ossia, poter fare la professione di psicologo. Te lo auguro di vero cuore, amico mio.

Mi dici di aver provato a cercare qualcuno che ti possa stare accanto, che possa diventare anche un amico di riferimento, con cui condividere delle cose, ma hai trovato gente non alla tua altezza o che rispondesse ai tuoi canoni.

Ti auguro di poter trovare una persona, R......, che possa volerti bene, e perché no, amarti, sarebbe davvero bello per te. Te lo auguro, lo meriteresti.

Per quanto mi riguarda, sai bene che ti ho sempre apprezzato come persona, mi sono trovato bene con te, sino a quando ho potuto.

Oggi, le cose sono cambiate per me, per via del mio impegno maggiore e della mancanza di tempo per pensare ad... altro.

La famiglia per me è importantissima, ci tengo, e non vorrei mai, per un mio piacere, desiderio personale, rischiare di romperla.

Quella con te, caro R......, è stata, ed è, una bella amicizia, sai bene che sono sempre disponibile a sentirti, mi piacerebbe anche rivederti, ma, al momento, non saprei dirti quando sarebbe possibile, non mi va di dirti delle date, sapendo di non essere sicuro di poterle rispettare.

Ora devo lasciarti, devo approntare uno stato di riparto di lavori straordinari.

Ti auguro ogni bene e che tu possa sempre realizzare tutte le tue aspettative più belle.

Un bacione e a risentirti, M.......

 

 

 

 
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Cominciamo dalla... fine!

Post n°68 pubblicato il 02 Novembre 2010 da LaChambreDesAmis
 

Caro M......, 

sono trascorsi oltre due mesi dall'invio della mia ultima mail e, talvolta, non sono stato affatto sicuro di volerti ancora scrivere o, per meglio dire, dell'opportunità di tornare a confidarmi con te e rivelarti nuovi aspetti della mia interiorità: ancora una volta, non ho trascorso un periodo sereno, anzi, ho vissuto una crisi depressiva drammatica, in cui mi sembrava che nulla più avesse valore ma, fortunatamente, sapevo anche che, lungi dal compiere gesti inconsulti, avrei riacquisito la serenità! 
Per quel che ti riguardi, è prevalso il pensiero di un tuo completo abbandono; ancora non so come interpretare il tuo silenzio: vorrei che dipendesse dalla voglia di farti dimenticare, per il mio bene, ma tendo ad interpretarlo come un opportunistico curarti dei tuoi interessi privati approfittando del ripiegamento su me stesso che m'ha reso insolitamente silente. 
Mi ha perfino infastidito che, nella tua ultima mail, ti sia detto dispiaciuto per il fatto non potessero riprendere i nostri giochi, quasi che, per te, io non sia stato mai altro che un capriccio, soddisfatto il quale potessi ricercare il tuo piacere altrove ed in altri modi e, per un lungo periodo, sono stato molto in collera con te; non ti ho odiato, come non ho mai odiato qualcuno che abbia precedentemente amato, ma ero arrabbiato con te più di quanto possa immaginare e continuavo a pensare quanto fosse doloroso che, ancora una volta, qualcuno non solo m'avesse deluso così tanto, ma neanche minimamente potesse immaginare quanto e patire il mio stesso tormento! 
Ammetto, tuttavia, di sentirmi deluso dei rapporti interpersonali in genere; ho provato a conoscere nuove persone, ma, in capo a sei mesi, durante i quali ho pubblicato tanti annunci e chattato con decine di ragazzi, mi sono ritrovato esausto, esasperato e schifato della superficialità con cui la quasi totalità degli individui approcci il suo prossimo... insomma, inesorabilmente e, credo, irrevocabilmente solo. 
In verità, ho conosciuto qualcuno che sembrasse distinguersi dalla massa, ma, anche quando mi sia imbattuto in ragazzi altrettanto colti ed in più ben realizzati professionalmente, da parte loro è prevalsa la voglia di continuare a condurre una doppia vita e non ci si è potuti spingere oltre lo stadio d'una conoscenza sommaria e virtuale; quanto al sesso, inutile illudersi: il modo in cui lo concepisca io, ossia, un dono di sé all'altro, è incompatibile con quello della stragrande maggioranza delle persone! 
Si ricercano travestiti, transessuali, masochisti effeminati e chiunque altro sia disponibile a ricevere qualsiasi tipo d'umiliazione fisica o psicologica, poiché il sesso è vissuto non come momento di gioco e complicità tra adulti interiormente equilibrati, bensì, come un modo per rifarsi dello squallore delle proprie esistenze divenendo, per il tempo che serva a raggiungere un orgasmo, il dominatore di un essere umano ancor più patetico e disturbato mentalmente! 
Negli ultimi giorni, avrei dovuto conoscere un paio di ragazzi, ma, quasi subito, alcuni segnali non m'hanno lasciato ben sperare: beninteso, si sarebbe trattato di frequentazioni dettate unicamente dal bisogno di appagarsi sessualmente, ma sarebbe già tanto se potesse avvenire almeno quello in maniera degna d'esseri umani e non bestie! 
Di fatto, sta capitandomi d'incontrare un ragazzo di tanto in tanto, ma vorrei che la frequentazione fosse più assidua: per assurdo che potessi considerarlo un tempo, è eterosessuale, non posso dubitarne; meno assurdo è che, ritrovandosi una moglie di quelle che sembrino considerare il sesso nient'altro che un'inevitabile seccatura, si sia spinto a ricercare qualcuno che potesse soddisfarlo realmente, ritrovandosi a concludere non potesse trattarsi che d'un altro maschio! ;-) 
Non è né bello, né brutto, né possiamo condividere altro, fuorché un gioco sessuale, ma la cosa apprezzabile è che, non esistendo un benché minimo coinvolgimento emotivo od affettivo nemmeno da parte mia, riesco ad usarlo come un "bambolo di carne", per il resto mantenendoci corretti l'uno nei riguardi dell'altro! 


Per quel che riguardi l'università (giacché di lavoro non possiamo parlare, nonostante il mio curriculum vitae continui i suoi immensi giri), è da poco ripreso il tirocinio e Lunedì ricomincerebbero pure le lezioni (il numero dei docenti universitari, ancora una volta, è risultato inferiore a quello degli ospedalieri e ciò sarebbe illegale); inutile dire non sia cambiato nulla: stiamo continuando col "simulato" e ciò significa sempre e solo perdere tempo, ma, rispetto allo scorso anno, c'è una novità, ossia, ho deciso di non prendermela più qualsiasi cosa succeda, poiché non vale davvero la pena provare ad interloquire ulteriormente coi miei colleghi (pochissime eccezioni a parte). 
Sono stato attaccato e criticato in talmente tanti modi, che, ormai, non ho più voglia di provare a migliorare il modo di vedere le cose di gente tanto stupida, quanto meschina: risentitici pochi giorni prima che riprendesse il "tirocinio", se molti mi hanno accusato di polemicità qualsiasi cosa provassi a dire, una ragazza s'è spinta fino al punto di dichiarare la dovessi smettere d'esigere il rispetto del regolamento didattico da parte dei docenti, altrimenti, "anche noi dovremo rispettare le regole"... ragionamento tipicamente italiano... tant'è che, sulla bacheca del nostro gruppo su Facebook, ho pubblicamente promesso che, quest'anno, farò in modo di non vedere, sentire e capire tutte le cose che non mi piaceranno, amen! 
Non parlo con più di sei o sette colleghi sul totale di quasi cento, ma va bene così: al mattino, dispenso saluti e sorrisi a profusione anche a coloro di cui non m'importi ormai granché e penso che passerà presto un altro giorno e sia l'unica cosa che conti... liberarsi, poco alla volta, dello stramaledettissimo obbligo di frequenza per poi non rivederli più! 
Non so se darò esami prima di Natale: dovrei, ma mi fa talmente schifo tutto (e l'orario predisposto è più che impegnativo), che se anche non dovessi riuscirci, non me ne cruccerei: l'importante è che ottenga le firme di presenza, ché a recuperare gli appelli perduti ci sarà sempre tempo!! 
Tutto ciò per quel che riguardi l'esperienza accademica in sé: quanto alla professione d'infermiere, sto lentamente, ma inesorabilmente continuando ad elaborare il lutto legato a questa nuova e per ora ipotetica identità professionale e non sono pochi quelli che continuino a ripetere io possegga le qualità umane per poter diventare uno bravo (non che mi siano servite mai a nulla)! 
Ho compreso che quest'esperienza per me così ingiusta, dolorosa e mortificante il mio orgoglio oltre ogni limite immaginativo, sia legata al mio difficilissimo karma e debba servire a farmi evolvere ancora, perciò, sarebbe inutile che continuassi ad oppormici: può darsi che un giorno lavorerò come infermiere, ma non riesco a concepirmi legato unicamente a quest'identità professionale; non trovo davvero nulla di disonorevole nel soddisfare i bisogni elementari degli individui, sia pure quelli che passino per un'igiene o cose del genere (anzi, continuo a credere che occorrerebbe venissero selezionate per il corso persone che non guardassero al paziente come ad un mero strumento di guadagno), ma so anche che sprecherei indegnamente il mio potenziale se mi limitassi a ciò e non m'interessa tacerlo! 
Durante l'estate, mi sono sentito davvero felice solo quando abbia potuto occuparmi di psicologia ed è quello che, prima o poi, troverò il modo di fare, senza contare mi sia tornata la voglia di scrivere, leggere, coltivare i miei interessi, non arrendendomi all'idea, comune nei miei colleghi più anziani, che quel corso sia l'"ultima spiaggia", oltre la quale non possano esistere alternative di vita e lavoro valide! 

Immagino stia rendendoti conto la mail sia cominciata in maniera tristissima per poi cominciare a riflettere la maggiore serenità degli ultimi tempi: spero possa riuscirmi di continuare così il più a lungo possibile; per quel che ti concerna, non so cosa sperare, né, soprattutto, se valga la pena sperare ancora qualcosa: ho, per così dire, perdonato il tuo comportamento completamente svilente la nostra amicizia degli ultimi due anni, ma non posso dimenticarlo. 
So che mi puoi fare male in due modi: il primo, è un mio problema, in quanto non puoi sentirti legato a me come io mi senta legato a te e l'accetto; il secondo, è più complesso e riconduce al tuo voler dettare i tempi e le modalità della nostra frequentazione anche solo come amici sempre e solo unilateralmente e, negli ultimi due anni, è consistito in una continua negazione della tua presenza. 
So già che chiamerai in causa l'inesorabile mancanza di tempo per far tutto, ma, tanto per far solo un esempio, chiunque altro avrebbe trovato quello per venire a prendermi dall'università a fine giornata almeno una volta e rimanere insieme quel tanto che bastasse per riportarmi a casa (e torniamo all'università, quell'esperienza complessa e spossessante che sto vivendo per causa tua e che m'obbliga a pensarti anche quando vorrei poterti solo dimenticare)! 
Se ancora non ti fosse chiaro, io ti voglio molto, moltissimo bene: vorrei solo non dovermi sentire in collera con te e poter far parte della tua vita, per poterti rendere allegro o sostenere quand'occorresse e non solo poter esser ricordato come un piacevole, ma lontano nel tempo, diversivo erotico; conoscendoti, so di chiederti molto! 
Indipendentemente dall'esito che sortiranno le mie parole, ti auguro buon compleanno: spero che non sia l'ultima volta che te l'auguri, né che ci limiteremo a scriverci entrambi una volta l'anno; io vorrei che tornassi ad essere il mio bellissimo, eccitantissimo, ma anche rassicurante e premuroso cavaliere... quello che rendeva magica l'attesa della sua venuta ed il tempo che trascorressimo insieme... o almeno, se anche quella fase dovesse essersi conclusa per sempre, qualcuno che non mi costringesse ad immaginare normale la sua assenza o, un giorno, a dimenticarlo senza una valida ragione... penso che, vivendo in una società talmente povera di valori e perciò allo sbando, sarebbe bello lasciarsi voler bene da un amico sincero, anziché negargli pervicacemente questo piacere!!! 

Buon cinquantacinquesimo compleanno... 
il tuo m.....? R......?? vedi un po' tu se e come t'interessi tornare a pensarmi!

 

 

 
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Midge Ure - Breathe

Post n°64 pubblicato il 23 Ottobre 2010 da LaChambreDesAmis
 

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Evanescence - My Immortal

Post n°63 pubblicato il 17 Ottobre 2010 da LaChambreDesAmis
 

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