Creato da: LaChambreDesAmis il 15/07/2006
Riflessioni sull'amicizia e l'amore... e non più solo

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Cominciamo dalla... fine!

Post n°68 pubblicato il 02 Novembre 2010 da LaChambreDesAmis
 

Caro M......, 

sono trascorsi oltre due mesi dall'invio della mia ultima mail e, talvolta, non sono stato affatto sicuro di volerti ancora scrivere o, per meglio dire, dell'opportunità di tornare a confidarmi con te e rivelarti nuovi aspetti della mia interiorità: ancora una volta, non ho trascorso un periodo sereno, anzi, ho vissuto una crisi depressiva drammatica, in cui mi sembrava che nulla più avesse valore ma, fortunatamente, sapevo anche che, lungi dal compiere gesti inconsulti, avrei riacquisito la serenità! 
Per quel che ti riguardi, è prevalso il pensiero di un tuo completo abbandono; ancora non so come interpretare il tuo silenzio: vorrei che dipendesse dalla voglia di farti dimenticare, per il mio bene, ma tendo ad interpretarlo come un opportunistico curarti dei tuoi interessi privati approfittando del ripiegamento su me stesso che m'ha reso insolitamente silente. 
Mi ha perfino infastidito che, nella tua ultima mail, ti sia detto dispiaciuto per il fatto non potessero riprendere i nostri giochi, quasi che, per te, io non sia stato mai altro che un capriccio, soddisfatto il quale potessi ricercare il tuo piacere altrove ed in altri modi e, per un lungo periodo, sono stato molto in collera con te; non ti ho odiato, come non ho mai odiato qualcuno che abbia precedentemente amato, ma ero arrabbiato con te più di quanto possa immaginare e continuavo a pensare quanto fosse doloroso che, ancora una volta, qualcuno non solo m'avesse deluso così tanto, ma neanche minimamente potesse immaginare quanto e patire il mio stesso tormento! 
Ammetto, tuttavia, di sentirmi deluso dei rapporti interpersonali in genere; ho provato a conoscere nuove persone, ma, in capo a sei mesi, durante i quali ho pubblicato tanti annunci e chattato con decine di ragazzi, mi sono ritrovato esausto, esasperato e schifato della superficialità con cui la quasi totalità degli individui approcci il suo prossimo... insomma, inesorabilmente e, credo, irrevocabilmente solo. 
In verità, ho conosciuto qualcuno che sembrasse distinguersi dalla massa, ma, anche quando mi sia imbattuto in ragazzi altrettanto colti ed in più ben realizzati professionalmente, da parte loro è prevalsa la voglia di continuare a condurre una doppia vita e non ci si è potuti spingere oltre lo stadio d'una conoscenza sommaria e virtuale; quanto al sesso, inutile illudersi: il modo in cui lo concepisca io, ossia, un dono di sé all'altro, è incompatibile con quello della stragrande maggioranza delle persone! 
Si ricercano travestiti, transessuali, masochisti effeminati e chiunque altro sia disponibile a ricevere qualsiasi tipo d'umiliazione fisica o psicologica, poiché il sesso è vissuto non come momento di gioco e complicità tra adulti interiormente equilibrati, bensì, come un modo per rifarsi dello squallore delle proprie esistenze divenendo, per il tempo che serva a raggiungere un orgasmo, il dominatore di un essere umano ancor più patetico e disturbato mentalmente! 
Negli ultimi giorni, avrei dovuto conoscere un paio di ragazzi, ma, quasi subito, alcuni segnali non m'hanno lasciato ben sperare: beninteso, si sarebbe trattato di frequentazioni dettate unicamente dal bisogno di appagarsi sessualmente, ma sarebbe già tanto se potesse avvenire almeno quello in maniera degna d'esseri umani e non bestie! 
Di fatto, sta capitandomi d'incontrare un ragazzo di tanto in tanto, ma vorrei che la frequentazione fosse più assidua: per assurdo che potessi considerarlo un tempo, è eterosessuale, non posso dubitarne; meno assurdo è che, ritrovandosi una moglie di quelle che sembrino considerare il sesso nient'altro che un'inevitabile seccatura, si sia spinto a ricercare qualcuno che potesse soddisfarlo realmente, ritrovandosi a concludere non potesse trattarsi che d'un altro maschio! ;-) 
Non è né bello, né brutto, né possiamo condividere altro, fuorché un gioco sessuale, ma la cosa apprezzabile è che, non esistendo un benché minimo coinvolgimento emotivo od affettivo nemmeno da parte mia, riesco ad usarlo come un "bambolo di carne", per il resto mantenendoci corretti l'uno nei riguardi dell'altro! 


Per quel che riguardi l'università (giacché di lavoro non possiamo parlare, nonostante il mio curriculum vitae continui i suoi immensi giri), è da poco ripreso il tirocinio e Lunedì ricomincerebbero pure le lezioni (il numero dei docenti universitari, ancora una volta, è risultato inferiore a quello degli ospedalieri e ciò sarebbe illegale); inutile dire non sia cambiato nulla: stiamo continuando col "simulato" e ciò significa sempre e solo perdere tempo, ma, rispetto allo scorso anno, c'è una novità, ossia, ho deciso di non prendermela più qualsiasi cosa succeda, poiché non vale davvero la pena provare ad interloquire ulteriormente coi miei colleghi (pochissime eccezioni a parte). 
Sono stato attaccato e criticato in talmente tanti modi, che, ormai, non ho più voglia di provare a migliorare il modo di vedere le cose di gente tanto stupida, quanto meschina: risentitici pochi giorni prima che riprendesse il "tirocinio", se molti mi hanno accusato di polemicità qualsiasi cosa provassi a dire, una ragazza s'è spinta fino al punto di dichiarare la dovessi smettere d'esigere il rispetto del regolamento didattico da parte dei docenti, altrimenti, "anche noi dovremo rispettare le regole"... ragionamento tipicamente italiano... tant'è che, sulla bacheca del nostro gruppo su Facebook, ho pubblicamente promesso che, quest'anno, farò in modo di non vedere, sentire e capire tutte le cose che non mi piaceranno, amen! 
Non parlo con più di sei o sette colleghi sul totale di quasi cento, ma va bene così: al mattino, dispenso saluti e sorrisi a profusione anche a coloro di cui non m'importi ormai granché e penso che passerà presto un altro giorno e sia l'unica cosa che conti... liberarsi, poco alla volta, dello stramaledettissimo obbligo di frequenza per poi non rivederli più! 
Non so se darò esami prima di Natale: dovrei, ma mi fa talmente schifo tutto (e l'orario predisposto è più che impegnativo), che se anche non dovessi riuscirci, non me ne cruccerei: l'importante è che ottenga le firme di presenza, ché a recuperare gli appelli perduti ci sarà sempre tempo!! 
Tutto ciò per quel che riguardi l'esperienza accademica in sé: quanto alla professione d'infermiere, sto lentamente, ma inesorabilmente continuando ad elaborare il lutto legato a questa nuova e per ora ipotetica identità professionale e non sono pochi quelli che continuino a ripetere io possegga le qualità umane per poter diventare uno bravo (non che mi siano servite mai a nulla)! 
Ho compreso che quest'esperienza per me così ingiusta, dolorosa e mortificante il mio orgoglio oltre ogni limite immaginativo, sia legata al mio difficilissimo karma e debba servire a farmi evolvere ancora, perciò, sarebbe inutile che continuassi ad oppormici: può darsi che un giorno lavorerò come infermiere, ma non riesco a concepirmi legato unicamente a quest'identità professionale; non trovo davvero nulla di disonorevole nel soddisfare i bisogni elementari degli individui, sia pure quelli che passino per un'igiene o cose del genere (anzi, continuo a credere che occorrerebbe venissero selezionate per il corso persone che non guardassero al paziente come ad un mero strumento di guadagno), ma so anche che sprecherei indegnamente il mio potenziale se mi limitassi a ciò e non m'interessa tacerlo! 
Durante l'estate, mi sono sentito davvero felice solo quando abbia potuto occuparmi di psicologia ed è quello che, prima o poi, troverò il modo di fare, senza contare mi sia tornata la voglia di scrivere, leggere, coltivare i miei interessi, non arrendendomi all'idea, comune nei miei colleghi più anziani, che quel corso sia l'"ultima spiaggia", oltre la quale non possano esistere alternative di vita e lavoro valide! 

Immagino stia rendendoti conto la mail sia cominciata in maniera tristissima per poi cominciare a riflettere la maggiore serenità degli ultimi tempi: spero possa riuscirmi di continuare così il più a lungo possibile; per quel che ti concerna, non so cosa sperare, né, soprattutto, se valga la pena sperare ancora qualcosa: ho, per così dire, perdonato il tuo comportamento completamente svilente la nostra amicizia degli ultimi due anni, ma non posso dimenticarlo. 
So che mi puoi fare male in due modi: il primo, è un mio problema, in quanto non puoi sentirti legato a me come io mi senta legato a te e l'accetto; il secondo, è più complesso e riconduce al tuo voler dettare i tempi e le modalità della nostra frequentazione anche solo come amici sempre e solo unilateralmente e, negli ultimi due anni, è consistito in una continua negazione della tua presenza. 
So già che chiamerai in causa l'inesorabile mancanza di tempo per far tutto, ma, tanto per far solo un esempio, chiunque altro avrebbe trovato quello per venire a prendermi dall'università a fine giornata almeno una volta e rimanere insieme quel tanto che bastasse per riportarmi a casa (e torniamo all'università, quell'esperienza complessa e spossessante che sto vivendo per causa tua e che m'obbliga a pensarti anche quando vorrei poterti solo dimenticare)! 
Se ancora non ti fosse chiaro, io ti voglio molto, moltissimo bene: vorrei solo non dovermi sentire in collera con te e poter far parte della tua vita, per poterti rendere allegro o sostenere quand'occorresse e non solo poter esser ricordato come un piacevole, ma lontano nel tempo, diversivo erotico; conoscendoti, so di chiederti molto! 
Indipendentemente dall'esito che sortiranno le mie parole, ti auguro buon compleanno: spero che non sia l'ultima volta che te l'auguri, né che ci limiteremo a scriverci entrambi una volta l'anno; io vorrei che tornassi ad essere il mio bellissimo, eccitantissimo, ma anche rassicurante e premuroso cavaliere... quello che rendeva magica l'attesa della sua venuta ed il tempo che trascorressimo insieme... o almeno, se anche quella fase dovesse essersi conclusa per sempre, qualcuno che non mi costringesse ad immaginare normale la sua assenza o, un giorno, a dimenticarlo senza una valida ragione... penso che, vivendo in una società talmente povera di valori e perciò allo sbando, sarebbe bello lasciarsi voler bene da un amico sincero, anziché negargli pervicacemente questo piacere!!! 

Buon cinquantacinquesimo compleanno... 
il tuo m.....? R......?? vedi un po' tu se e come t'interessi tornare a pensarmi!

 

 

 
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