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17 Maggio: Giornata Mondiale contro l'Omofobia

Post n°45 pubblicato il 20 Maggio 2007 da LaChambreDesAmis
 

Nonostante mi riprometta di farlo, non riesco ad aggiornare frequentemente il mio blog: le ultime tre settimane sono state più impegnative del solito, tant’è che, oltre a sentirmi molto stanco, ho accumulato una serie di ritardi nell’ultimazione di alcuni progetti, eccezion fatta per ciò che riguardi la tesi; Giovedì ero a Roma per consegnare alcuni documenti in segreteria, ma è anche accaduto che, da una conversazione con alcuni colleghi universitari, abbia tratto lo spunto per questo nuovo intervento, che sarà dedicato al tema che si celebrava proprio quel giorno, ossia, l’omofobia.

Premesso non mi ritenga perseguitato dalla società e, nel tempo, abbia acquisito un equilibrio interiore tale da riuscire a vivere serenamente la mia condizione, devo però confessare di riuscire a contenere difficilmente il fastidio cagionato dalle affermazioni di alcuni interlocutori, allorché s’ostinino a sostenere che i gay non avrebbero motivo di lamentarsi d’alcunché e sembri quasi esserci congeniale il ruolo di martiri dell’altrui intolleranza, riguardo alla quale, spesso, c’inganneremmo!

Nel caso specifico, tale fastidio è stato procurato dalle osservazioni d’un assistente, il quale negava quanta ipocrisia ed omofobia appartengano anche ai colleghi psicologi e continuava a ripetere le date in cui l’omosessualità sia stata depennata dall’elenco dei disturbi psichiatrici in varie parti del mondo, quasi che bastasse formulare una legge od affermare un principio, affinché, concretamente, venissero tutelati i diritti da quel momento in poi riconosciuti a chi non ne detenesse; se così fosse, non esisterebbero ancora milioni di uomini, nel mondo, che non hanno libero accesso nemmeno ai beni più elementari, indispensabili alla sopravvivenza, quali l’acqua potabile o l’energia elettrica!

Stando così le cose, benché siano ormai trascorsi tre giorni, non m’è sembrato superfluo aggiungere, tra i preferiti, l’indirizzo del sito “omofobia.it”, che richiama le principali iniziative che, ormai annualmente, s’organizzino per celebrare il 17 Maggio.

Scopo primario della giornata, infatti, è proprio suscitare iniziative che, promosse da associazioni del nostro mondo, come pure organizzazioni per la difesa dei diritti umani o semplici cittadini, possano coinvolgere il maggior numero possibile di persone nel dibattito sul tema dell’omofobia. 

Il secondo scopo della Giornata è coordinare e rendere visibili le iniziative: avendo luogo lo stesso giorno, potranno divenire sempre più visibili ed efficaci e calamitare l’attenzione dei media e l’opinione pubblica, consentendo di monitorare al meglio i progressi compiuti o il deteriorarsi della situazione, favorendo un lavoro di rete funzionale al superamento delle barriere attuali.

Il progetto ha un terzo obiettivo: iscrivere la Giornata nel calendario nazionale del maggior numero di paesi e farla adottare a livello internazionale; oltre all’evidente valenza simbolica, ciò contribuirebbe a rendere durevole la lotta alla discriminazione nei riguardi del popolo gay, nel contempo esortando a riflettere sul fatto che l’allargamento dei diritti non coinciderebbe con la perdita di quelli atavici da parte di più ampi strati della società.

Si utilizza la formula «Giornata Mondiale Contro l’Omofobia», ma la battaglia non riguarda solo l’omosessualità maschile: l’obiettivo è promuovere riflessioni sui temi del lesbismo, della bisessualità e addirittura del transessualismo, poiché la transfobia, pur distinguendosi dall’omofobia, in quanto riguarda l’identità di genere e non l’orientamento sessuale, rinvia comunque a dispositivi sociali spesso vicini alle logiche omofobe in senso stretto.

A quanti obiettano che questa giornata rischierebbe di spostare l’attenzione da temi più importanti, si può rammentare occorra considerare la Discriminazione come un fenomeno generale, ma anche combatterla nelle sue forme specifiche, altrimenti, il discorso e l’azione rischiano di rimanere astratti, indifferenziati, o addirittura confusi.

Così come la Giornata Mondiale delle Donne pone l’accento specificamente sulla disuguaglianza tra i sessi, allo stesso modo, la Giornata Mondiale Contro l’Omofobia consentirà di mettere l’accento specificamente sulla disuguaglianza tra le sessualità.

La lotta all’omofobia sfocia necessariamente nell’affermazione dei diritti sessuali in generale, che si tratti di sesso, di identità di genere o di orientamento sessuale, ma si ricollega anche alla lotta contro l’Aids e tutte le infezioni sessualmente trasmissibili, dato che non si può praticare l’autonomia sessuale senza un minimo accesso all’informazione e alle cure.

La lotta all’omofobia sfocia, infine, nell’affermazione dei diritti umani in generale: le associazioni LGBT s’impegnano spesso ben al di là delle problematiche sessuali e agiscono all’unisono con altri movimenti sociali; in tal senso, la Giornata Mondiale Contro l’Omofobia favorirà l’avvicinamento tra le associazioni LGBT e le associazioni di difesa dei diritti umani.

 

In che cosa la Giornata Mondiale si distingue dalla Marcia dell’Orgoglio LGBT?

Questi due eventi si distinguono appunto nella misura in cui si completano a vicenda: le Marce pongono l’accento sull’orgoglio delle lesbiche, dei gay, dei bisessuali e dei trans che rifiutino il nascondimento, mentre la Giornata Mondiale mostra che la vera vergogna è l’omofobia, che va decostruita nelle sue logiche sociali e combattuta concretamente.

Attraverso la Marcia dell’Orgoglio, si scende nelle strade per far sentire la propria voce alla società civile, mentre la Giornata Mondiale serve ad entrare nella società civile e portare il dibattito dentro le istituzioni, le scuole, i quartieri e quant’altro. 

D’altra parte, le persone che, pur essendo sensibili al problema dell’omofobia, pensino di non aver posto in una Marcia dell’Orgoglio LGBT, potrebbero dare comunque il loro contributo attraverso l’alternativa rappresentata dalla Giornata Mondiale Contro l’Omofobia.

Analogamente, ma su scala internazionale, nei paesi in cui sia impossibile organizzare una Marcia dell’Orgoglio, si potrebbe condurre un’azione contro l’omofobia in occasione della Giornata Mondiale, soprattutto quando l’omosessualità non sia condannata - almeno ufficialmente - dalle leggi in vigore: in tal senso, la Giornata Mondiale potrebbe rappresentare una leva politica in grado di prolungare l’azione delle Marce presso le persone o i paesi che non potessero, o volessero, iscriversi nella logica di queste ultime. 

 

Parlare di omofobia non significa crogiolarsi in un atteggiamento da vittime?

È poco probabile che le vittime dell’omofobia abbiano voglia di crogiolarsi in un simile ruolo: gli atti e i discorsi omofobi sono una realtà che non si può (più) ignorare.

Scopo della Giornata è denunciare le violenze passate e presenti per prevenire, o almeno limitare, quelle future, ribadendo il problema non sia rappresentato dall’omosessualità, ma dall’omofobia: siamo tutte e tutti figli dell’omofobia, benché la battaglia condotta contro di essa, prima di tutto dentro di noi, possa renderci più forti.

Lungi dall’ispirarsi ad un atteggiamento vittimistico, la conoscenza dei meccanismi dell’omofobia sociale fa degli omosessuali soggetti più autonomi: l’affermazione d’una politica LGBT non può prescindere dalla decostruzione delle logiche che la rendevano prima impossibile ed ora necessaria.

 

Il 17 Maggio 1990, l’Assemblea generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità cancellava l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali: l’intento era mettere fine a più di un secolo di omofobia medica, mentre l’auspicio è che tale decisione, progressivamente, possa essere universalmente riconosciuta come una data storica e un simbolo forte di libertà per tutti!

Informazioni desunte dal sito http://www.omofobia.it

 
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