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Post n°21 pubblicato il 11 Novembre 2014 da LaLigneNoir
Respiro sottovoce mentre chiavello su un ventre di carta una pulsione che deflagra in polluzioni notturne, che corpulente calano dall'epa addolcendo con il loro senso catartico il tumulto dei giorni. Perchè ci sono notti che non sanno di essere notti fatte per sf.[amare], in cui basta serrare gli occhi per di.[vagare], per smarrire l'orientamento tra brividi arrembanti che restano lì ad equi.[librarsi] sulle punte di polpastrelli che divaricano e viziano, che smaniosi scippano una voglia che naufraga a fior di labbra e che tra le falangi resta come un groppo d'amore. C'è un tale brusìo ambiguo nell'aria già sapida d'immagini munte dal buio, di labbra che ti.[tubano], dell'empatia di corpi che com.[baciano], di ore adunate da cingere e come un' erezione da maneggiare con cura, di un cader dis.[teso] sopra le gote e tra le plissettature dell'epidermide del tuo silenzio turgido senza pace nel mio gorgo, che dell'agglutinarsi di te dentro me, florido nel cuore, è rigonfia l'attesa.
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