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La Chernobyl d'Italia

Post n°36 pubblicato il 17 Novembre 2008 da lorenzo_na
 

Incontro con l’agronomo Giuseppe Messina di Legambiente sul problema dei rifiuti tossici in Campania

“Scrivo da un paese che non esiste più..” così iniziava il famoso articolo di Gianpaolo Panza  sull’immane tragedia del Vajont.


Anche la Campania non esiste più, sepolta da tonnellate di veleni e da decenni di malaffare. Una terra benedetta da Dio, con tre aree vulcaniche (il Vesuvio, Roccamonfina e i Campi Flegrei) e per questo fertilissima, amata dai Romani per il suo clima mite e la natura rigogliosa e forte.

Oggi quella terra meravigliosa, chiamata felix dagli antichi, è abbandonata a se stessa, violentata e derubata come una puttana da uomini dabbene e senza scrupoli che con pochi danari danno il peggio di se voltando poi le spalle alla miseria che si lasciano dietro.

Il disastro più che ambientale è etico: l’intreccio è perverso e coinvolge politici, imprenditori, malavita.

Il Dott. Giuseppe Messina di Legambiente ripete spesso una parola che pensavamo consegnata al passato: la massoneria. Tutto documentato e raccontato al grande pubblico da Roberto Saviano in Gomorra: imprenditori del nord che attraverso la camorra scaricano in Campania rifiuti tossici e nocivi. Ma se la camorra è il braccio armato, alla base di questo scempio c’è la pianificazione e la compiacenza di frange delle istituzioni implicate a più livelli. Ne è la prova il modo in cui è gestita l’emergenza. Nell’elenco stilato dagli organi competenti delle discariche abusive  in Campania (222 accertate solo nel 2007, il 36% in più rispetto all’anno precedente) non compare la zona compresa tra i comuni di Qualiano, Giugliano e Villaricca, territorio una volta votato all’agricoltura e oggi il più inquinato d’Italia. Qualcuno ha deciso che quella è zona franca e che è destinata a morire nell’omertà generale.

E stiamo morendo un po’ alla volta: l’incidenza dei tumori a nord di Napoli è la più alta del Paese. Per comprarsi l’assenso e il silenzio della gente di Qualiano, dice Messina, hanno impiegato l’ottanta per cento della popolazione nel campo dei rifiuti, ed è come scavarsi la fossa tutti i giorni con le proprie mani. Si fanno forti della miseria della gente e del diffuso degrado sociale e dove non arriva l’omertà ci pensa poi la disinformazione: quelli che in tutta Europa sono chiamati inceneritori da noi diventano miracolosamente dei “termovalorizzatori”, e dei cubi di rifiuti indifferenziati si trasformano in più rassicuranti “eco balle”. Questo è puro terrorismo mediatico e serve a distogliere la gente dalla realtà delle questioni e ad incanalare preventivamente la protesta. Ad esempio, con l’insediamento del nuovo Governo, si sono accesi i riflettori sull’emergenza dei rifiuti urbani sottacendo del tutto il problema dello smaltimento di quelli industriali che è di gran lunga il più grave e dannoso per la salute dei cittadini.

Eppure l’Italia esporta conoscenza e tecnologia riguardo lo smaltimento dei rifiuti. E’ il caso dell’Ing. Giuseppe Natta di Pavia che da anni opera nel settore  del recupero e dello smaltimento dei rifiuti industriali ed ideatore del Sistema Ecodeco considerato all’avanguardia a livello internazionale. Molti Paesi esteri si avvalgono dei suoi studi e della sua competenza tranne l’Italia in cui l’Ingegnere si rifiuta giustamente di lavorare. Questo perché sa bene che il problema italiano, e ancor più quello campano, non è di natura logistica, ma di buona fede.  Gli strumenti ci sono, ma mentre nel resto dell’Europa si ricicla in Italia si brucia. Solo in Campania sono previsti tre inceneritori (forse quattro) con buona pace di tutti gli studi sulle nano particelle e i discorsi sulla differenziata, mentre le discariche sono per la maggior parte non a norma (come testimonia il reportage Biutiful Cautri). Non a caso l’Italia è stata già multata dall’Unione Europea per la gestione dei rifiuti e delle discariche. Ma non per la disastrosa situazione campana, per la quale invece sono previste sanzioni per il 2010, dati i tempi lunghi di questo tipo di procedimenti.

L’aria purtroppo è fetida, e soprattutto nelle stanze del potere. Quello che accade nella nostra regione è solo lo specchio di un degrado che ha ben poco a che fare con la spazzatura e molto con la dignità delle persona e dello stato di diritto.

pubblicato su

http://www.tuttiinpiazza.it/articolo_det.asp?idarticolo=2005

 
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Commenti al Post:
bluleila
bluleila il 20/11/08 alle 13:52 via WEB
ciao! visita il mio blog http://blog.libero.it/artrite/ è importantissimo. La regione lazio ha dimezzato i fondi per la somministrazione di farmaci alle persone con patologie reumatiche… Aiutami a rendere pubblica questa notizia! Grazie!
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