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Post n°102 pubblicato il 15 Dicembre 2009 da lorenzo_na
L'aggressione a Berlusconi è l'atto di uno squilibrato o il risultato di quella politica che mira ad esasperare i toni che proprio Berlusconi ha perseguito? Berlusconi non è una vittima, tantomeno un martire, e Tartaglia avrà avuto dei problemi di mente in passato, ma non è uno scemo: il discorso di Berlusconi dal palco di piazza Duomo l'ha capito benissimo. Infatti ha raccontato agli agenti che se ne stava andando perché infastidito da quello che aveva sentito. Non stiamo giustificando il suo gesto, ma una lezione magistrale al riguardo ce la diede De Andrè nella canzone il bombarolo: "così pensava forte un trentenne disperato, se non del tutto giusto, quasi niente sbagliato". Alla violenza verbale, al populismo di Berlusconi, a questi quindici anni di leggi vergogna e di sfascio del Paese non si risponde lanciandogli souvenir. Una volta al suo amico Craxi lanciavano le monete, ora sono finite pure quelle e ci attacchiamo ai soprammobili come il conte Prospero. Tartaglia ha agito di impulso, ha sbagliato, ma bisogna reagire. L'attacco portato ultimamente alla Repubblica, alla Corte Costituzionale, alla magistratura ed alla sovranità del Parlamento non deve e non può lasciare indifferenti. La retorica delle dichiarazioni di circostanza, l'ipocrisia di facciata non deve coprire una analisi seria dello stato del Paese che va fatta e subito. Chi ha fomentato lo scontro politico negli ultimi anni mirando ad una contrapposizione netta delle parti, trasformando l'avversario politico in nemico? Chi ha diviso gli italiani additando quelli che si oppongono chiamandoli comunisti? E' una strategia che mira ad esasperare le posizioni ed ha criminosamente destabilizzato il Paese. Anche poco prima di essere colpito al volto Berlusconi dal palco aveva continuato a gridare ed alzare i toni contro chi lo contestava dalla piazza: "Noi non faremmo mai una cosa del genere, voi volete trasformare l'Italia in una piazza urlante che insulta e condanna. Vergogna, vergogna, vergogna". Beh chi semina odio, raccoglie tempesta. Ora si dice amareggiato e commenta: "Questo è il frutto di chi ha voluto seminare zizzania (...) Tutti dovrebbero capire che non è possibile oltraggiare un presidente del Consiglio, questa è la difesa delle istituzioni". Povero Tartaglia, nella sua mente "malata" lui invece pensava di difenderle, le istituzioni. Dopo tutto si è trattato di un improbabile attentato ad un più improbabile Presidente. Non so voi ma io non provo pietà per Berlusconi, ma per l'Italia. Lei sì umiliata, schiaffeggiata e dissanguata tutti i giorni da sciacalli e cialtroni che offendono la dignità degli italiani onesti e civili, che oggi hanno trovato il loro bombarolo. "Per strada tante facce (da Il bombarolo, F.De Andrè) pubblicato su
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