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L'Italia va a puttane

Post n°72 pubblicato il 26 Giugno 2009 da lorenzo_na
 

Le vicende personali di Berlusconi avrebbero portato alla caduta del Governo in qualsiasi altro paese libero, ma non in Italia


Sapete cosa fa Berlusconi durante i festini con le ragazze che organizza in Sardegna o a Palazzo Grazioli a Roma? Mette filmini suoi, canta e racconta barzellette (è quello che va dicendo in questi giorni). Povero Berlusconi, che noia essere un uomo così per bene e morigerato. escortLa verità però la sappiamo tutti, e se non fosse bastato lo sfogo della sua (ex) seconda moglie, che ha dichiarato pubblicamente “mio marito non sta bene”, ora ci sono anche le registrazioni audio della escort D’Addario, che ha ripreso i suoi incontri con il Cavaliere senza macchia. Una puttana, insomma, di quelle a duemila euro a prestazione.
Però dal Presidente non ha ricevuto soldi per quell’incontro, ma la promessa di interessarsi personalmente per sbloccare un suo affare immobiliare. Quando capì di essere stata tradita, e che nessuno l’avrebbe aiutata per il suo progetto, allora ha deciso di parlare e di sputtanarlo sui giornali. Ma l’8 giugno i pubblici ministeri la anticiparono chiamandola a testimoniare a Bari per la vicenda Tarantini. Bizzarra la vita: un uomo che ha costruito un impero grazie ai fondi neri di dubbia provenienza, che ha avuto gente condannata per mafia in casa per anni, salvandosi sempre con sentenze assurde scritte ad hoc per lui, oppure corrompendo giudici e avvocati, incastrato poi da una semplice puttana. Dove non è riuscita l’informazione, l’opposizione in Parlamento, la Giustizia, alla fine è riuscita una escort, un paio di gambe, una scollatura provocante, un pelo di…
Povero Berlusconi, tradito da se stesso, dal suo vizio, dalla sua stessa mania di onnipotenza, la sicurezza di essere ormai inattaccabile tanto da organizzare festini a casa sua con decine di mignotte. In un paese normale, civile, molto meno basterebbe a far cadere il Governo. Viene da sorridere pensando al ministro Linda Chavez, che negli Stati Uniti fu costretta alle dimissioni perché aveva tenuto in casa una domestica del Guatemala senza dichiararla, oppure al ministro Jaqui Smith, che in Inghilterra si è dimessa perché suo marito si fece addebitare sul conto pubblico un film porno. Altri Paesi, altro senso dello Stato e soprattutto altro senso della dignità. Da noi invece è concessa la doppia morale: una pubblica ed una privata, perché “siamo del tutto contrari a che questioni riguardanti la vita privata possano diventare oggetto di dibattito politico” (Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera), come se un anziano di 72 anni che, per stessa ammissione di sua moglie, frequenta le minorenni fosse una persona adatta e soprattutto degna di guidare il Governo di un paese civile.
Berlusconi è malato, ha ragione Veronica Lario, e quello che si vede è “un ciarpame senza pudore, tutto in nome del potere” , ma a preoccupare maggiormente è lo stato del Paese, l’incantesimo in cui è caduto dopo anni di incretinimento televisivo e disinformazione. C’è chi, negli ultimi anni, ha denunciato una recrudescenza fascista nel nostro paese, ma è un allarme infondato. Quello che sta avvenendo realmente (ed in parte è già avvenuto) è l’attuazione del Piano di Rinascita della P2 di Licio Gelli, di cui Berlusconi e tanti insospettabili nomi del mondo della politica, della finanza e della cultura facevano parte. Un complotto? No, un disegno eversivo del quale noi tutti più o meno consapevolmente siamo complici. In Italia è da circa un secolo che si è assistito ad una trasformazione antropologica che ci ha reso diversi, più corruttibili, meno onesti. La cosa pubblica è diventata “cosa nostra”, e la Giustizia un conto da saldare attraverso la fede più con il Padreterno che con la comunità (chi è più devoto dei capi mafia?).
Siamo il paese dei furbi, delle mazzette, degli indulti, dell’evasione fiscale, delle truffe, dei condoni edilizi, delle stragi di Stato, dei Corona in copertina. Non è colpa della politica, ognuno ha il presidente del Consiglio che si merita. Oggi Berlusconi ha detto: ”Io non cambio, gli italiani mi vogliono così”. Ed ha ragione, perché in un altro paese, in un paese normale, un personaggio del genere starebbe già in galera da tempo e di sicuro non sarebbe assolutamente candidabile. Ma noi siamo diventati tutti un po’ puttane, e quelle decine di ragazze che alle sue feste si concedono per la promessa di fare carriera sono figlie dell’Italia, di questa Italia. Se una ragazzina di 17 anni ha incontri con il Presidente del Consiglio sognando di fare la parlamentare o la show girl da grande non è colpa di Berlusconi, ma di tutti noi. La gente continua a votarlo nonostante tutto come modello di un “liberismo” tutto italiano, fatto di corrotti consenzienti e corruttori. Un Impeachment all’americana è poi impensabile da noi, con un Parlamento costituito da deputati nominati dai capi di partito e non eletti dai cittadini attraverso il voto, quindi dei semplici portavoce, vincolati e debitori nei confronti di chi li ha messi lì.
Ma ancora più incapace ed inconsistente è l’opposizione che proprio nell’antiberlusconismo ha l’unico collante e argomento convincente di persuasione e sembra timorosa di affondare proprio per non fare i conti con se stessa, con la propria carenza di prospettive e di identità in un ipotetico dopo-Berlusconi.
Ed è la sindrome che viviamo tutti quanti noi: abbiamo bisogno di Berlusconi come spauracchio del nostro personale fallimento. Non è Berlusconi che va a puttane, ma l’Italia.

pubblicato su

http://www.tuttiinpiazza.it/articoli/politica_interna/l_italia_va_a_puttane/l_italia_va_a_puttane.asp

 
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Commenti al Post:
cartierapompei
cartierapompei il 29/06/09 alle 17:37 via WEB
Bravo,condivido pienamente!!!. E' il momento delle zoccole!!.
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