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Aerandir e la terra di Valinor

Post n°181 pubblicato il 15 Giugno 2011 da padmaja
 
Tag: fla

 

 

 

In un'era lontana, viveva Aerandir, valoroso guerriero dall'indomabile spirito.



Ci troviamo nella terra di Valinor, un tempo luogo pacifico, dove la vita trascorreva tranquilla.

Un giorno, tutta questa armonia venne travolta dal manto nero di Amlach, sovrano delle terre della notte. Mieteva villaggi in ogni dove...l'armonia era per lui come un sassolino negli stivali. Dove c'era linfa vitale, lui giungeva come un vampiro per risucchiare l'essenza della gente.



Tempi duri stavano giungendo per il popolo di Valinor, ma il momento era propizio per sconfiggere una volta per tutte Amlach.

Aerandir era il capo delle guardie del Re e volle prendere in mano la situazione, riunendo il consiglio del regno per pianificare il da farsi.

La Fratellanza con le fate e gli elfi, ora, sarebbe tornata molto utile. Vennero quindi inviati emissari ai regni amici per chiedere soccorso.

Amlach avanzava inesorabile col suo esercito di morte. Si sentiva l'odore acre della distruzione e il vento portava con se la paura.

Giunsero nella notte sia le fate che gli elfi, armati fino alle ali, portando con loro incantesimi e armi magiche.


 


Il Regno di Valinor diede loro il benvenuto e il consiglio, ora, era al completo. Da lontano si vedevano le fiaccole del nemico che, come una marea nera, avanzava inesorabile.

I guerrieri di Valinor si sparpagliarono per tutto il villaggio, gli elfi si mimetizzarono con la natura e le fate si nascosero dietro ad ogni foglia d'albero. Erano tutti pronti...l'ora era giunta.

Era una notte senza luna...era la notte delle notti.

L'urlo di Almach  squarciò il cielo, facendo rabbrividire la Fratellanza.

Ad ogni passo del suo esercito, l'erba bruciava; ad ogni loro alito, l'aria diventava più densa...le porte dell'inferno si stavano aprendo.



Almach aveva stampato un ghigno in viso, in quanto non vedeva barricate e quant'altro ed era sicuro della sua vittoria.

Fece sguainare le spade, facendo avanzare i suoi guerrieri...passo dopo passo si avvicinarono al villaggio, ma dal castello gli occhi erano ben puntati su di loro, pronti a dare il segnale d'attacco.

Una freccia infuocata, scoccata nel cielo, diede inizio al contrattacco.

I guerrieri, capitanati da Aerandir uscirono dai loro nascondigli armati di spade e scudi, forgiate con l'adamantio, un dono fatto dal Regno amico di Alyon. Il primo scontro fu come un boato, tra spade e scudi, una lotta per la sopravvivenza, per la salvezza. L'esercito di Almach era potente, sanguinario, senza scupoli...ad ogni colpo, il sorriso della morte si faceva sempre più splendente. Aelandir e i suoi guerrieri fecero indietraggiare l'esercito della morte nel punto dove era stata sparpagliata, tra l'erba, la polvere fatata. Era il momento delle fate e degli elfi. Il cielo venne illuminato dal bagliore delle amiche alate che sparsero pozioni sul nemico...Le spade si tramutarono in tronchi, mentre gli elfi appoggiarono i guerrieri di Valinor nella lotta...

Almach si irritò molto, anche perché era ignaro dell'esistenza della Fratellanza ed era sicuro che sarebbe stato un gioco da ragazzi vincere.

Le fate iniziarono a pronunciare i loro incantesimi, facendo diventare ogni singolo, deforme, putrido, guerriero di Almach, minuscolo come un fungo...

A questo punto, Aerandir iniziò a correre a destra e a manca, seguito dai suoi guerrieri, calpestando quegli infimi esseri. Ormai Almach era solo. Il suo esercito di morte era diventato cenere.

 


Il suo grido di rabbia fece sanguinare gli orecchi. Si avvolse nel suo manto nero e sparì nella notte, dicendo: "Questa volta la vittoria è vostra, ma io tornerò e grande sarà la mia vendetta!"

L'alba portò con se i primi raggi, riportando la luce dove prima regnavano le ombre.

I guerrieri di Valinor erano stremati, sanguinanti, ma con i cuori gonfi di gioia. Si riunirono al castello assieme alle fate e agli elfi.

Chiedere aiuto, era stata una saggia decisione . Non ce l'avrebbero mai fatta da soli. I magici regni avevan risposto alla loro chiamata, mettendo a disposizione arcani incantesimi per sconfiggere il maligno e solo grazie a loro, avevano potuto vincere quella battaglia.

Quel giorno il regno di Valinor diede una meravigliosa festa, con un banchetto ristoratore e tutti seduti insieme riassaporarono un'antica alleanza.

Almach sarebbe tornato, carico di rabbia e di malvagità, ma Aerandir avrebbe ancora una volta protetto il suo popolo a costo della sua stessa vita.

Ora la Fratellanza aveva radici ancora più forti, ancorate nella terra dell'amicizia.

 

fla

 

 

 

 

Immagini tratte dal web, mentre i nomi dei protagonisti

son tratti dai nomi elfici.


 
 
 
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