VIA PORTO CONTE DIVENTA
VIA DON MINZONI
Della via, che era la strada provinciale di Porto Conte, fa un breve cenno il canonico Giovanni Spano (1874).
Egli dice:
"La strada che da Alghero conduce a Porto Conti, è stata eseguita nel 1866 dall'ingegner Bornini."
La principale strada del quartiere, che era la strada provinciale 127 bis conosciuta come Via Porto Conte, è stata dedicata agli inizi degli anni sessanta, a Don Minzoni.
CHI ERA DON MINZONI?
Giovanni Minzoni era nato nel 1885 a Ravenna. Divenuto parroco di Argenta, in provincia di Ferrara, si impegnò molto per creare delle attività ricreative giovanili. Così facendo, allontanava i giovani dalle strutture del regime fascista per il quale mostrava apertamente il suo dissenso. Egli partecipava al partito popolare ed era anche un solerte organizzatore sindacale.
Dice Achille Saitta:
"I fascisti l'odiavano perché era un abilissimo organizzatore e attirava nelle file cattoliche molti elementi, specie giovanili, che il fascismo avrebbe invece voluto avere nelle proprie organizzazioni. Il 23 agosto, verso le 11 di sera, il parroco tornava pacificamente a casa dopo la consueta passeggiata quando due giovanotti, armati di bastone, lo colpirono ripetutamente al capo producendogli una mortale frattura cranica. Due ore dopo don Minzoni cessava di vivere senza aver potuto pronunciare una sola parola.".
Come al solito le indagini della polizia e del giudice istruttore non approdarono a nulla. In quel periodo c'erano precisi ordini a Ferrara per perseguitare con ogni mezzo gli avversari del fascismo.
Forse la via Porto Conte prese il suo nome perché, lungo la strada, c'era l'Azienda agricola Maria Pia, affidata a famiglie ferraresi nel 1934. Ma questa è solo una mia ipotesi, non suffragata da testimonianze.
Nella pianta della città del 1998 si vede che ora la via Don Minzoni arriva solo fino alla stazione ferroviaria. Il tratto successivo, che va verso l'Ospedale Civile e termina all'incrocio con via Liguria, ha preso il nuovo nome di Luigi Nono che era un compositore di musica moderna. Egli aveva una casa ad Alghero, nella zona del Lazzaretto.
In realtà la strada continua a mantenere il suo vecchio nome.
La strada, nel 1945 era già asfaltata, secondo quanto ci ha detto Don Potito.
Bibliografia
Giovanni Spano - "Emendamenti ed aggiunte all'Itinerario dell'Isola di Sardegna del conte Alberto della Marmora. Cagliari 1874 - pag.122.
Nuova Comunità - Ottobre 1985 - pag. 35
Achille Saitta - La Ceka in Italia - Articolo pubblicato su "Storia Illustrata" Arnoldo Mondadori Editore - Maggio 1964 - pag. 637.
Municipi de l'Alguer - Pianta della città - La Celere Editrice, 1998.
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