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Un blog creato da antonio.salentino il 01/03/2008

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L'Italia post-calciopoli

Post n°154 pubblicato il 25 Giugno 2010 da antonio.salentino

L'Italia non ce l'ha fatta; fa male scrivere queste righe. Fa male perché siamo italiani, e vederci uscire così a un mondiale è qualcosa che riesce a toccarci dentro. Gli unici soddisfatti saranno quelli di Radio Padania e dintorni; noi no di certo. L'Italia paga le sue scelte politiche, amministrative e sportive, esattamente in quest'ordine. Paga le sue scelte politiche del 2006 con la questione Calciopoli, le sue scelte amministrative di aver mantenuto Abete e il suo staff incollato a quelle poltrone, e sportive di aver promosso una squadra composta al 98 per cento da stranieri, ovvero l'Inter. Così è, se vi pare. Così è perché, in difesa, tolti i Chiellini e i Criscito ci restano i Cannavaro e gli Zambrotta, e non due talenti sviluppati da un qualsiasi vivaio nazionale, a centrocampo dobbiamo andare a ripescare i Gattuso e in attacco non abbiamo un bomber degno di tal nome.
La realtà dei fatti è che quando la Juventus vinceva, la Nazionale volava. L'ultima volta, appunto, nel 2006. Oggi, che la Juventus ha fatto uno dei campionati peggiori di tutta la sua storia, la Nazionale esce quasi in silenzio, quasi dalla porta di servizio, quasi senza dignità. E forse il "quasi" andrebbe tolto.
I politici del calcio hanno voluto distruggere la Juventus e innalzare l'Inter a bandiera nazionale; l'Inter ha ripagato i politici del calcio perseverando nella sua politica esterofila, e abbandonando i suoi benefattori al loro destino. C'è della giustizia, in tutto questo; la Juventus non ha mai tradito l'Italia. Vinceva e proponeva blocchi vincenti. Però si sa che tutti i nodi, prima o poi, vengono al pettine, e oggi, con la questione Calciopoli 2, c'è la possibilità di ricostruire la storia, prima di svegliarsi un mattino e scoprirsi irrimediabilmente calvi.
Quella odierna, difatti, è solo l'ultima delle umiliazioni subite; quelle precedenti sono storia recente. Se dico "Blatter e la Coppa del Mondo 2006", se dico "Europei 2016", se dico "coppa del mondo restituita da un giocatore francese" penso che possa bastare.
Quante umiliazioni dobbiamo ancora subire, come italiani? Il calcio mondiale non viaggia con i paraocchi, e due casi non fanno una coincidenza; figuriamoci quattro.
Poi, è chiaro che ci sono state delle mancanze anche a livello tecnico e umano, ed è chiaro che la prima cosa che è mancata è stata l'umiltà del nostro ct, Marcello Lippi. Ma questa è solo la punta dell'iceberg, quella sotto gli occhi di tutti, quella che tutti vedono. Difatti, se è vero per la Juventus che una squadra non può vincere senza avere una dirigenza forte, competente e cristallina, non vedo perché non dovrebbe essere vero per qualsiasi altra squadra, quindi anche per la Nazionale.
Siamo arrivati ai Mondiali con la squadra Fidanzata d'Italia ormai alla frutta; e quella stessa frutta ci è stata riproposta in maglia azzurra. Ora è tempo che si capisca che i destini della Juventus sono strettamente legati a quelli dell'Italia. E' sempre stato così e così sarà sempre perché, se per cambiare il corso della storia di un club bastano venti giorni, per cambiare il destino di una nazione non bastano vent'anni.
Ora è tempo di riflessioni, per chi ne è capace. E di dimissioni per chi non lo è.

 
 
 
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PER RIDERE UN PO'

Moratti incontra Agnelli e gli chiede: "Gianni, tu che hai vinto tanto con
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Moratti stupito interrompe dicendo: "I coglioni??? Ma se li ho comprati
tutti io!".

Raggiunto un accordo del petroliere Moratti con i paesi Arabi: Loro forniranno il greggio e lui fornira' i bidoni....

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Quest'ultimo dice: "Ieri sera sono entrato a casa Maldini e ho rubato
tutto, coppe, trofei, medaglie..."
L'altro: "ma sei matto ... a casa Maldini???????!!!!!!!!!!!" E Lui: "A casa Bergomi non c'era niente!!!"

 
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