Creato da Martydolce il 09/11/2008
 

La Rosa Di Sangue

Qui pubblicherò i capitoli del mio romanzo!!!

 

 

« Messaggio #6Messaggio #8 »

Post N° 7

Post n°7 pubblicato il 11 Novembre 2008 da Martydolce

Capitolo Quarto
Gelo sulla pelle
Sìnea
Malgrado fossi ancora nel pieno delle mie forze fisiche, quella sera non andai né alla serata in città organizzata da alcune amiche né a guardare le stelle. Da quando avevo visto quell’uomo sentivo una costante e strana sensazione, un’agghiacciante sensazione. Mi abbracciavo e mi contorcevo da sola seduta sul prato, ma benché l’aria fosse più calda e umida del normale, sentivo un freddo pungente. Forse era tutto un fatto psicologico o forse non mi ero vestita abbastanza pesantemente. Carla e Sara mi avevano fatto il lavaggio del cervello pur di convincermi a venire ed ero riuscita a rifiutare solo usando il trucco della “falsa febbre” mettendo il termometro sulla lampada. Stufa a stanca mi alzai stiracchiandomi e andai in camera per preparami e andare a letto. Sdraiata sotto le coperte, però non riuscivo a togliermi dalla testa il fatto che era colpa mia se avevo incontrato quell’uomo. Perché se non mi fossi messa a correre da sola nel bosco sicuramente non l’avrei incontrato. Mi ritrovai di nuovo a contorcermi nel letto mentre temevo che l’ombra potesse rispuntare dalla finestra. Dopo un po’ però lo stress mentale ebbe la meglio e mi addormentai.
Ad un tratto sentii una fitta di freddo a mi alzai. Mi trovavo nella foresta e la luce della luna piena filtrava tra le foglie degli alberi. Cosa ci facevo di nuovo nella foresta? Come ci ero arrivata? Mi chiesi ansimando. Mi girai più volte tentando di vedere qualcosa, ma tutto quello che vedevo erano alberi e cespugli. Mi sentivo in trappola e mi mancava l’aria, avevo paura di incontrarlo di nuovo.
Poi dalla vegetazione vidi un’ombra avvicinarsi, le gambe tremavano frenetiche e il cuore pulsava impetuoso. Sussultando mi accorsi però che non era chi mi aspettavo, ma Asio. Subito fui invasa dalla tranquillità, ma anche dalla paura che potesse arrabbiarsi per avermi trovata di nuovo nella foresta. Sorrideva malizioso e mi guardava in modo strano. Mi guardava come… se fossi una cosa da mangiare. Confusa e disorientata feci esitante un passo verso di lui: continuava a sorridere e si avvicinava sempre di più. Poi si fermò a pochi centimetri da me, mi prese la testa con la mano sinistra, abbassò la testa e mi diede un lento bacio sul collo. Restai impietrita: aveva le labbra gelide e il suo fiato mi sfiorava il collo facendolo rabbrividire, sentii il sangue inondarmi le guance. Continuò a baciarmi per qualche secondo mentre le gambe ricominciavano a tremare, ma non per la paura. Nel frattempo aveva appoggiato l’altra mano sul collo, anch’essa gelata, ma morbida. Per quei pochi secondi mi fece paura, non per il bacio, ma per la sua espressione: anche se adesso non la vedevo, l’avevo chiara in mente. Il sorriso malizioso aveva un qualcosa di cattivo e gli occhi e la pelle sembravano ancora più gelidi sotto il raggio debole della luna.
Quando le sue labbra raggiunsero la spalla ebbi come un impulso di difesa e cercai di scansarlo con le mani. In quel momento mi ritrovai nella mia camera, la coperta per terra e un velo di sudore freddo che copriva la fronte e scendeva sulle guance.
Che fosse stato tutto un sogno? Eppure…mi sembrava così vero. Sentivo ancora il suo respiro gelido accarezzarmi il collo, come era successo due giorni prima. Però questa volta mi aveva anche baciata. Guardai l’orologio: erano le quattro.
Avevo i nervi a pezzi: stress, tensione, paura, tensione, paura, stress… negli ultimi due giorni avevo provato solo quelle tre emozioni. Ancora un po’ di tempo così e avrei dimenticato come ci si rilassa. No vabbè, non dovevo esagerare. Mi avevano sempre detto che bisogna essere positivi e tranquilli, ma questa era un situazione particolare.
Raccolsi la coperta, mi ci avvolsi come un bozzolo e piano piano mi riaddormentai.
Il mattino dopo scesi a fare colazione come al solito, ma Carla mi venne incontro e mi disse che Asio non era sceso perché stava male.
Anche se mi dicevano che era solo febbre tornò in me quella strana e agghiacciante sensazione, non avevo motivo di sentirmi così… era solo un po’ di febbre! Forse prima o poi sarebbe venuta… però nei giorni precedenti sembrava freddo, non caldo.
Misi da parte tutte le mie riflessioni e le rimandai a indagini future, dopo colazione sarei andata a trovarlo.
Asio

Un’altra notte passata in preda alla sete, sete che non sarebbe finita mai.
Ormai peggiorava di giorno in giorno, anzi di notte in notte. Quella notte però vidi passare un gatto randagio, la gola bruciava e pretendeva sangue. Non ci pensai due volte, forse era una giusta soluzione: il sangue degli animali. Presi il gattino e lo addentai. Non feci neanche in tempo a succhiare un po’ sangue, fui preso da un’altra serie di fitte su tutto il corpo, mai sentite. Avevo la nausea, mi girava la testa, la vista era sfocata… mi sentivo terribilmente male. Rigettai quel poco che avevo mangiato e quelle gocce di sangue che era riuscito a succhiare. Mentre ancora la testa roteava, tornai in camera e mi sdraiai sul letto senza fare rumore. Era un miracolo che ci fossi riuscito, mi sentivo molto più irrequieto e nervoso, se qualcuno mi avesse dato fastidio avrei potuto picchiarlo.
Passai la notte insonne e esagitato, ma almeno la nausea sembrava essere diminuita. Quando Marco mi svegliò gli dissi che stavo male; non me lo fece ripetere due volte, evidentemente dovevo essere pallidissimo, esangue. Già… non avevo più sangue, maledetto sangue!
Chiusi gli occhi, li riaprii e mi ritrovai in una stanza. Le pareti erano bianche e mal tinteggiate, il pavimento grigio, nessuna finestra e una colonna cilindrica al centro della stanza.
Dove mi trovavo? Sentivo di nuovo la sete, più forte che mai. Poi sentii un rumore di passi e vidi Sìnea. Era nascosta dietro la colonna e ora veniva verso di me con un sorriso gioioso, non potei fare a meno di sorridere anch’io, ma quando si fermò davanti a me il suo profumo m’investì come una grande esplosione, m’inondò i polmoni e la gola bruciò più forte. Quasi non riuscivo più a ragionare: al mio cervello arrivava solo il suo profumo, niente ossigeno.
Senza pensarci la presi tra le braccia, respirai più a fondo con il viso tra i suoi capelli. Dovevo trattenermi, ma quando il naso arrivò al collo non sentii altro che l desiderio di affondare i miei denti in quella pelle delicata e fragrante. La sentii irrigidirsi mentre gli spostavo i capelli dal collo, aprivo le labbra e…
Spalancai gli occhi inorridito. L’avevo uccisa? L’avevo divorata? Sentivo ancora il suo profumo.
Mi ritrovai nel mio letto e qualcosa mi accarezza i capelli. Mi rigirai di scatto e la vidi. Sembrava imbarazzata e preoccupata, sentivo ancora il profumo darmi alla testa.
Sìnea

Salii in camera sua lo trovai che stava dormendo. Mi faceva tenerezza quando dormiva, mi sedetti su una sedia accanto al letto.
Mentre lo guardavo sentivo di nuovo la voglia di accarezzarlo, di toccare quel viso adesso così angelico e quei capelli lisci come la seta.
Cominciò ad agitarsi e ad ansimare, così senza pensarci cominciai ad accarezzarlo sulla testa. Passavo le dita lentamente in mezzo alle ciocche di capelli, come facevo in passato. Chissà se sarebbe tutto tornato come prima?
Sembrò tranquillizzarsi, ma di colpo spalancò gli occhi e mi fissò allibito. Cercò di balbettare, ma aveva una voce così rauca che sembrava non bevesse da giorni.
- cosa ci fai qui? –
- ho saputo che stavi male allora… -
- vattene. –
- cosa? No! Non me ne vado! –
Sembrò rassegnarsi, sapevo essere molto appiccicosa quando volevo, ma questa volta era per una buona causa: una volta che mi avesse spiegato il perché del suo comportamento avrei deciso se fosse giusto lasciarlo perdere o no. Ma mi conoscevo fin troppo bene per sapere che sarebbe stato troppo difficile lasciarlo anche se fosse stata la cosa giusta da fare. Giusto? Cosa c’era di giusto nel lasciare una persona a cui vuoi bene?
- intendevo dire… se potresti lasciarmi solo per il momento. Non mi piace farmi vedere in questo stato. –
Orgoglio maschile? Però questo potevo concederglielo.
- Ok, ci vediamo dopo. Dormi bene e riposati. –
Cos’altro potevo augurargli?
Scesi di sotto dove mi aspettavano Carla e Sara e salimmo insieme sul pullman. Io e Carla stavamo vicine mentre Sara stava nel sedile dietro al nostro, fu la prima a parlare:
- Allora Sì, come stava Asio? –
- Quando sono entrata stava dormendo, ma subito dopo si è svegliato. Allora mi ha chiesto di lasciarlo solo perché non si voleva farsi vedere “in quello stato”. –
Infetizzai le ultime tre parole facendo le virgolette con le mani.
- Orgoglioso eh? Almeno potrebbe smettere di fare il ragazzo forte e grande almeno quando sta male. –
- Già… certe volte proprio non lo capisco. –
Subito rimasi sorpresa dalle mie parole: certe volte proprio non lo capisco. Allora era questo quello che voleva dire Asio e che mi stavo dicendo da sola? Non gli ero stata abbastanza vicino da poterlo capire? Pretendevo di capirlo? Era solo presunzione? Mi venne un crampo allo stomaco.
- Hei Sì! Ci sei? Sembra che di colpo tu abbia visto un fantasma! –
Carla mi guardava preoccupata e mi sventolava la mano davanti agli occhi
- eh? Che? Oh dio scusa… mi ero incantata… -
Chissà che aspetto avevo.
Ero preoccupata per lui: stava male e non lo era stato solo quel giorno. Cosa gli stava accadendo? Cercavo di non prendere in considerazione il sogno fatto la notte precedente, era solo un sogno. La mia mente si divertiva ad inventarsi le storie più strane, eppure sembrava ci fosse qualcosa di vero in quella storia. Forse però la mia mente mi stava solo preparando ad una svolta, forse la malattia di Asio era come l’inizio del conto alla rovescia, forse finalmente le cose sarebbero diventate più chiare.
Così cercai di mettermi il cuore in pace e di aspettare. Dovevo aspettare perché sentivo che si stava azionando una catena di montaggio che avrebbe portato a qualcosa. A qualcosa…ma cosa?

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

LadyAileencambiarepaginaakiwi_naMartydolceNana_Danger
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
Template creato da STELLINACADENTE20