La catarsi
"Imparare a confliggere senza mai arrivare a sconfiggere" Il blog della mediatrice M.Cristina Ciambrone dedicato alla gestione dei conflitti, e alla mediazione familiare alle crisi di coppia, ed ai possibili rimedi che concerne queste tematiche. Tutto ciò attraverso articoli, riflessioni e filmati."Se è vero che le crisi gravi si prestano a mettere in luce il lato peggiore di noi stessi è anche vero che quelle stesse crisi possono mobilitare le nostre migliori risorse" (Karl Jaspers).
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Post n°8 pubblicato il 27 Gennaio 2015 da cristina.ciambrone
Come tutti ben sappiamo l'empatia e' la capacità di comprendere appieno lo stato d'animo altrui, sia che si tratti di gioia , che di dolore. E' quell'abilità che consente alle persone di entrare in sintonia con i propri e gli altrui stati d'animo.La capacità empatica permette di leggere e capire non solo le emozioni che le persone esprimono a parole, ma anche quelle che, più o meno consapevolmente sono espresse con il tono di voce, i gesti, l'espressione del volto e altri simili canali non verbali.C'è empatia quando smettiamo di focalizzare la nostra attenzione in modo univoco, per adottare invece un tipo di attenzione che definiremo "doppia". Avere un'attenzione doppia significa tenere presente allo stesso tempo anche la mente di qualcun'altro. quando l'empatia è accesa ci concentriamo anche sugli interessi delle altre persone. Quindi potremmo definire maggiormente il concetto di empatia come la capacità di identificare ciò che qualcun'altro stà pensando o provando, e rispondere a quei pensieri e sentimenti con un'emozione corrispondente. Come si sviluppa l'empatia? E' possibile rintracciare il germe dell'empatia sin dalla prima infanzia. In effetti si è visto che dal giorno stesso della nascita i neonati sono turbati dal pianto di un altro bambino e addirittura i bambini intorno all'anno d'età imitano la sofferenza altrui, probabilmente per meglio comprendere ciò che l'altro sta provando. Inoltre, sembra che alla base dell'empatia ci siano i processi di sintonizzazione-desintonizzazione che caratterizzano le prime fasi del rapporto madre-figlio e che consentono al bambino di sentirsi compreso. Non a caso la prolungata assenza di sintonia emozionale tra genitori e figli impone al bambino un costo enorme in termini emozionali. Ma tutto ciò mi porta a pormi una domanda. Perchè alcune persone hanno più meno empatia di altre, e cosa succede quando la perdiamo? Le azioni non empatiche sono semplicemente la coda di una curva a campana che si ritrova in tutte le popolazioni del Pianeta.L'idea chiave è che tutti noi ci troviamo in qualche punto all'interno di uno spettro di empatia (da alta a bassa),ed infatti come scriveva Simon Baron-Cohen nella "La scienza del male", le persone che chiamiamo "cattive" o crudeli sono semplicemente a un estremo dello spettro dell'empatia. Il grado zero dell'empatia significa non avere consapevolezza di come ci si relaziona con gli altri,ci si sente disorientati sulle ragioni per cui i rapporti non funzionano, e questa mancanza di empatia crea un profondo egoismo. tutto ciò comporta un'esistenza solitaria, una vita condannata nel migliore dei casi al fraintendimento, nel peggiore all'egoismo.Un esempio di grado zero-negatività di empatia sono le persone affette da disturbo borderline di personalità, il distrurbo narcisista di personalità, e gli psicopatici. Una delle motivazioni che mi hanno spinto a scrivere questo articolo è il desiderio di convincervi che l'empatia è una delle più valide risorse del nostro mondo. Senza empatia rischiamo la rottura delle relazioni, diventiamo capaci di ferirci l'un l'altro, possiamo causare conflitti. Con l'empatia abbiamo una risorsa che risolve i conflitti, accresce la coesione delle comunità, allevia il dolore quotidiano.
Dott.ssa Ciambrone M.Cristina |
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