Creato da cristina.ciambrone il 20/12/2014

La catarsi

"Imparare a confliggere senza mai arrivare a sconfiggere" Il blog della mediatrice M.Cristina Ciambrone dedicato alla gestione dei conflitti, e alla mediazione familiare alle crisi di coppia, ed ai possibili rimedi che concerne queste tematiche. Tutto ciò attraverso articoli, riflessioni e filmati."Se è vero che le crisi gravi si prestano a mettere in luce il lato peggiore di noi stessi è anche vero che quelle stesse crisi possono mobilitare le nostre migliori risorse" (Karl Jaspers).

 

 

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....dai figli non si divorzia...

Post n°9 pubblicato il 13 Aprile 2015 da cristina.ciambrone

La separazione coniugale comporta per genitori e figli disagio,
disorientamento,difficoltà e sofferenza personale, perché
vissuta come fallimento del proprio progetto di vita e in alcuni
casi, esito di un conflitto di coppia esacerbato e segnato da
comportamenti aggressivi tesi al conseguimento della vittoria
sull’altro. È essenziale quindi formare e diffondere una diversa
cultura dell’evento separativo, una cultura che dia sbocchi
costruttivi al conflitto coniugale e che veda coinvolti in ciò non
solo il nucleo familiare,ma anche tutte le istituzioni.
Il divorzio dovrebbe porre fine solo al matrimonio, non alla
genitorialità, molte coppie invece finiscono per divorziare
anche dai figli, la conflittualità che molto spesso accompagna
le separazioni coniugali rende ciechi i genitori rispetto ai
bisogni effettivi ed affettivi dei propri figli. Spesso il legame
irrisolto tra gli ex coniugi con i suoi aspetti di conflitto cronico
intacca l’esercizio della funzione genitoriale. La separazione ed
il divorzio alterano la vita affettiva dei figli, in quanto
rappresenta un vero e proprio sconvolgimento degli schemi di
riferimento familiari.
Nel momento di crisi,rappresentato dalla separazione,nei bambini possono affacciarsi sentimenti di perdita, sensi di colpa, fantasie di riconciliazione,conflitti di lealtà, difficoltà di rapporto con sé e con gli altri. Si tratta di fenomeni naturali, temporanei,collegati fisiologicamente alla separazione e destinati per lo più a risolversi se i genitori sono in grado di proteggere il bambino dagli aspetti conflittuali più intensi, garantendogli la possibilità di mantenere il rapporto con entrambi, evitando di utilizzarlo strumentalmente nel conflitto.
Gli effetti della separazione sui figli dipendono dal modo in cui essa viene percepita e giudicata da loro stessi, i figli avvertono che qualcosa non funziona nella coppia, ed uno dei dilemmmi che molti genitori si trovano ad affrontare è se per i figli sia preferibile una convivenza forzata oppure la separazione...i figli chiedono chiarezza, hanno il diritto di sapere, evitando di porre sulle loro spalle pesi troppo gravosi !!!
" Un divorzio affrontato in maniera oculata e realistica può insegnare ai figli come confrontarsi con i problemi della vita, con comprensione, saggezza e azioni appropriate."  (Kelly Wallersatein)


A cura della dott.ssa Ciambrone M.Cristina



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Commenti al Post:
soulestasy
soulestasy il 15/04/15 alle 00:43 via WEB
La psichè è alquanto complessa nel rapporto madri-padri-figli: si guarda la TV per sapere come interpretare tali "ruoli" assegnati da un sistema che non ha tenuto conto della nostra vera naturalezza umana, non siamo stati mai "fedeli" ad un solo partner a vita, è una sorta di forzatura, una prigione che mette in prigionia anche i figli. Alcune coppie che si sono conosciuti oramai da adulti scelgono di esserlo, ma perchè vi sono dei presupposti ben fondati e grande maturità dovuta a rapporti precedenti di breve durata. La famiglia ristretta, chiusa tra quattro mura, come l'abbiamo sempre concepita nella nostra cultura, dove il figlio assieme alla moglie, sono ritenuti una sorta di "proprietà privata", non a caso molti suicidi che interpretano la parte dei mariti-padroni di casa, quando si destabilizza il loro potere economico associato al loro potere nella famiglia ristretta, ammazzano prima i figli e la moglie e poi si tolgono la vita da soli, narcisismo-follia mentale condivisa ed approvata dal comune senso morale? I nostri bambini, a mio modesto parere, dobrebbero poter vivere una vita sociale molto più allargata anche al di là dei nonni, punti di riferimento Affettivi e positivi multipli, così nel caso che uno dei genitori venisse meno o per morte prematura o perchè non ci convive quotidianamente, non casca più il mondo, nè per i divorziati nè per i bambini che rispetto agli altri loro simili si sentono diversi e deprivati perchè non rientrano in quel "modello" rigido familiare.
 
 
cristina.ciambrone
cristina.ciambrone il 23/04/15 alle 10:55 via WEB
Caro lettore/lettrice non posso che convenire con il suo pensiero, purtroppo pur essendo passati da modelli familiari come quello contadino e borghese che rimarcavano pratiche educative peculiari, oggi riscontriamo un modello di famiglia di tipo affettiva incentrata sui bisogni dei bambini a 360 gradi, ma nonostante ciò la separazione ed il divorzio rappresentano dei processi con uno stravolgimento delle relazioni familiari, che purtroppo molto spesso vanno ad intaccare l'esercizio della funzione genitoriale. La guerra tra coniugi si protrae quasi sempre fuori le porte del tribunale ed il conflitto tra gli ex fà sì che renda cechi i reali bisogni affettivi ed effettivi dei figli. Un caro saluto M.Cristina
 
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