Creato da cristina.ciambrone il 20/12/2014

La catarsi

"Imparare a confliggere senza mai arrivare a sconfiggere" Il blog della mediatrice M.Cristina Ciambrone dedicato alla gestione dei conflitti, e alla mediazione familiare alle crisi di coppia, ed ai possibili rimedi che concerne queste tematiche. Tutto ciò attraverso articoli, riflessioni e filmati."Se è vero che le crisi gravi si prestano a mettere in luce il lato peggiore di noi stessi è anche vero che quelle stesse crisi possono mobilitare le nostre migliori risorse" (Karl Jaspers).

 

Ultimi Commenti

cristina.ciambrone
cristina.ciambrone il 23/04/15 alle 10:55 via WEB
Caro lettore/lettrice non posso che convenire con il suo pensiero, purtroppo pur essendo passati da modelli familiari come quello contadino e borghese che rimarcavano pratiche educative peculiari, oggi riscontriamo un modello di famiglia di tipo affettiva incentrata sui bisogni dei bambini a 360 gradi, ma nonostante ciò la separazione ed il divorzio rappresentano dei processi con uno stravolgimento delle relazioni familiari, che purtroppo molto spesso vanno ad intaccare l'esercizio della funzione genitoriale. La guerra tra coniugi si protrae quasi sempre fuori le porte del tribunale ed il conflitto tra gli ex fà sì che renda cechi i reali bisogni affettivi ed effettivi dei figli. Un caro saluto M.Cristina
 
soulestasy
soulestasy il 15/04/15 alle 00:43 via WEB
La psichè è alquanto complessa nel rapporto madri-padri-figli: si guarda la TV per sapere come interpretare tali "ruoli" assegnati da un sistema che non ha tenuto conto della nostra vera naturalezza umana, non siamo stati mai "fedeli" ad un solo partner a vita, è una sorta di forzatura, una prigione che mette in prigionia anche i figli. Alcune coppie che si sono conosciuti oramai da adulti scelgono di esserlo, ma perchè vi sono dei presupposti ben fondati e grande maturità dovuta a rapporti precedenti di breve durata. La famiglia ristretta, chiusa tra quattro mura, come l'abbiamo sempre concepita nella nostra cultura, dove il figlio assieme alla moglie, sono ritenuti una sorta di "proprietà privata", non a caso molti suicidi che interpretano la parte dei mariti-padroni di casa, quando si destabilizza il loro potere economico associato al loro potere nella famiglia ristretta, ammazzano prima i figli e la moglie e poi si tolgono la vita da soli, narcisismo-follia mentale condivisa ed approvata dal comune senso morale? I nostri bambini, a mio modesto parere, dobrebbero poter vivere una vita sociale molto più allargata anche al di là dei nonni, punti di riferimento Affettivi e positivi multipli, così nel caso che uno dei genitori venisse meno o per morte prematura o perchè non ci convive quotidianamente, non casca più il mondo, nè per i divorziati nè per i bambini che rispetto agli altri loro simili si sentono diversi e deprivati perchè non rientrano in quel "modello" rigido familiare.
 
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