Il bosco fatatonelle radure più remote... si nascondo piccoli esseri magici che osservano increduli il passo dell'uomo... |
AREA PERSONALE
LE COSE CHE AMO
- Guardare le stelle tutta la notte
- fare l'amore
- cantare a squarcia gola
- passeggiare a piedi nudi sulla riva del mare....
- leggere un buon libro prima di addormentarmi
- viaggiare con la mente... immaginare nuovi orizzonti
- stare davanti allo specchio e truccarmi accuratamente
- preparare una cena romantica per la persona che amo
- collezionare statuette di folleti fate ed elfi
- scrivere una lettera d'amore
- guardare il mio telefilm preferito mangiando pop-corn e cioccolata
MENU
Post n°11 pubblicato il 04 Marzo 2006 da Lauridda
Il suono ha effettivamente un potere immenso: la vibrazione può modificare o trasformare la qualità e la consistenza della sostanza che viene fatta risuonare. Vediamo qualcuno dei suoni più comuni presenti nella nostra lingua (o comunque in lingue umane!), secondo quanto gli Spiriti della Natura ci suggeriscono:
|
Post n°10 pubblicato il 04 Marzo 2006 da Lauridda
Il Regno Feerico è un vero e proprio "Specchio Incantato" che ha il potere di rimandarci, ingrandite, le caratteristiche negative della nostra personalità, ovvero quello che potremmo definire il nostro "lato oscuro" o "ombra". Questo invita ogni essere umano non tanto alla prudenza quanto alla consapevoleza. Essere consapevoli delle proprie mancanze, dei propri punti deboli, dei propri limiti, è il primo passo necessario per intraprendere il cammino alla ricerca di sè e della spiritualità, cammino che passa attraverso i Regni sottili del dominio Feerico, comunque vengano chiamati. Ogni essere umano vorrebbe essere e apparire perfetto, e consciamente o inconsciamente tende a proiettare sull'ambiente esterno le cause della propria infelicità o delle proprie difficoltà, quando esse invece sono da ricercarsi innanzitutto all'interno di sè. Per muoversi senza rischi alla ricerca di contatti con la dimensione Feerica occorre innanzitutto muoversi verso se stessi, pronti a riconoscere onestamente - rimuovendo i veli dell'autoinganno - quegli aspetti di sè che per primi si tende a giudicare negativamente, come aspetti non edificanti o che "non fanno onore". Tale processo, metaforicamente affine alla trasmutazione alchemica del Piombo in Oro, è ciò che consente di avvicinarsi alla propria Natura Spirituale affrancandosi da quell'ignoranza che rende schiavi delle proprie reazioni e dei propri automatismi. Naturalmente, il Regno delle Fate ha una sua "oggettività", ma è molto suscettibile alle interferenze generate da "frequenze emozionali" umane che, se pesanti o violente, sortiscono nel luminoso Regno Feerico lo stesso effetto che sortirebbe stemperare fanghiglia in acqua pura: chi, dopo aver fatto ciò, pretenderebe dunque di specchiarsi (o dissetarsi) in trasparenza? |
Post n°8 pubblicato il 24 Febbraio 2006 da Lauridda
Pare che il Regno delle Fate si trovi in una dimensione parallela a quella umana. Secondo alcuni, tale dimensione è affine al piano Astrale, quel piano nel quale secondo la Tradizione Esoterica si manifestano le nostre emozioni e i nostri sentimenti, un piano più sottile di quello materiale tangibile e pertanto più prossimo, dal punto di vista umano, al Regno dello Spirito. Un'altra caratteristica del piano Astrale, o comunque del piano in cui regnano le Fate, è la sua sensibilità all'intenzionalità conscia e inconscia. Meraviglioso, cangiante, luminosissimo, caratterizzato da paesaggi e dimore di bellezza indescrivibile, il Piano Astrale - quindi il Regno Fatato, o Feerico - può divenire cupo e terrificante alla vista di chi nutre in sè sentimenti violenti o distruttivi. Tale caratteristica consente altresì ai suoi abitanti di cambiare a piacimento forma, sembianze e dimensioni. Uomini e Fate In molte leggende, orribili megere si trasformano in dame bellissime e viceversa, per elargire doni meravigliosi o affibbiare castighi memorabili a seconda delle buone o cattive intenzioni e reazioni degli umani da loro avvicinati... |
Post n°7 pubblicato il 24 Febbraio 2006 da Lauridda
In realtà pare che vi siano Fate e Fate: esiste dunque una varietà di esseri che risponde a questo nome, i cui esponenti differiscono tra loro nell'aspetto, nelle funzioni e nelle origini. Per intenderci, distingueremo almeno due classi di Esseri denominati "Fate": quelli che alcune tradizioni definiscono gli abitanti del Regno Feerico o Sidhe (antico termine gaelico che si pronuncia più o meno "Shee" in inglese), e gli Spiriti della Natura, in qualche modo subordinati ai primi. In comune, gli esseri Fatati, a prescindere dalla loro classe di appartenenza, hanno lo strettissimo legame con la Natura, dalla quale dipende la loro stessa sopravvivenza. Tra le Creature Fatate più evolute troviamo le cosiddette "Buone Signore", le "Fate Madrine", le nobili esponenti del Reame Feerico (dall'inglese "fairy", o "faery" che a sua volta viene da "fae-erie", incantato) che in molte fiabe o leggende soccorrono il genere umano, donando tesori e conoscenza ai puri di cuore o ai coraggiosi che dimostrano di meritarlo e, in genere, castigando quanti hanno mostrato grettezza o povertà di sentimenti. Talvolta esse vivono emozionanti storie d'amore con gli esseri umani e, seppur raramente, si uniscono perfino in matrimonio con essi. |
Post n°6 pubblicato il 11 Febbraio 2006 da Lauridda
Anche nell'era moderna, in cui scienza e tecnologia hanno visibilmente preso il sopravvento su superstizione e irrazionalità, le persone continuano a vedere il Piccolo Popolo, e il Piccolo Popolo continua a danzare. Solo con la purezza nel cuore, con ferma volontà e scintillante fantasia sarete accettati nel Regno di Luce. Per prepararci a questo passo è utile tener conto che vi sono giorni e ore particolari, i quali sono d'aiuto ai mortali che cercano il Regno delle Luce. Questi giorni e queste ore sono intrisi di vibrazioni magiche che assottigliano il velo tessuto tra il nostro mondo e il loro, dalla nostra propensione ad aggrapparci alle cose materiali. Se intendete fare di questi giorni e ore fatati un uso pratico troverete utile celebrarli con una preghiera rituale alle divinità correlata alla vita delle fate, come ad esempio Pan, il dio con le corna, il guardiano spirituale delle fate nel suo aspetto maschile e i tre volti della della natura, ossia Diana, Artemide e Aradia. Accendete una candela per intonare la vostra preghiera; potete scegliere le parole che desiderate, ma ricordate di mantenere un atteggiamento rispettoso e di formulare chiaramente nel cuore, nella mente e con le parole la vostra richiesta di sviluppare la vista sottile. Tuttavia, pur se all'inizio esse sono portate agli scherzi e magari mentre le cercate vi condurranno in un'allegra danza, è importante non farsi mai prendere dall'esasperazione o dallo sconforto. Le fate sono un popolo antico e saggio; esse metteranno alla prova, anche in modo severo, il vostro senso dell'umorismo e la vostra buona volontà. Non si riveleranno mai a uomini di cattiva fede, con un brutto carattere o meschini, ne concederanno ad essi la loro amicizia o dei favori: pertanto, se avete avuto una pessima giornata, rimandate la vostra ricerca a quando vi sentirete meglio, e non prendetevela per i loro scherzi, altrimenti non sarete in grado di sviluppare la vista sottile. Oltre al seguente elenco di date, per comunicare con le fate sono propizi i giorni e le vigilie (la sera) soprattutto la notte del cinque gennaio, festa celtica di S. Ceera. La cosa piu importante e interessante è il collegare alla nostra percezione conoscenza di quel regno, i nomi di questi numi tutelali sono greci, ma essi appaiono anche nella mitologia celtica nelle sembianze di Ahrianrad, la dea delle stelle, o Brigit la dea della luna, e la regina Aine (pronuncia "Oni"), la dea delle fate. |
Post n°5 pubblicato il 10 Febbraio 2006 da Lauridda
Italia, una magica terra decisamente apprezzata dagli spiriti della natura e in particolare dalle Signore del Cielo. Numerosissime sono ad esempio le località dedicate alle Fate - ricche dunque di leggende associate al luogo stesso - come valli, monti, grotte, buche, massi, boschi, pozzi, torrenti, cascate, laghi e altri luoghi legati alle acque. Secondo una leggenda raccontata dai montanari di Catenaia di Casentino, in un punto alto della montagna detto il Cardetto, si trova una grotta nella quale si ritiene abitino le Fate. Una di esse si innamorò un giorno di un giovane contadino che lavorava la terra in una campo vicino, il quale non rimase insensibile al fascino della bella creatura, ricambiandone appassionatamente i sentimenti; ma per un crudele incantesimo la Fata diveniva una splendida fanciulla per soli tre giorni e per altri tre un grosso serpente. Così quando il ragazzo scavava il solco con l'aiuto dei buoi, lei vi strisciava all'interno, per restargli vicino. Accadde dopo un po' di tempo che il giovane dovette allontanarsi per qualche giorno, per cui incaricò fratello di continuare i lavori, raccomandandogli di non temere, soprattutto, non molestare l'innocuo serpente che ormai per abitudine seguiva la terra scavata dietro l'aratro. Inizialmente il fratello lasciò che il serpente lo seguisse tranquillamente, ma l'ultimo giorno il rettile si accorse che non aveva davanti a se l'innamorato bensì un'altra persona, e sdegnato alzò la testa e spalancò le fauci minacciosamente nei confronti dell'agricoltore, il quale, spaventato, reagì colpendo violentemente l'animale, che fuggì e scomparve... Quando il fratello ritornò e fu informato dell'accaduto, cercò invano disperatamente per molto tempo di far tornare l'amata fata, chiamandola e implorandola senza pace, ma lei non apparve mai più. Allora lui, con il cuore spezzato, decise di rimanerle fedele per tutta la vita, e volle infine che la morte lo cogliesse nel sonno, davanti alla grotta dove l'aveva conosciuta, per ritrovarla e amarla ancora e per sempre nel cielo delle Fate... Si narra inoltre che anche il lago di Subiolo, in Valstagna, sia un luogo abitato da Fate e da altri spiriti che nottetempo si manifestano con lamenti, grida e sibili inquietanti; pare tra l'altro che lo stesso nome del lago derivi da questi strani rumori, simili al suono dello zufolo, detto in dialetto locale subio. Il seguente è uno dei racconti più interessanti raccolti nella zona: un giovane falegname ritornava una sera sul tardi alla sua casa vicina al ponte Subiolo, dopo aver fatto visita alla fidanzata, quando si sentì ripetutamente chiamare per nome... Con sgomento si accorse allora alla luce dei raggi lunari che un gruppo di Fate danzava sulle acque del lago! Vieni con noi - gli dicevano - tu non hai mai provato la felicità che ti offriamo, vieni a danzare con noi finché splende la luna... No, no - rispose il giovane terrorizzato - laggiù c'è l'acqua e se scendo annegherò. Hai paura? - Gli chiesero le Fate ridendo - allora guarda, l'acqua è sparita vieni! Infatti anche i sassolini del fondo erano asciutti e i massi rivestiti di muschio porgevano il soffice divano alle Fate. No, no! - ripetè il giovane, ma come soggiogato non poteva staccarsi dal parapetto del ponte - Non vuoi? - le Fate ripresero - ebbene perché tu abbia a ricordarti di noi, t'offriamo una grazia: chiedi! Ed egli tremante domandò: Che io possa con le mie mani eseguire qualunque lavoro d'intaglio. Concessa - si sentì rispondere - ma non sarai mai ricco! Alla mente del falegname balenò forse l'idea di opere grandiose, l'artista ebbe forse la sua prima visione. Intanto l'acqua tornava ad uscire impetuosa e spumeggiante da laghetto, stormivano per il vento le fronde dei faggi e la montagna proiettava l'ombra sua immobile, poiché la luna era calata dietro la cima. Le Fate erano sparite. Da quel giorno il giovane falegname realizzò opere in legno meravigliose e di rara bellezza per tutte le chiese del paese e di altri villaggi vicini, ma morì povero come era vissuto e come gli avevano predetto le Fate... Anche in Val d'Aosta è presente una Dama Bianca, una bella ed amabile Fata benefica che appare con lunghe vesti bianche nei prati, sulle alture, ai margini dei boschi. In particolare, protegge gli abitanti di Issime e se proprio non le è possibile evitare sventure o disgrazie, cerca di avvisare pastori e paesani con lamenti e grida acuti e prolungati. Altre dame bianche sono segnalate sul Monte Bianco, sul Monte Rosa e in varie altre località delle Alpi. E a proposito di Alpi, non possiamo dimenticare che secondo una poetica leggenda biellese le magnifiche stelle alpine, che ostentano la loro fragile grazia sull'orlo di insidiosi crepacci, ebbero origine dalle lacrime di una Fata innamoratasi di un mortale Sempre in Toscana, a Soraggio, le Fate risultano specializzate, come molte loro colleghe italiane ed europee, nel fare il bucato sulle rive del fiume, dove poi stendono accuratamente i panni ad asciugare al sole, ma solo durante l'estate; in inverno infatti si ritirano nelle tane degli orsi o nelle grotte dette Buche delle Fate (il territorio ne comprende almeno tre), a tessere e filare. Quanto a distrazioni amano riunirsi nelle magiche notti di luna piena assieme ad altre colleghe a Pratofiorito, uno dei prati più belli del mondo, a 1.300 m. sopra Bagni di Lucca, per scatenarsi in feste e danze gioiose. Per concludere, aggiungiamo che le Fate non risultano sempre e soltanto legate a zone particolarmente suggestive e misteriose della natura, o ad antichi castelli e rovine, ma anche a semplici abitazioni. Una consolidata tradizione, nota soprattutto nelle regioni del sud, ci conferma infatti che ogni casa possiede una propria Fata, la quale ama manifestarsi in vario modo, ovviamente secondo i meriti di coloro che vi abitano, proteggendo o aiutando la famiglia perfino con interventi ultraterreni. Dobbiamo infine segnalare un gruppo di Fate particolari, conosciute col nome di Sibille in tutte le regioni della catena appenninica. Da un libro di Dario Spada traiamo le seguenti informazioni: |
Post n°4 pubblicato il 10 Febbraio 2006 da Lauridda
Le Fate e gli Elfi musicisti possiedono un'abilità magica e suonano una gran varietà di strumenti come il violino, l'arpa, il cembalo e lo scacciapensieri. Molte arie e canzoni note in tutto il mondo traggono origine dal Regno delle Fate: il motivo di Londonderry è una di queste. Danzano spesso sull'erba in ridde chiamate 'Cerchi delle fate'. Si sa che le melodie delle Fate sono belle e tristi e allo stesso tempo selvagge e capricciose, e che esercitano un fascino fatale che può trascinare l'uomo che passi di lì verso il cerchio che, come i baci, il cibo e le bevande delle Fate, può ridurlo in schiavitù eterna nel loro mondo. Se un essere umano entra nel cerchio è obbligato a unirsi ai saltelli forsennati di queste creature; può sembrare che la danza duri un minuto, un'ora o una notte intera, ma in realtà la durata normale, rapportata al nostro tempo, è di sette anni o più. Lo sventurato prigioniero può essere salvato da un amico che, tenuto da altri per la giacca, segua la musica, allunghi le mani dentro il cerchio tenendo un piede fuori e afferri così il danzatore. |
Post n°3 pubblicato il 08 Febbraio 2006 da Lauridda
Circondato da nebbie sottili o illuminato dalla tenue luce del crepuscolo, il Regno delle Fate sfugge continuamente ad ogni definizione possibile, più vicino di un soffio, più lontano di quanto si possa immaginare, appare riflesso in una goccia d'acqua per poi scomparire nel tempo di un respiro. Chi o che cosa sono le fate? La tradizione popolare ci riporta un ampio repertorio relativo a questi esseri incredibili. Ogni roccia, lago e fonte montana recano i loro nomi; molto spesso la loro presenza è legata alle acque, alla fertilità dei luoghi e guai ai contadini che hanno osato deviarne la corrente o incanalarne il flusso. Di certo possiamo dire che queste creature difendono con grande tenacia ciò che è affidato alle loro cure, sia esso un albero, un animale o un luogo e la loro vendetta è implacabile. |
Post n°1 pubblicato il 08 Febbraio 2006 da Lauridda
Il Regno delle Fate |
Inviato da: comelunadinonsolopol
il 20/09/2009 alle 17:13
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 09:09
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 09:09
Inviato da: toorresa
il 24/03/2009 alle 19:45
Inviato da: rosenkar
il 01/11/2006 alle 12:55