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« REFERENDUMMarilyn Monroe »

BUON COMPLEANNO MARILYN

Post n°154 pubblicato il 02 Giugno 2006 da fra.gas
 

  Posò nuda per il fotografo Tom Kelley il 27 maggio 1949 e venne pagata 50 dollari. Nel calendario Miss Golden Dreams la fotografia venne riprodotta senza citare il suo nome. Nel 1952 un ricattatore la minacciò di rendere il fatto di pubblico dominio, ma lei gli rovinò i piani annunciandolo lei stessa. Quando i reporter le chiesero perché l'avesse fatto, lei fece spallucce e disse "avevo fame". Hugh Hefner comprò il diritto di usare quella fotografia per il primo numero della sua nuova rivista, Playboy. Hyde invecchiando le chiese ripetutamente di sposarlo, assicurandole che sarebbe stata una vedova ricca. Ma lei rifiutò. Gli voleva bene, spiegò in My Story, ma non lo amava. Secondo la biografia di Donald Spoto, Marilyn rinnovò il contratto con il produttore Joseph Schenk, ignorando Hyde per settimane. Ma quando Hyde ebbe un attacco di cuore fatale a Palm Springs il 18 dicembre 1950, Marilyn si incolpò della sua morte. Il giorno successivo al suo funerale, tentò il suicidio. Verso la fine del 1951, la Fox fu convinta del suo potenziale e le diede un buon lancio pubblicitario. Benché entro il 1954 sarebbe diventata la più grande star del mondo, era stanca dei ruoli secondari che Darryl F. Zanuck le affidava. Ruppe il suo contratto e si trasferì a New York per studiare all'Actor's Studio; creò una sua società di produzione con il fotografo Milton H. Greene. Questi cambiamenti le valsero il dileggio dell'industria del cinema. Tuttavia, quando Jayne Mansfield e Sheree North non raccolsero i successi di pubblico attesi, Zanuck si arrese. Il nuovo contratto che Marilyn stipulò le lasciava un maggior margine creativo e le consentiva di fare un film all'anno con case di produzione diverse dalla Fox. Il primo lavoro di questo nuovo periodo fu il film Fermata d'autobus (Bus stop). In quegli anni recitò, tra gli altri, con Cary Grant, Clark Gable, Laurence Olivier, Joseph Cotten, Richard Widmark, Jane Russell, Lauren Bacall, Ethel Merman, Charles Laughton, Tony Curtis, e Yves Montand, col quale ebbe una breve relazione durante le riprese di Facciamo l'amore (Let's make love).

I matrimoni

Sposò James Dougherty il 19 giugno 1942. Grace, traslocando col marito, volle che Norma Jeane si sposasse in modo da non dover tornare in orfanotrofio. Nei libri The Secret Happiness of Marilyn Monroe e To Norma Jeane With Love, Jimmie Dougherty afferma che erano innamorati e che avrebbero vissuto felici se i sogni di successo non l'avessero allontanata da lui. Al contrario, la Monroe ha sempre affermato che fosse un matrimonio di convenienza organizzato da Grace, che pagava Dougherty perché le desse appuntamento. Divorziarono nel 1946. Nel 1951 Joe DiMaggio vide una fotografia di Marilyn con due giocatori dei Chicago White Sox, ma aspettò fino al suo ritiro per chiedere di organizzare un appuntamento con lei. Lei non volle incontrarlo, temendo che si rivelasse un tipo abbastanza convenzionale. Il 14 gennaio 1954, la loro fuga al municipio di San Francisco fu il culmine di due anni di corteggiamenti che, tramite i rotocalchi, avevano tenuto in sospeso l'intera nazione. La loro unione fu difficile, a causa delle loro personalità in conflitto. La gelosia di DiMaggio mal si conciliava con la vita mondana della Monroe. Richard Ben Cramer, il biografo di DiMaggio, afferma inoltre che lui era violento. Si racconta che scoppiò una lite dopo la celeberrima scena della gonna alzata dall'aria della metropolitana in Quando la moglie è in vacanza (The Seven Year Itch), filmata in Lexington Avenue a New York davanti a centinaia di fans. Il regista Billy Wilder ricordò l'espressione di rabbia sul volto di DiMaggio mentre assisteva alla scena. Quando Marilyn annunciò il suo divorzio, adducendo la causa della crudeltà mentale, i giornali riportarono una sua dichiarazione alla 20th Century Fox in cui diceva che "le nostre carriere sembrano ostacolarsi l'un l'altra". Successivamente sposò il commediografo Arthur Miller con cerimonia civile il 29 giugno 1956 e con cerimonia ebraica due giorni dopo. Tornati dall'Inghilterra, dopo aver completato Il principe e la ballerina (The Prince and the Showgirl), scoprirono che lei era incinta. Sfortunatamente lei soffriva di endometriosi, la gravidanza era a rischio e lei la interruppe per non rischiare la propria vita. Una seconda gravidanza si concluse con un aborto spontaneo. Nel 1958 la Monroe manteneva entrambi, oltre a pagare gli alimenti all'ex moglie di Miller. Lui si comprò una Jaguar mentre erano in Inghilterra, la spedì negli Stati Uniti ed addebitò il tutto alla casa di produzione della moglie. La sua sceneggiatura Gli spostati (The misfits) voleva essere un regalo di San Valentino per lei, ma, quando le riprese ebbero inizio, il matrimonio era già naufragato. Il comportamento di Marilyn - a causa delle droghe e dell'alcol - era piuttosto instabile, lei era particolarmente malvagia verso il marito. Divorziarono in Messico il 24 gennaio 1961. Nel documentario del 2003 Marilyn's Man, ritirato dalla polizia di Los Angeles, Dougherty afferma di essere stato il creatore di Marilyn Monroe. Nessun biografo ha tuttavia trovato prove né di questa affermazione né del presunto obbligo a divorziare da lui che la Fox avrebbe imposto a Marilyn, nonostante il quale sarebbero rimasti amici fino alla sua morte. Il fatto che nel 1953 la Monroe reagì furiosamente alle dichiarazioni di Dougherty alla rivista Photoplay in cui lui dichiarò che lei l'amava sembrano smentire completamente queste affermazioni. Dougherty ha vissuto nel Maine con la sua terza moglie fino alla sua morte nel 2003. DiMaggio ritornò nella vita di Marilyn mentre il suo matrimonio con Miller stava finendo. Il 7 febbraio 1961 Marilyn venne ricoverata in una clinica psichiatrica, in un reparto per casi di una certa gravità. Lui riuscì a farla uscire ed a portarla in un'altra clinica. Dopo che fu dimessa, lo raggiunse in Florida, dove lui era impegnato come allenatore della sua vecchia squadra, i New York Yankees. Il loro dichiararsi "solo amici" non impedì alle voci di un secondo matrimonio di circolare sulla stampa scandalistica. Persino Bob Hope dedicò loro la sua canzone "The Second Time Around", nominata come miglior canzone per un Oscar nel 1960. Secondo il biografo di DiMaggio, Maury Allen, lui lasciò un lavoro da 100.000 dollari l'anno nelle forniture militari per tornare in California e chiedere a Marilyn di risposarlo. Il 17 febbraio 1962 Miller sposò Inge Morath, una dei fotografi della Magnum che avevano documentato le riprese de Gli spostati. Nel gennaio 1964 debuttò il suo lavoro After the Fall, in cui compariva una bella ma tremenda bisbetica dal viso di bambina chiamata Maggie. Il personaggio fece arrabbiare tutti gli amici della Monroe. Il suo più recente lavoro in scena a Broadway, Finishing the Picture, è basato sulla realizzazione de Gli spostati.

La morte e gli sviluppi successivi

Marilyn Monroe è stata trovata morta nella camera da letto della sua casa di Brentwood, California, all'età di trentasei anni a causa di un'overdose di barbiturici. Le circostanze della sua morte hanno indotto molti a pensare che sia stata uccisa, anche a causa del suo coinvolgimento con la famiglia Kennedy. L'allora presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy aveva di recente interrotto la loro relazione. Tuttavia questo non sembra essere un motivo sufficiente, dato che altre amanti attribuite a Kennedy (tra queste, Judith Campbell Exner, che segretamente faceva anche da tramite tra il presidente ed il gangster Sam Giancana) sono sopravvissute a lui. Il cadavere di Marilyn fu scoperto dalla signora Eunice Murray, un'infermiera assegnata a Marilyn dal suo psichiatra, il Dr. Ralph Greenson. C'è chi ritiene che la notte della sua morte trascorsero cinque ore dal momento della morte a quando furono avvisate le autorità. Durante quelle ore Marilyn sarebbe stata portata all'ospedale St. John di Santa Monica, ma l'ospedale rifiutò di accettare il caso, preoccupato per l'eccessiva notorietà. Questa incerta ricostruzione, unita all'arrivo della polizia solo in piena notte, ha lasciato aperto negli anni uno strascico di speculazioni secondo cui la Murray possa aver saputo più di quanto abbia poi raccontato. È da notare che qualche giorno dopo la morte della Monroe, la Murray tentò di incassare un assegno da ventimila dollari da lei datole. La City National Bank di Beverly Hills rifiutò di pagare la Murray, dato che la notizia della morte della Monroe era da giorni di pubblico dominio. Inoltre la Murray, una vedova dai mezzi piuttosto modesti, partì due mesi dopo per una crociera in Europa a bordo della Queen Mary. La Murray mantenne negli anni l'amicizia con l'agente di Marilyn, Pat Newcomb. Successivamente, la Murray (con la scrittrice Rose Shade) diede la sua versione del decesso di Marilyn nel libro Marilyn, The Last Months, pubblicato nel 1970. Un'indagine formale nel 1982 del procuratore generale della contea di Los Angeles si concluse senza nessuna credibile evidenza di un complotto, ma le storie persistono. Il Dr. Thomas Noguchi, che seguì l'autopsia (oltre alla sua, anche quelle di altri personaggi celebri, tra cui Robert Kennedy, Natalie Wood e William Holden) scrisse nel suo libro Coroner che la morte di Marilyn era con alta probabilità un suicidio. DiMaggio si occupò dei funerali. Secondo quanto riferì la sorellastra di Marylin, Berniece Baker Miracle, che prese un aereo per la West Coast non appena ricevette la notizia, DiMaggio volle prendersi cura di tutte le pratiche e lei acconsentì. Per vent'anni, DiMaggio fece recapitare sulla tomba di Marylin una dozzina di rose rosse tre volte alla settimana. A differenza degli altri uomini che la conobbero intimamente (o dissero di averla conosciuta), non parlò mai pubblicamente di lei e non scrisse mai un libro sulla loro relazione. Marilyn è sepolta in una cappella al Westwood Village Memorial Park Cemetery. Aveva fatto seppellire lì anche Grace Goddard perché vi era sepolta anche la zia di Grace - che si prese cura di Norma Jeane per un breve periodo. Quando la sua carriera stava decollando, Marilyn chiese al suo truccatore personale, Whitey Snyder, di prometterle che alla sua morte si sarebbe occupato del trucco. Snyder rispose scherzando che l'avrebbe fatto se il suo corpo gli fosse portato ancora caldo. Alcuni giorni dopo, ricevette dei soldi e una nota: "Caro Whitey, mentre sono ancora calda, Marilyn". Mantenne la sua promessa con l'aiuto di una bottiglia di whisky.

In uno dei periodi in cui Gladys non era in un ospedale psichiatrico, sposò quello che sarebbe stato il suo ultimo marito, John Stewart Eley, che morì nel 1952. Nel frattempo le era stata diagnosticata una forma di schizofrenia. Uscì dalla casa di cura nei primi anni Settanta e si trasferì in Florida, dove sua figlia, Berniece, la venne a prendere all'aeroporto. Morì di insufficienza cardiaca congestiva l'11 marzo del 1984, presso una casa di riposo. Ossessionata dalle credenze dei Cristiani Scientisti, si rifiutava di parlare di Norma Jeane o Marilyn Monroe, forse per incapacità di ricordare il passato. A quanto pare, una donna che era stata così affascinata dalle stelle del cinema da dare a sua figlia il nome di un'attrice, Norma Talmadge, non seppe mai di aver avuto come figlia una delle donne più famose della storia.

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