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ANCHE GLI SFIGATI PIANGONO! Padoa Schioppa conferma: In campagna elettorale Rutelli aveva detti no! (Trovate sul blog il resoconto delle dichiarazioni a Matrix!) Prodi aveva garantito: solo i grandi patrimoni, mai i titoli già emessi, già in portafoglio! Come per l'affair Telecom mentire è normale! Sono stato "rottamato" nel '98. Ho intrapreso l'attività libero professionale! Sembrava potesse andare! Sono più le tasse che quello che rimane ma se il fatturato cresce, si vive: per chi fattura tutto, come me le deduzioni sono risibili! Facevo 100.000 Km all'anno, provate a detrarre solo metà del carburante, delle manutenzioni, dell'autostrada, a non scontare le trasferte... e vedete cosa rimane! Lavoro solo per aziende, tutto fatturato, fino all'ultimo, ed è giusto così! Poi un un intervento chirurgico, troppo rinviato, per soddisfare i Clienti, fino alla peritonite! Tre mesi di fermo, addio Clienti! Ho sfasciato la macchina, un cane mi ha tagliato la strada! Un altro intervento chirurgico! Ho una vertebra spappolata, mal di schiena, ho paura dell'operazione proposta: sette ore sotto i ferri. Mi sono rotto una gamba per correre nonostante la schiena! Un furgone mi ha spinto contro il guard-rail, una strisciatina, paga pantalone! Sono in carrozzella! Ho cercato invano un lavoro a Bologna: non posso più guidare! Niente da fare a 55 anni! Ho risparmiato, ai tempi buoni, ho avuto le liquidazioni, ho avuto alti e bassi nella gestione dei miei risparmi! Morale oggi mi sono rimasti un paio di Clienti e da anni nessun nuovo incarico! La crisi si sente, eccome! Vivo con quelle rendite "finanziarie, ho tagliato tutte le spese, compro pantaloni e camice ai mercatini! Non ho più fatto una vacanza all'estero o in Italia. Passiamo il ferragosto nella casetta al Lido di Spina. Ora il mio capitale è penalizzato due volte: dal raddoppio della tassa sulle rendite, e sul capitale che sconterà i corsi in ribasso e se qualcosa cresce e si vende: il 20% anche se i titoli sono lì da 5, 10 anni! E le Toro, uno dei pochi affari buoni, l'Opa Generali sconterà il 20% di tasse! E e ST Microeletronics, uno degli affari peggiori, doppia tassazione 15% di tasse in francia più il 20% in Italia! Alla faccia del Mercato Unico Europeo! E sui 2 Clienti: cosa credete che possa scaricare su di loro la maggior contribuzione previdenziale! Per Cosa? A me una pensione chi la darà mai! Non so se i rcchi piangono, gli sfigati come me SCHIOPPANO! Liberazione giornale comunista Se Turati potesse vedere...di Piero Sansonetti Se leggete i grandi giornali italiani vi convincete di questo: l’Italia è sull’orlo del comunismo. I riformisti hanno ceduto di schianto, la sinistra radicale detta legge, e così si afferma quel principio di “vendetta sociale” - o almeno, come dicono i più moderati, di “rivincita sociale” - che è l’esatto contrario del riformismo e porterà il paese alla rovina perché fermerà lo sviluppo e la produzione della ricchezza. Rifondazione comunista ha affisso ai muri un manifesto molto spiritoso, mi pare, che dice: “anche i ricchi piangano”. Piangano: al congiuntivo “esortativo”. Io però non credo, francamente, che nessuno piangerà per quei cento euro... Vergogna, giù le mani da Turati! E prostratevi di fronte a Roosevelt, lui la guerra di libertà l'ha combattuta! Tornate pentiti a Livorno! Dopo le indiscrezioni del pomeriggio su una manovra con tagli e nuove tasse, che portavano l'importo della Finanziaria a 32 miliardi di euro, due più di quelli ipotizzati sino a pochi giorni fa, in serata è intervenuto il ministro dell'Economia, Padoa Schioppa, confermando il totale dell'intervento in 30 miliardi di euro. In particolare, come per l'aliquota del 43%, che si applicherà ai redditi superiori a 70mila euro, anche per le altre aliquote potrebbe arrivare solo un cambiamento degli «scaglioni», saranno cioè modulate in modo diverso individuando nuove fasce di reddito. Di fatto sarà smontato il secondo modulo della riforma Berlusconi con l' obiettivo di trovare un buon bilanciamento al prelievo fiscale. L' aliquota del 23%, che si applica sui redditi più bassi, rimane ferma. Ma a garantire un maggior guadagno per i contribuenti meno abbienti sarebbero i nuovi meccanismi di detrazione che saranno introdotti. In particolare molte risorse saranno concentrate sui figli a carico, utilizzando anche lo strumento degli assegni familiari che dovrebbero raggiungere anche i 2.500 euro a figlio ed essere graduati in base alla composizione del nucleo familiare. L'adeguamento degli studi di settore, annunciato dal Governo a partire dal 2007 avrà, invece, effetto a partire dall'anno in corso. Nella norma predisposta dal ministero dell'Economia per la Finanziaria, riferisce l'agenzia Radiocor, non viene indicata alcuna data di riferimento per il nuovo meccanismo. Questo lega il criterio di coerenza (rispetto agli indicatori economici) in modo più stringente a quello di congruità (rispetto ai ricavi o compensi dichiarati), aumentando, di fatto, l'entità degli introiti sui quali il contribuente deve posizionarsi rispetto al fisco. Per quanto riguarda l'impianto della revisione, è confermato l'aggiornamento degli studi ogni tre anni, anzichè quattro, come previsto dalla normativa attuale. Confermato anche l'innalzamento a 7,5 milioni del tetto oggi fissato a 5,16 milioni. L'aggiornamento completo avverrà in due fasi: prima la raccolta dei dati delle imprese, poi l'adeguamento ai relativi studi. È prevista anche l'istituzione di una Consulta a cui parteciperanno categorie, professionisti e Agenzie fiscali. Il viceministro dell'Economia Vincenzo Visco ha indicato oggi che il Governo stima un maggior gettito di 3,3 miliardi dall'adeguamento degli studi di settore. 28settembre2006Mastella: «No a una manovra da esproprio proletario» Vigilia di manovra inquieta, secondo copione. La neonata coalizione di centro sinistra non si sottrae al rituale e manifesta malumori e nervosismi nelle sue componenti, alla vigilia del Consiglio dei ministri, fissato per venerdì mattina, 29 settembre. Una risposta indiretta viene da Paolo Ferrero, ministro per le Politiche Sociali nonchè esponente di Rifondazione comunista. in un'intervista a La Stampa: «Quando proponemmo una manovra morbida ci trattarono da mattacchioni. Ora si vuole una manovra da trenta miliardi di euro? Se sono necessari tagli traumatici a pagare non potranno essere lavoratori dipendenti e pensionati. Se per una volta non paga chi guadagna mille euro al mese ma chi va dai quattromila in su non mi pare gravissimo». Aggiunge Ferrero: «Non stiamo parlando -sottolinea ancora- di riduzione a povertá di queste fasce. Si tratta di un centinaio di euro al mese. E comunque qui nessuno si impicca su una modalitá: va bene anche il 43%. Ma il secondo modulo di riforma fiscale va cancellato». L'UNITA'on line È difficile per Tommaso Padoa Schioppa mettere in fila le cifre della finanziaria. E infatti si è preso tutto il tempo a sua disposizione. Al governo, dice, sono arrivata richieste per 60 miliardi, il quadruplo delle risorse disponibili. «Un punto di Pil per lo sviluppo è assolutamente insufficiente», afferma il ministro dell´economia. E tuttavia, gia «reperire 30 miliardi è straordinariamente difficile». Il contenitore a disposizione per rilanciare l´economia è la metà, 15 miliardi, e lì bisogna comprimere necessità e aspirazioni. Padoa Schioppa ha illustrato la manovra nell´incontro con le parti sociali e gli enti locali prima dell´ultima messa a punto e il varo da parte del consiglio dei ministri di venerdì 29 settembre. Finanziamenti da distribuire, ma anche fondi da reperire. «La lotta all'evasione e la revisione degli studi di settore non si traducono in un aumento del prelievo fiscale, ma sono un recupero del dovuto», annota il ministro. Il problema su cui la maggioranza rischia di incagliarsi, tuttavia, è quello della rimodulazione delle aliquote Irpef. Ci ha messo del suo Rifondazione comunista, con un´inserzione pubblicitaria dall´eloquente titolo «Anche i ricchi piangano». E ci ha aggiunto il carico il leader dell´Udeur Clemente Mastella, minacciando di non votare «neanche con il voto di fiducia» una Finanziaria fatta per «azzannare i presunti ricchi, vale a dire il ceto medio». In realtà le misure previste del governo prevedrebbero sgravi fiscali per il 70 per cento dei contribuenti (con un aumento della no tax area da 7.500 a 8.000 euro per i lavoratori e da 7.000 a 7.500 euro per i pensionati) e, con l´abolizione del secondo modulo della riforma Tremonti e il ripristino dell´aliquota al 43%, aumenti crescenti dai 70mila euro di reddito in su. Poi ci sono i tagli, la riforma della spesa dello Stato. Nel corso dell´incontro, Padoa Schioppa ha ribadito che «la situazione dei conti pubblici è molto critica, non solo per gli indicatori economici, ma anche dal punto di vista del risanamento». Infatti, ha spiegato, nella passata legislatura, «alcuni tipi di spesa facili da tagliare, come l'acquisto di beni e servizi e gli investimenti, sono stati tagliati, invece, alcuni capitoli di spesa su cui è difficile intervenire, come la spesa sanitaria e quella della pubblica amministrazione, sono stati fatti aumentare». Senza fornire cifre precise, il ministro ha annunciato agli enti locali «cifre severe ma coerenti con la situazione di ristrettezza generale in cui ci troviamo». In attesa del varo definitivo della manovra, reazioni di attesa da parte dei sindacati, che tuttavia lamentano le scarse risorse per il pubblico impiego. Critica, invece, Confindustria. Montezemolo voleva più coraggio, soprattutto nei tagli alla spesa pubblica: «Non vedo lotta agli sprechi, c'e poca decisione. Ma rischi di nuove tasse»
MENO TASSE PER TUTTI Fioccano le indiscrezioni sulla Finanziaria a poche ore dal varo della manovra. Secondo il capogruppo dei Verdi al Senato Natale Ripamonti l’innalzamento al 43% dell’aliquota per i redditi oltre i 70 mila euro, un aumento dei contributi sui lavoratori autonomi scaglionato su due anni e avrebbe rivisto il secondo modulo della riforma Tremonti: dalla rimodulazione dell’Irpef, sarebbero assicurati vantaggi fiscali per il 70% dei contribuenti, con un reddito fino a 45mila euro. previsti aumenti per gli assegni familiari e della no tax area che andrebbe ad avvantaggiare le persone con reddito basso Pagherà di più l’1,58% della platea dei contribuenti. E non ci sarà la tassa di successione. Sgravi per il 70% dei contribuenti, aliquota al 43% per i redditi oltre i 70 mila euro annui nessuna tassa di successione, aumento dei contributi sui lavoratori autonomi scaglionato su due anni e armonizzazione della tassazione sulle rendite finanziarie al 20%. Ecco le caratteristiche principali della Finanziaria 2007 che sarà di 30 miliardi varata domani dal Consiglio dei Ministri, secondo quanto annunciato dal viceministro dell'Economia, Vincenzo Visco e riferito da Natale Ripamonti, capogruppodei Verdi in Commissione Bilancio del Senato. MENO TASSE. Con la manovra 2007, circa il 70% dei contribuenti potrà beneficiare di una riduzione delle tasse, grazie alla revisione del secondo modulo della riforma Tremonti sull'Irpef contenuta nella legge finanziaria. L'intervento sarà a saldo zero, costerà cioè 6 miliardi che verranno automaticamente compensati. In pratica, chi ha un reddito fino a 40-45 mila euro avrà sgravi fiscali. Per chi ha un reddito dai 45 ai 70 mila Euro, non avrà variazioni. Chi pagherà di più saranno i contribuenti con un reddito superiore ai 70 mila Euro, e che rappresenta l'1,58% della platea dei contribuenti. SUCCESSIONE. Un'altra novità riguarda la tassa di successione: in Finanziaria non ci sarà, ma troverà spazio una rimodulazione dei residui relativi al catasto. Il gettito previsto è abbastanza esiguo (intorno ai 400 milioni). RENDITE. Il governo inserirà in manovra l'armonizzazione della aliquota sulle rendite finanziarie, misura che porterà maggiori introiti per 2,5 miliardi. Stando a quanto anticipato da Ripamonti: "In Finanziaria ci sarà l'armonizzazione delle rendite al 20% che dovrebbe portare 2,5 miliardi". Non solo: "Dalla revisione degli studi di settore verranno 3 miliardi che insieme al decreto Visco-Bersani porteranno a circa 7 miliardi il recupero dall'evasione". AUTONOMI. Per gli autonomi, invece, si sta studiando un innalzamento delle aliquote contributive ma in un arco di tempo di due anni. Si tratta di un aumento al 20% dall'attuale 17%, mentre per i parasubordinati l'incremento sarebbe al 23% dal 19%. Contemporaneamente all'aumento però, ha riferito Ripamonti al termine della riunione sulla parte fiscale della finanziaria che si è tenuta a via XX Settembre, il governo ha allo studio forme di parziale compensazione, ad esempio sull'Inail. AUTOVEICOLI. Sulle nuove auto Euro 4, non si pagherà il bollo per cinque anni mentre sarà invece applicata una supertassa, modulata a seconda delle emissioni e della cilindrata, per i Suv. Lo ha riferito il capogruppo in Commissione Bilancio del Senato Natale Ripamonti Dal prossimo anno potrebbe essere calcolato non più sulla cilindrata ma sulle emissioni di Co2. Questa, a quanto si apprende, una delle ipotesi in corso di valutazione del governo per la finanziaria. La misura, in alternativa, potrebbe essere inserita nel decreto di accompagnamento della finanziaria. In nel decreto di accompagnamento della finanziaria. In Il governo appeso a un trotskista Non sembra vero ma il governo di Centrosinistra è nelle mani di un trotskista, che parla ancora di lotta di classe e considera il capitalismo il male assoluto. Marco Ferrando, ex leader della minoranza di Rifondazione Comunista, gongola nel vedere la coalizione di Centrosinistra sciogliersi come neve al sole sulla Finanziaria. E aspetta con le braccia aperte gli eventuali transfughi di Rifondazione e del Pdci che volessero aderire al suo neo-nato Partito Comunista dei Lavoratori. Il nodo è molto semplice. Il Prc è diviso al proprio interno, con Bertinotti che controlla poco più del 60% del partito. Il resto è formato dai duri e puri. Ed è proprio per questo motivo che il segretario Giordano e il ministro Ferrero stanno alzando la voce, provocando le ire di Mastella e dei centristi dell'Unione, chiedendo di aumentare le tasse per il ceto medio (il famoso 43%) senza toccare le spese. Ovvero senza scardinare l'apparato burocratico del Paese. In particolare il pubblico impiego, dove i sindacati si sono arroccati come giapponesi nel fortino. Rifondazione non ha scelte, volente o nolente è costretta a minacciare gli alleati e lo stesso Prodi. Se dovesse soccombere ai vari Mastella e Padoa Schioppa, infatti, sarebbero diversi i parlamentari del Prc (ma anche dei Comunisti Italiani) pronti ad abbandonare la maggioranza per schierarsi con Ferrando. E lo stesso presidente del Consiglio è in un vicolo cieco. Sa perfettamente delle difficoltà di Bertinotti e quindi non può permettersi strappi con i rifondaroli. Pena il collasso del governo. Ma in questo modo si scopre al centro... Nuovi soci dentro Telecom"" style="CLEAR: both" href="http://canali.libero.it/affaritaliani/politica/telecomprodi2809.html"> "Le dimissioni di Rovati fugano ogni dubbio. Io non sapevo nulla. Ingente l'indebitamento, non ricada sugli utenti. Non avremo lo Stato proprietario della rete". Così Prodi alla Camera sul caso Telecom. Duro Tremonti (FI): "Ridendo, lei ha mentito all'Aula e al Paese". Fassino: su Telecom no a cessioni e smembramenti. Bagarre quando il premier parla dell'Iri
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