Eppure dobbiamo vivere,
nonostante la vista
del vuoto dentro le mani
e tu sopra ad un filo
a saperti sospeso,
nonostante il percorso
dove perdi comunque
se arrivi al traguardo
col tuo passo da corsa.
Eppure dobbiamo vivere,
malgrado il punto
che divide di netto
un tempo in avanti
(quasi fosse immortale)
e poi sguardi a ritroso
di chi è nella corrente,
come foglia, una carta,
uno stelo di rosa,
malgrado i saluti,
le partenze per sempre,
la speranza che un giorno
si starà su una stella
(e si riunirà la famiglia,
con lo sposo e la sposa,
un padre ed un figlio,
la madre radiosa),
nonostante le spalle
che ti fanno straniero
a chi nella mano
ha le stesse tue pieghe
nonostante l’amore
che ha parole d’eterno
e d’un tratto è fracasso
di giorni d’inferno.
Eppure dobbiamo vivere,
perché a volte ti svegli
nel mattino che inizia
con la stanza già piena
di cristalli e di specchi
perché vivere è un lampo
che non si trattiene,
un ricordo di luce
dentro pagine d’ombra,
perché non c’è altra uscita
a questa nostra ferita,
qualche fuga, una tregua,
prima che già sia finita.
Francesco_Palmieri
Inviato da: comelunadinonsolopol
il 03/07/2013 alle 23:02
Inviato da: woodenship
il 28/06/2013 alle 20:33
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il 25/05/2013 alle 09:35
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