Ci eravamo illusi
di essere tangenti
ad orbite celesti
(e sotto alla camicia
il cuore in corsa
perché doveva darsi
il salto e poi sospesi,
così, all'improvviso
sarebbe stato iddio
a sollevare le coperte
a rimboccarci il cielo sulla faccia).
E abbiamo continuato
a scrivere parole,
le più leggere,
a decifrare il segno
di astri e stormi,
abbiamo continuato
e ancora resistito
al venir meno
di futuro e tempo,
truccando la ragione,
soffiando sulla coda
di aerei
che erano carta.
Ed ora
lo so ch'era farfuglio,
un farsi vento in bocca,
l'accendere qui a terra
segnali e fumo
per gli occhi degli alieni
che mai sono atterrati.
Ora lo so
che siamo soli qui
fra questo mondo e il cielo,
che maturiamo carne
come la polpa il frutto
e quando scade l'anno
il mese il giorno,
è un ultimo minuto
lo stretto di un secondo
e poi appena una memoria
negli occhi di chi ci ha visto,
nel cuore di chi resta,
nell'amnesia di chi
nemmeno saprà il tuo nome.
Francesco_Palmieri
Inviato da: comelunadinonsolopol
il 03/07/2013 alle 23:02
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il 28/06/2013 alle 20:33
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il 25/05/2013 alle 09:35
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il 12/02/2013 alle 10:38
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il 09/08/2012 alle 11:34