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POETICA.
Post n°54 pubblicato il 01 Luglio 2010 da Francesco_Palmieri
Perché dovresti leggere queste mie parole, saltare dentro un'acqua che fa rabbrividire, sollevare il telo dallo specchio e vedere le ombre che un giorno furono i vivi (si raccolse rose di maggio a ciuffi, a mazzi, ad una ad una, e la neve non era prevista la neve era altrove). Se poi è meglio in due reggere un transito di spettri, guardare da un balcone ottoni di fanfara e fiori nei capelli, prendi la sedia mettiti vicino io ho parole ancora da dire a questa vita e non ci sarà perdono per lo scempio per l'inganno di un tempo a orologeria per la pelle e le pieghe che non coprono più gli anni per il fiato in riserva, qualche ultima corsa, per i fiori colti e morti per i giorni che verranno, giorni di vecchi, per l'avvento di stagioni negli occhi di altre generazioni per la memoria che non schianta il ritratto di anni lievi per l'oblio che non viene su ciò che è stato e che sarà. Non un solo perdono per te esistere o morire che tu sia e tu non avrai pace, come non l'ho io. Francesco_Palmieri |
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