Cosa vuoi che abbia a chiedere
a te, che sei lo stesso buio,
un punto di domanda
sulla stessa via,
farfuglio di un discorso
mischiato ad un bicchiere
che qualche volta è vino
e troppe volte acqua
per la sete che resiste.
Altra bocca forse, altra lingua
alle volute d’alta quota,
l’uscita in mare aperto,
un cosmo dentro al pugno.
E si sta col mento in mano,
come in attesa,
di un inizio,
di un colpo sulla porta,
di un commesso viaggiatore
(d’altro cielo, altre nuvole in valigia)
o qui, tra parete e muro,
a sollevare pesi sulle spalle,
misurare variazioni e gravi
perché sia corteccia e valva
il guscio stretto da tenaglia,
muscolo che tiene
l’ingombro di memorie,
i giorni abbandonati
come un Cristo sulle braccia.
Francesco_Palmieri
Inviato da: comelunadinonsolopol
il 03/07/2013 alle 23:02
Inviato da: woodenship
il 28/06/2013 alle 20:33
Inviato da: Lady_Juliette
il 25/05/2013 alle 09:35
Inviato da: comelunadinonsolopol
il 12/02/2013 alle 10:38
Inviato da: comelunadinonsolopol
il 09/08/2012 alle 11:34