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Post n°63 pubblicato il 08 Ottobre 2010 da Francesco_Palmieri
Mi tieni in pugno con i tuoi anni estivi e quei tuoi occhi pieni di lontananze e sponde ancora da vedere (e porti navi bagagli fatti e sfatti i treni le coincidenze gli aerei sopra al mare).
Mi tieni in pugno quando ti vedo (alta) sopra a tacchi spinti, per te solo centimetri per me distanza innumerabile (da te che sei una donna che ha freschi sulle labbra i baci del risveglio e ancora tempi lunghi per perdere e cominciare ricominciare e perdere e sette vite sette ancora da contare).
Io da questo spazio estremo ho giorni terminali, il panico non detto di qualche scommessa appena e sei tu che hai nel pugno la combinazione, il lancio della freccia a spaccarmi il cuore, a dirmi che il morire non è chiudere gli occhi respiro che si arresta
ma un battere alla tua porta che non è legno
è muro.
Francesco_Palmieri |
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