Diamoci un segno di PACS

Post n°25 pubblicato il 30 Gennaio 2007 da Vlad1680
 
Foto di Vlad1680

Partecipa Anche tu

...

In queste ore, il dibattito in Parlamento sui Patti Civili di Solidarietà, meglio noti come PACS, sta diventando sempre più acceso, catturando totalmente l'attenzione dei media.
Il riconoscimento dei diritti basilari di convivenza
alle coppie di fatto
, etero e non,
rappresenterebbe una conquista fondamentale per lo sviluppo sociale e civile del nostro paese.
Una conquista che è stata già raggiunta in altri paesi europei,
a partire dalla Francia nel lontano 1999.
Anche nel mondo dei weblog possiamo fare qualcosa:
noi singoli cittadini possiamo far sentire le nostre voci,
 diffondiamo il peso della nostra coscienza.
Facciamo sentire che ci siamo anche noi
e che pretendiamo di essere cittadini del mondo.
 
Se sei d'accordo, prendi parte all'iniziativa
" diamoci un segno di PACS ",
copia questo post e incollalo sul tuo weblog
aggiungendo il tuo nick e il link del tuo blog al mio.
E passa parola
.
Solo creando una catena di consensi, un oceano di pensieri unanimi, possiamo sperare di poter cambiare il nostro futuro.

 
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In memoria di Attilio

Post n°24 pubblicato il 24 Gennaio 2007 da Vlad1680
 
Foto di Vlad1680

Oggi sono esattamente due anni da quando un killer della camorra è entrato nel negozio dove lavorava un mio amico e, scambiandolo per il proprietario, ha aperto il fuoco su di lui.

Attilio era una persona piena di interessi, amante della letteratura, poeta, musicista, programmatore, disegnatore... una persona davvero eccezionale!

Non si contano le cose che mi ha insegnato, le volte che mi ha spronato ad andare avanti, o i "vaffanculo" detti al momento giusto, come un vero amico.
Tutte cose che avrei voluto in qualche modo ricambiare, ma non ho potuto, non ce n'è stato il tempo.

Il 24 gennaio 2005, pochi grammi di piombo sparati a distanza ravvicinata, hanno privato me e il resto del mondo della sua presenza.

 
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Il significato della parola "Solitudine"

Post n°23 pubblicato il 24 Gennaio 2007 da Vlad1680
 
Foto di Vlad1680

La solitudine è un tema a me molto caro, ricorre praticamente in tutte le cose che ho scritto, ma da qualche giorno mi interrogo su cosa significhi realmente per ognuno di noi la parola "Solitudine"... insomma, quando dite "Mi sento solo/a...", che cosa state provando?

Per quanto mi riguarda, la solitudine è data non dalla mancanza di una persona accanto (nel senso di un partner) o dalla mancanza di amici, ma dalla consapevolezza di questa mancanza e dai motivi per cui ciò accade.

Il motivo per cui capita a me è presto detto: ho un carattere di merda!
Non nel senso che sono uno molto irascibile o sgorbutico, anzi tutti mi ritengono (a torto) una persona molto dolce... il fatto, invece, è che quando qualcuno sbaglia con me, mi fa del male, non c'è più modo di riparare alla cosa.

Forse perché ad alcune persone ho dato troppo di me all'inizio, tutta la mia fiducia, tutta la mia stima... c'era un rapporto in particolare, nato da non molto tempo, che consideravo in qualche modo speciale. Ho confidato tante cose a questa persona, tante cose molto ma molto riservate, come si fa proprio in quei rapporti "speciali".
Il caso ha voluto che questa persona, una ragazza, si legasse molto anche ad un altro mio amico... ritenendo opportuno raccontare a questo terzo arrivato, alcune cose che avevo confidato a lei.
Si tratta di piccolezze, non di cose importanti, neanche dette con l'intenzione di ferire... ma non riesco più a fidarmi completamente né di questa ragazza né dell'altro mio amico.
Come potrei essere ancora sicuro di raccontare qualcosa all'uno, senza paura che lo venga a sapere anche l'altro?

Magari esagero... anzi sicuramente esagero, ma non riesco a farci niente: per me una lesione alla fiducia è come la lesione di un nervo... non c'è modo di risanarla.

Per tornare al discorso principale, forse si è relamente soli, quando non si ha più fiducia in nessuno.

Per voi, invece, che vuol dire?

 
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Depressione post-creativa

Post n°22 pubblicato il 19 Gennaio 2007 da Vlad1680
 

Non se ne parla mai, ma è una sindrome che accomuna la maggior parte degli artisti...

Di solito si manifesta quando per un periodo più o meno lungo ci si è dedicati alla realizzazione di un progetto artistico nel quale si è creduto molto, soprattutto quando la cosa è perfettamente riuscita! (a differenza di cosa si può pensare comunemente)

Ed è in questa fase in cui mi trovo ora...

Ho portato uno spettacolo in teatro. Testo e regia del sottoscritto, attori straordinari, un gruppo estremamente affiatato. Pareri molto positivi sia da parte del pubblico che della critica. Recensioni pubblicate sul Corriere della Sera e su altri giornali (sia cartacei che on line).

E ora?

Ora che è tutto finito, mi sento come svuotato. Ho l'impressione che tutto quello che avevo da dare io l'abbia messo in quest'opera. Ho l'impressione di aver fatto un notevole salto di qualità, uno di quelli che ti cambiano in qualche modo, ma non riesco a capire quanto mi abbia cambiato e come!

E' un brutto momento... chiedo scusa a tutti quelli con cui scambio regolarmente messaggi sul blog e in messaggeria, ma sono giorni in cui l'unica cosa di cui ho voglia è starmene da solo a pensare.
Passerà, lo so che passerà come è sempre passato... ma finché c'è, fidatevi, fa davvero male.

Un abbraccio

 
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Saddam è morto... non credete ci sia qualcosa che non torna?

Post n°21 pubblicato il 30 Dicembre 2006 da Vlad1680
 
Foto di Vlad1680

Poche ore fa è stato impiccato Saddam...

Non discuto sul fatto che meritasse o meno di morire (soprattutto su chi può deciderlo), e chi frequenta questo blog già sa come la penso riguardo alla pena di morte. Ma credo che stavolta anche chi è a favore di questo genere barbarico di giustizia, possa condividere con me il pensiero che questa uccisione in particolare è stato un errore.

Non me ne frega niente che Saddam sia morto, di certo non provo pena per lui, ma ritengo che la cosa sia stato un grave errore a livello politico.

Uccidere un uomo così, vuol dire farne un martire, renderlo un idolo per quanti sono dalla sua parte... scatenando ovviamente sanguinose conseguenze!
Avete idea di quanti soldati (americani e non) moriranno a breve nel corso delle rappresaglie?

Pensateci un istante... non sarebbe stato meglio tenerlo in carcere a vita? Renderlo inoffensivo? Fare in modo che l'immagine del dittatore non facesse più paura a nessuno?

Sono certo che anche agli americani, per quanto arroganti e presuntuosi nel pensare di poter fare sempre da giudice delle sorti del mondo, sia venuto in mente questa cosa... ma allora perché non è stato fatto così?

Vi lascio con un ultimo interrogativo... è possibile che Saddam all'ergastolo avrebbe quietato la situazione in Iraq, facendo calare il business della guerra (tanto caro alla famiglia Bush)?

 
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