PRIMO AMORE ADOLESCENZIALE

Post n°8 pubblicato il 31 Gennaio 2008 da warren70
 


...E credevo fosse Amore il mio primo invaghimento! però che bello è stato provare giovanissimo(17 anni)un qualcosa che non ti fa dormire, studiare, nascondersi dagli amici o nel silenzio a cena in famiglia, con tutti gli sguardi addosso (papà, mamma, fratellino e sorella più grande...) che sembrerebbero darti fastidio, ma in realtà...
In realtà ci si vuol sentire protagonisti a tutti i costi, anche quando ti domandano "..ma che hai?!" e arrossisci come un infante!
Ah...le scritte con i gessetti bianchi sotto il banco di scuola; gli sguardi alla finestra per ore e ore, aspettando che lei passi; le corse al cancelletto, la mattina,perchè per andare a scuola "lei dovrà pur passare di quà, alle 7,45...e speriamo passi prima che il mio amico mi raggiunga...!"; le corse in Ragioneria all'intervallo, tra i lamenti delle Proff "...Ma che Diavolo ci fanno i Geometri nei corridoi...sempre dietro alle gonnelline delle nostre bambine!!!" ..."bambine...a 15 anni!?!?!", pensavo indispettito e sorridente, io ancora minorenne, ma già Grande!!!
e allora...la mia prima poesia per lei...ma non l'avrebbe mai letta, perchè la sua migliore amica...
Ma questa è un'altra storia, che racconterò più avanti!
Intanto la sofferenza di non poterla avere...ma si trattava di una lieve, gioiosa...insaziabile sofferenza.

Il mio vagare

Trasognati sguardi
natura alla mente...
il mio universo
stessi mondi
stesse distanze
stessi passi
stessi pensieri

vaghe e costernate
le menti...

...come la luce,come il buio
come le piccole distanze...
leggere ma profonde ispirazioni
come il sogno mio irreale
la sola cosa mia...
...e l'avrei divisa
con te...

Ma è un candido pensiero
tornato alla realtà,
colei che annuiva a dir di "no!"
al mio confessare fantasie,
le mie,le sole nostalgiche...
il mio,il solo pensiero
tormentato...afflitto...

lunedì 24 agosto 1987

 
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COME UNA RESURREZIONE

Post n°7 pubblicato il 29 Gennaio 2008 da warren70


NELL'OBLIO

Troppe volte
ho varcato il limite del silenzio
deliberatamente sperduto
ed anche se cerco
anche se tento
a divincolarmi non riesco

Accadrà nuovamente
so che accadrà
...e nessuno riuscirà
a placare il ruggito silenzioso
il rombo di un tuono
che scaricano di violenza
nella pelle
di colui che porto avanti
sino alla riva della vita

Molto presto
schianterò il pugno
alle sue mura

Il tonfo vibrerà
nelle mie membra soltanto
dibatterò il capo
come in un immortale sogno
sulla gelida terra

Terminerò solo allora
di torturare
quel che il male soffre
...un tormento...

Eccomi,adesso...
esco in una luce
abbandono me stesso
...trascurato dall'oblio

Un'interminabile sequenza di immagini...
La vita di un adolescente si porta dietro tanti interrogativi e poche certezze...
Se solo avessi avuto più "pazienza" con me stesso,con quel ragazzino terribile che tanto male ha fatto agli altri ed altrettanto a sè stesso,sarei cresciuto in fretta.
Non avrei tentato tante sciocchezze che i miei,a tempo,han dovuto sopire...Non sono triste,mio diario,mio lettore così comprensivo...
Al contrario:guardo indietro e vedo l'oblio;guardo avanti e trovo la luce!
Non ho fatto molto per meritarla...ma è stato comunque un cammino faticoso.
E per questo,felice...
Voltiamo pagina,c'è il suo primo amore.Ragazzino...!

 
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SAREBBERO BASTATE DUE RIGHE...

Post n°6 pubblicato il 26 Gennaio 2008 da warren70
 


Sì, è vero, non potrei far altro che confermare: se ci avesse visti anche solo da lontano, chiunque avrebbe potuto dire "...quei due non sono mica padre e figlio...!", tanti erano i nostri scontri, verbali e non...

Il vincitore era sempre lo stesso: avevo solo 15 anni...(!!!).

Ma non era tutto; mi portavo appresso pesantemente la mia immaturità e, con essa, il finale scontato delle mie irragionevoli reazioni: avevo sempre torto...

Quante volte avrei voluto sussurrare a mio padre "...guarda che ti voglio bene...", ma no...non era possibile! non dietro quel muro fatto di orgoglio: non l'avrebbe mai "sentito"...mai, dopo avergli gridato un "ti odio!"

...mai, se avevo appena finito di sentenziargli "Tu non sei mio padre...!"
Che sfinimento...

quante lacrime da far scoppiare di male la fronte!

Avrei voluto davvero venirgli incontro a parole.

INNOCENZA

Occhi spalancati
molta rabbia
e le sole parole
mai bastano
a farsi capire

Allora aiutami
comunicami quel che vuoi
urlami col cuore
chissà se capirai

Sono tuo amico
che di questo
non ne ho colpa
che per questo
sono innocente...

...dovevo darglielo questo bigliettino quasi insulso...infantile...indegno.
...E così feci.
Ricordo bene l'immagine più bella della mia adolescenza:ero nel pieno del sonno,ormai.Le lacrime mi avevano chiuso le palpebre in un sogno profondo e a riaprirle ne avrei sentito il bruciore.Perchè tanto ero rosso intorno agli occhi...
Ma lo sentii,questo strano male:mi svegliai quasi sorpreso,come impaurito,ma bloccato;fermo su me stesso,rigido in tutto il corpo...
una mano mi stava alzando la lunga frangia di capelli sulla fronte;un leggero bacio su di essa...
Mio padre...la sua pace tra le lacrime e un abbraccio forte-forte...
Ero al buio...non poteva sapermi sveglio...
Feci finta di dormire,in mezzo a nuove calde lacrime...
...Di gioia.

 
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QUEL GIOCATTOLO NUOVO DELL'ADOLESCENTE..

Post n°5 pubblicato il 24 Gennaio 2008 da warren70
 


Ero poco più che un adolescente, quando provai a cimentarmi a scrivere e raccontare in versi le mie emozioni, i miei entusiasmi, i miei momenti felici...
Oggi, se provo ad osservare ciò che compivo allòra, mi vien da sorridere, perchè ero così emozionato!
sapevo, dentro di me, che non avrei mai dovuto vergognarmi di alcunchè, visto che tenevo conservate in un mio Diario personale (chissà mai dove sia finito quel mio nuovo,prezioso giocattolo di cui mi sentivo così geloso...?) le mie ingenue poesie, i miei pensieri così zuccherini...
...e mi gingillavo con questi miei preziosi, così tanto che chi mi avesse visto così mi avrebbe preso per una ragazzina, non per un maschietto!!
Perchè gli "uomini veri" non dovevano preoccuparsi dei sentimenti: cose da femminucce, appunto!
Era ciò che mi diceva sempre mio padre.
Sbagliandosi!
Non sono mai stato ambiguo, mai una ragazzina...solo un maschietto dal cuore troppo tenero.
E quindi diverso dagli altri!!
Perciò nascondevo tutto fiero ed orgoglioso, sempre convinto che fossero solo e soltanto le mie idee, quelle giuste! Ecco un foglietto un pò strappato alla mia tenue adolescenza:

LA VOLTA CELESTE

Tenebre,
nubi e oscurità
si dilatano nel cielo;
lentamente liberano
da una gabbia invisibile
enigmatica ai nostri occhi
quella gialla
pallida sfera
che aggrappata allo stellato cielo
ammorbidisce le nostre passioni
intenerisce i nostri cuori

Con messaggi solidali
si dirigono
difronte allo splendore
della luna
e la sua veste bianca
accompagna
i nostri sentimenti
carichi di una candida atmosfera
verso il candore
dell'azzurro paradiso.

Un lusinghiero affanno
si diffonde in noi
desiderosi di divenire
protagonisti
del sospirato incontro
con la poesia e la musica

Rimuovono alcune braccia
nell'aria buia
quasi volessero catturare
tutto il cielo
per stringerlo in una morsa
che facesse sprizzare
raggianti melodie

Scaturite l'una dopo l'altra
da armoniosi venti
le note
immerse tra dense nubi
trascolorano la volta celeste
dal candido e soffice velo

Immagine
ove si placa il mio affanno.

Per favore, non ditemi che è bella..!!
Mi fa sorridere se la rileggo, perchè comunque, quel bimbo,a rivederlo mentre scrive, suscita in me soltanto tenerezza!
Eppure non mi son mai visto così bene...
...faccio un'eccezione,ora:perchè rivedo un adolescente come tanti altri,ma che sorride,per una volta...

 
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Un'infanzia traumatica

Post n°4 pubblicato il 22 Gennaio 2008 da warren70
 


...Da bambino,dai 6 ai 14 anni(già adolescente,quì!), ero una vera e propria furia, tutto provocato da un enorme dose di cortisone somministratami negli anni citati x salvarmi la vita: a 5 anni ero entrato in coma, x un rarissimo virus contratto sulla sabbia del parco-giochi.
L'intestino e un rene sanguinavano x un'infezione e solo dopo 10 mesi di cure "pagliative", atte solamente a tenermi in vita, si era trovata la cura definitiva...
Pesavo 7kg, poco più di un neonato, ero ridotto a pelle e ossa, sostenuto dalle sole flebo di zuccheri e sali.
Quando ricominciai a camminare, vidi tutto il mondo nemico.
Picchiavo tutti i miei coetanei e non, x la qualsiasi scemenza, rispondevo male agli adulti ed ai miei genitori, pur avendo avuto una buona educazione.
Dovevo stare lontano dai bimbi, dalla mia sorella più grande ed il mio fratellino nato da un anno...e i miei compagni di classe non si risparmiavano a divertirsi, ignari ed innocenti, approfittandone ingenuamente: "Massimino (ero il più basso della classe!), hanno picchiato una bambina in terza...! " e io, come uno scemo, giù a correre dietro al presunto colpevole per dargli botte!
Un giorno, per un motivo simile, la maestra voleva impartirmi una severa, neanche tanto, lezione, chiedendomi il diario per mettermi una nota di demerito; tirai addosso alla sua cattedra il mio banco, dopo averlo sollevato (15kg!)...
Per fortuna non la colpii, ma,in compenso, spaventata, mi fece sospendere...
Passai più tempo a casa che a scuola, durante la mia infanzia.
Con l'età della pubertà, ero riuscito a smaltire tutto quel cortisone che mi aveva provocato più danni che altro, ma la mia infanzia mi aveva segnato, rendendomi "pan x focaccia" e trasformandomi in una persona timida, quasi indifesa, specie con l'altro genere(femminile)...
Io, quel bimbo, l'ho odiato a lungo e compreso allo stesso tempo...
Vorrei partire da quì, parlando di me, della mia vita, come fosse un racconto...
Perchè,comunque, credo sia meglio vedere un film dall'inizio un pò "catasrofico" che dal finale tragico...
Ed io, il lieto fine lo aspetto serenamente, oggi...ed intanto scrivo.

 
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