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Milano avrà un nuovo pastore prima dell'estate. Rumors

Post n°10 pubblicato il 10 Marzo 2011 da stalin

Monsignor Gianfranco Ravasi
Monsignor Ravasi
di Guglielmo Sasinini

I pettegolezzi dal Vaticano sul cambio della guardia al vertice della più grande diocesi del mondo, quella di Milano, città che nella primavera 2012 ospiterà l'incontro mondiale delle famiglie ( con la presenza di oltre un milione di pellegrini che si troveranno al cospetto di Papa Ratzinger ) si sono ammutoliti, quando si è saputo dell'avvio della procedura formale per arrivare, entro la fine dell'anno, alla designazione del nuovo vescovo di Milano. Chi sperava in un'ulteriore proroga del mandato di Tettamanzi, si è dovuto arrendere quando ha visto spedire, all'indirizzo dei sacri palazzi della Regione Lombardia, le lettere firmate dal Nunzio vaticano in Italia, Giuseppe Bertello. Gesto ufficiale che segna l'inizio del dopo Tettamanzi.

Il Pontefice ha deciso per il cambio, pensando di arrivare alla nomina in tempi rapidi, forse addirittura per l'estate, programmando il passaggio ufficiale delle consegne alla fine di settembre. Adesso è tutto un lavorio per raccogliere le opinioni e i consigli dei vescovi che operano in Lombardia, ognuno dei quali ha proprie idee su chi potrebbe occupare una delle sedi vescovili più prestigiose d'Italia, e comunque quella che certamente dopo Roma è considerata la più importante, anche per il rapporto e l'influenza che il vescovo di Milano ha nei confronti del mondo dell'imprenditoria e della finanza, quella che conta. Da Milano sono passati vescovi famosi, come Giovanni Battista Montini - poi diventato Papa Paolo V I- e, andando a ritroso nel tempo, altri grandi nomi di poporati come quello del Cardinale Ildefonso Schuster e del Cardinale, poi Beato, Andrea Ferrari. Ciò che i vari porporati lombardi riferiranno, verrà poi valutato nelle segrete stanze vaticane dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, e dal Capo della congregazione per i vescovi, il canadese Marc Quellet. La decisione finale spetterà solo al Papa. E ora è battaglia di supposizioni ma anche di insinuazioni.

Angelo Scola

I candidati più accreditati alla successione di Tettamanzi, come si sa, sono Gianfranco Ravasi e l'attuale Patriarca di Venezia Angelo Scola. Ravasi è uomo da sempre molto vicino alla Milano della cultura, all'Ambrosiana, a tutte le grandi iniziative che hanno portato grande lustro, è uno studioso, brillante, è attento alle dinamiche vaticane ma mantiene una sua discreta autonomia, è sensibile al dialogo interreligioso. Nelle chiese importanti della Lombardia il suo è un nome di grande peso. Angelo Scola invece, storico grande amico di don Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, ha improntato il suo patriarcato prestando molta attenzione alle parrocchie, ai giovani, é molto amato dal Papa. Un sua sostituzione allo stato crea non pochi problemi, perchè all'orizzonte non si staglia nessuna figura in grado di succedergli a Venezia. Secondo autorevoli fonti, sia a Ravasi che a Scola non mancano detrattori.

Se Ravasi ben rappresenterebbe Milano e la sua diocesi, in realtà - dicono - non sarebbe apprezzato dalle tante parrocchie lombarde che vogliono un pastore, una guida vera, che comprenda le loro istanze e agisca di conseguenza. Scola invece in questo sarebbe considerato perfetto, è un ottimo pastore, sa delegare ma sa anche seguire molto bene le parrocchie, in più può vantare la sua stretta amicissima col fondatore di CL, il che suscita entusiasmi negli animi ciellini lombardi, che già con Ratzinger sperarono in una maggior disponibilità vaticana ma restarono delusi, ora ci riprovano con Scola. La gara è comunque senza esclusione di colpi.

Le cattive lingue, sussurrano che se Ravasi si facesse troppo sicuro potrebbero anche uscire dalle segrete stanze delle notizie disdicevoli, così come dal fronte veneto c'è chi insinua che, poichè sarà molto difficile trovare un sostituto del Patriarca, alla fine il Papa troverà il modo per far fare marcia indietro a Scola, e aggiungono "e sarà molto meglio così". Insinuazioni e veleni non mancano. C'è anche da dire che Ravasi è estremamente soddisfatto del ruolo che attualmente ricopre in Vaticano, così come Scola, tutto sommato, a Venezia non ci sta male. Certo, la Ragion di Stato Vaticano impone obbedienza, e poichè le alternative non possono essere attuate per questioni di giovane (e il Papa non vuole rapide ascese) oppure di eccessiva età, la corsa si restringe a Ravasi-Scola. Ma questo non significa affatto che sarà uno di loro il prossimo vescovo di Milano. Papa Ratzinger è abituato a sorprendere tutti, e poichè è lui - dopo aver naturalmente ascoltato Tarcisio Bertone e Marc Quellet - a decidere, e adesso che ha annunciato che la sua intenzione è quella di agire rapidamente, all'ultimo momento Sua Santità potrebbe sconvolgere ogni previsione

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