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NIETZSCHE - ANTICRISTO (21° PARTE)

Post n°55 pubblicato il 01 Febbraio 2006 da Darkthrone85
 
Foto di Darkthrone85

LIX :
L'intera impresa del mondo antico per nulla: non ho parole per esprimere il mio sentimento davanti a una cosa tanto terribile. E se si considera che tutto il lavoro era stato soltanto preparatorio, che, con granitica coscienza di sé, erano state appena gettate le basi per un'impresa di millenni! Tutto il significato del mondo antico fu vano!... A che scopo erano esistiti i greci? A che i roma­ni? Tutte le condizioni prime per una cultura erudita, tutti i meto­di scientifici erano già là: si era già affermata la grande, incom­parabile arte del leggere bene, condizione indispensabile per la tradizione culturale, per l'unità delle scienze; le scienze della natura, insieme alla matematica e alla meccanica, erano sulla buona strada: il senso dei fatti, l'ultimo e il più prezioso di tutti, aveva le sue scuole e una tradizione ormai secolare! Si capisce ciò? Tutto l'essenziale per mettersi all'opera era stato scoperto; i metodi, è bene ripeterlo una decina di volte, sono la cosa fonda­mentale, anche la più difficile, ciò che è stato osteggiato tanto a lungo da abitudini e pigrizia. Ciò che oggi abbiamo riconquista­to per noi stessi con un indicibile autodominio; poiché tutti anco­ra, in qualche modo, abbiamo in noi i cattivi istinti, quelli cristia­ni; la libera visione della realtà, la mano cauta, la pazienza e la serietà nelle cose più piccole, tutta la rettitudine della conoscenza; tutto ciò esisteva già più di duemila anni fa! E ancora di più il tatto e il gusto fine e delicato! Non come un addestramento del cervello! Non come l'educazione «tedesca» con modi da villani! Ma come corpo, come gesto, come istinto: in una parola, come realtà... Tutto questo per nulla! In una notte solo un ricordo! Greci! Romani! La nobiltà degli istinti, il gusto, l'indagine meto­dica, il genio dell'organizzazione e del governo, la fede, la volontà di un futuro per l'umanità, il grande sì a tutte le cose, visibile come imperium romanum, visibile con tutti i sensi, il grande stile diventato non più solo arte ma anche realtà, verità, vita... E non distrutto in una notte da un evento naturale! Non calpestato dai germani e da altri bifolchi! Ma condotto alla rovina da anemici vampiri astuti, occulti e invisibili! Non conquistato, ma solo dissanguato!... La sete di vendetta occulta e l'invidia meschina diven­tate padrone! Tutto ciò che è deplorevole, che soffre di sé, che è colpito da sentimenti cattivi, l'intero mondo-ghetto dell'anima improvvisamente in alto! Basta leggere un qualsiasi sobillatore cri­stiano, sant'Agostino per esempio, per capire, per subodorare quali sordidi personaggi fossero emersi. Sarebbe un grosso errore pre­supporre nei capi del movimento cristiano mancanza di intelli­genza. Sono astuti, astuti fino alla santità, questi padri della Chiesa! Ciò che manca loro è un'altra cosa assai differente. La natura li ha trascurati, ha dimenticato di fornirli di un modesto numero di istinti onesti, rispettabili e puliti... Detto tra noi: non sono neppure uomini... Se l'Islam disprezza il cristianesimo ha mille volte il diritto di farlo: l'Islam ha, come presupposto, degli uomini…

LX :
II cristianesimo ci derubò del raccolto della cultura antica, poi ha seguitato a derubarci sottraendoci il raccolto della cultura isla­mica. Il meraviglioso mondo culturale moro di Spagna, a noi in fondo più affine (dal momento che si rivolge ai nostri sensi e al nostro gusto più di quanto non facciano Grecia e Roma), venne calpestato (e non dico da quali piedi) : perché? Perché era nobile, perché doveva le sue origini a istinti virili, perché diceva sì alla vita anche con rari e squisiti tesori della vita moresca!... Più tardi i crociati combatterono contro ciò davanti a cui avrebbero fatto meglio a prostrarsi nella polvere: una cultura in confronto alla quale persino il nostro XIX secolo potrebbe apparire assai povero e «arretrato». Miravano al bottino, è naturale: l'Oriente era ricco... Ma siamo onesti! Le crociate? Alta pirateria, nient'altro! La nobiltà tedesca, in fondo nobiltà vichinga, si trovava in questo nel proprio elemento: la Chiesa sapeva fin troppo bene come avere in pugno l'aristocrazia tedesca... La nobiltà tedesca, sempre gli «svizzeri» della Chiesa, sempre al servizio di tutti i cattivi istinti della Chiesa, ma ben pagata... È stato proprio con l'aiuto della spada tedesca, del sangue e del coraggio dei tedeschi, che la Chiesa ha condotto la propria guerra a morte contro tutto ciò che di più nobile vi è sulla Terra! A questo punto sorgono molte dolorose domande. L'aristocrazia tedesca è quasi assente nella storia della cultura più elevata: si può immaginarne la ragione... Il cristianesimo, l'alcool: i due grandi strumenti di corruzione... In sé non doveva esserci scelta tra l'Islam e il cristianesimo, così come tra un arabo e un ebreo. La decisione è già data: nessuno è più libero di scegliere. O si è Cianciala o non lo si è... «Guerra all'ultimo sangue contro Roma! Pace e amicizia con l'Islam»: così pensava e fece il grande spirito libero, il più geniale degli impera­tori tedeschi, Federico II. Come? Bisogna che un tedesco sia un genio, uno spirito libero, perché provi sentimenti rispettabili? Mi sfugge come un tedesco abbia mai potuto avere sentimenti cri­stiani...

LXI:
Qui è necessario accennare a un ricordo cento volte più doloro­so per i tedeschi. I tedeschi hanno impedito all'Europa di racco­gliere l'ultima grande messe culturale che essa abbia mai raccol­to: quella del Rinascimento. Si capisce, c'è almeno il desiderio di comprendere che cosa fu il Rinascimento? La trasvalutazione dei valori cristiani, il tentativo, intrapreso con tutti i mezzi, con tutù gli istinti, con tutto il genio, di condurre alla vittoria i valori oppo­sti, i valori nobili... Finora questa è stata l'unica grande guerra, fino a oggi è mancato un modo più decisivo di porre le questio­ni rispetto a quello del Rinascimento. Il problema che esso pone è lo stesso che pongo io: non si ebbe mai forma di attacco più radi­cale, più diretta, più rigorosa su tutto il fronte contro il centro! Attaccare nel punto cruciale, nella stessa sede del cristianesimo, per porre i valori nobili sul trono, ovvero parli negli istinti, nei desi­deri e nei bisogni più infimi di coloro che appunto vi erano assisi... Scorgo una possibilità di magia e di fascino di colori ultrater­reni; mi pare che risplenda con un tremito di raffinata bellezza, che in essa si sveli un'arte così divina, così diabolicamente divina, che è vano cercare nel corso dei millenni una simile possibilità: contemplo uno spettacolo nel medesimo tempo tanto pieno di significato e così meravigliosamente paradossale che tutti gli dèi dell'Olimpo avrebbero avuto ragione di scoppiare in una risata, Cesare Borgia papa... Ho reso l'idea?... Benissimo, questa sarebbe proprio stata la vittoria che solo oggi io auspico: con ciò il cristia­nesimo sarebbe stato abolito. Invece che accadde? Un monaco tedesco, Lutero, giunse a Roma. Questo monaco, con tutti gli istinti vendicativi di un sacerdote malriuscito, a Roma si ribellò contro il Rinascimento... Invece di cogliere con profonda gratitu­dine l'evento grandioso che si stava verificando, il Cristianesimo vinto nella sua stessa sede, da tale spettacolo attinse solo nutri­mento per il suo odio. L'uomo religioso non pensa che a se stes­so. Lutero vide la corruzione del papato, mentre era chiaro pro­prio l'opposto: l'antica corruzione, il peccatum originale, cioè il cri­stianesimo, non sedeva più sul trono papale! Al suo posto vi era la vita! Il trionfo della vita! Il grande sì a tutte le cose elevate, belle e fiere!... Così Lutero ristabilì la Chiesa: l'attaccò... Il Rinascimento divenne un evento privo di significato, una grande inanità! Ah questi tedeschi, quanto ci sono costati! Inutilità, questa è sempre stata l'opera dei tedeschi! La Riforma, Leibniz, Kant e la cosiddet­ta filosofia tedesca; le guerre di «liberazione»; l'impero, ogni volta un'inutilità in sostituzione di qualcosa che già esisteva, di qualco­sa d'irreparabile... Lo ammetto, questi tedeschi sono i miei nemici. In loro disprezzo ogni sorta di sudiciume di concetti e di valori, di vigliaccheria di fronte a ogni sì e no. Per quasi un millennio hanno distorto e aggrovigliato tutto ciò su cui hanno messo le mani, hanno sulla coscienza tutte le cose fatte a metà (riuscite per tre ottavi!), di cui l'Europa è afflitta. Hanno sulla coscienza pure la forma di cristianesimo più disonesta, più inconfutabile che esi­sta: il protestantesimo... Se non ci sbarazzeremo mai del cristia­nesimo, sarà colpa dei tedeschi...

 
 
 
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