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Indagata la blogger che pubblicò notizie false sulla Leonida Edizioni
Post n°33 pubblicato il 05 Luglio 2013 da Leonida.Edizioni
A distanza di 8 mesi ed a chiusura della prima fase di indagini, il GIP ha disposto l’iscrizione nel registro degli indagati della blogger rea di avere pubblicato attraverso un blog notizie false e diffamatorie nei confronti della casa editrice Leonida. In relazione all’attività editoriale, la blogger aveva pubblicato e divulgato la notizia relativa ad una proposta editoriale avanzata nei confronti del vincitore di un concorso letterario internazionale organizzato dalla stessa azienda editoriale che avrebbe previsto una compartecipazione economica da parte dello scrittore. Facile dimostrare (per la casa editrice) che la proposta al vincitore del concorso non prevedeva nessuna compartecipazione economica da parte dello stesso e che il contratto di pubblicazione prospettato (come da bando) era stato definito sulla base della normativa vigente (legge 633/41). La blogger continuava nei mesi successivi a divulgare e rendere pubbliche altre stucchevoli e sconcertanti notizie come quelle relative all’obbligo da parte dei vincitori dello stesso concorso di ritirare il premio assegnato dietro versamento di una quota, ed a quello relativo al millantato patrocinio di enti pubblici pubblicato sullo stesso bando. Il modello d’iscrizione (bando ufficiale 2012) visibile sui vari siti, invece, non contempla il patrocinio dei vari enti indicati dalla blogger per il semplice motivo che per l’edizione del 2012 non era stato richiesto, come nessuna richiesta di versare qualsiasi quota per ritirare il premio è mai stata inoltrata in nessuna edizione del concorso ai partecipanti. Le deliranti affermazioni della blogger hanno indotto la componente di un’agenzia letteraria a scrivere pubblicamente che la Leonida Edizioni attingeva da contributi regionali. La Casa Editrice non ha mai usufruito nell’arco dei 9 anni di attività editoriale di contributi pubblici dell’Ente Regione (le uniche richieste inoltrate ed andate a buon fine sono relative alle concessione di qualche targa di rappresentanza); anche per questo sarebbe bastato scorrere e consultare i tabulati relativi all’elenco di associazioni e case editrici concessionarie di contributi pubblici per capire quali siano in realtà i soggetti destinatari delle concessioni. Contemporaneamente si prestava al gioco un altro sconosciuto soggetto, lo stesso, diffondeva scriteriatamente le notizie false inviando centinaia di email a rappresentanti istituzionali, semplici utenti/scrittori ed a parecchi autori della Leonida Edizioni. Le persone contattate hanno informato la stessa casa editrice che incredula prendeva atto del contenuto della missiva; questa, nei nobili fini dell’autore avrebbe dovuto contribuire ad isolare in via permanente la Leonida Edizioni dagli ambienti culturali. La lettera del soggetto (sarebbe più appropriato parlare di miscuglio di frasi sgrammaticate e senza senso), priva di coerenza logica e linguistica — sembra il riflesso della rievocazione dell’esilarante scena di Totò e Peppino nella battitura di una lettera in un famoso film — si concludeva (dopo avere proferito ingiurie ed offese di ogni tipo alla casa editrice) con un “[...] noi siamo quelli che vogliamo una BELLA Cultura VERA”. |
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