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Pratiglio ultimo Atto (per ora): la seconda campana 'don'

Post n°49 pubblicato il 09 Luglio 2007 da a.benassi

Si, ahimè confermo tutto quello ha detto Andrea e aggiungo:
No, non tornerò mai più li sotto, GIURO CHE QUESTA E' L'ULTIMA
VOLTA!!
E' troppo, spogliarsi con i piedi nudi nell'acqua gelida, infilarsi
strati e strati di gelido neoprene, immergersi fino al collo
nell'acqua anch'essa gelida, striciare imbottiti di neoprene in
angusti meandri, scendere pozzi bagnati e finire dentro pozze
profonde, risalire pozzi sotto una doccia battente che ti rintrona,
schizzi in faccia, dentro gli occhi, acqua in bocca, testa bassa per
respirare e corda che sale su, sempre piu su e spariasce nel buio
sotto una pioggia battente.... E' il delirio, ma per sopravvivere
bisogna rassegnarsi, solo mantendo i nervi saldi sarà possibile
sperare di uscire da questo incubo, incubo che questa volta è durato
43 lunghissime ore.
Devo dire che unico momento di tregua è stata la tendina a -700, che
goduria vederla montata, infilarsi il pile asciutto e ficcarsi
dentro il saccapelo!! Peccato che il sonno è durato poco, spezzato
dal rumore fragoroso della cascata d'acqua, ce n'è una a monte ed
un'altra che cade dall'alto pochi metri piu a valle della tenda.
Sembra di stare al polo, mi immagino insieme agli altri naufraghi
dell'Endurance all'isola elefant che attendono speranzosi il loro
mitico comandante Shackleton. Poi però mi rendo conto che a noi non
verrà proprio nessuno a salvarci, a noi toccherà risalire tutto sto
popo' di pozzi-cascate-laghi tutto da soli con le poche forze
residue. Toccherà prima o poi pure trovare il coraggio di uscire dal
sacco a pelo e mettersi la maglietta e le mutande fraciche ed
ovviamente la famigerata gelida muta...
Oltre al campo la sequenza dei pozzi continua, è un'esplorazione
anomala, non si prova piu quella euforia che ti invade mentre scendi
un pozzo in esplorazione, non c'è piu adrenalina che scorre nelle
nostre vene, è solo lotta per la sopravvivenza e poi è sempre la
stessa storia, alla domanda: che vedi? Come prosegue? La solita
risposta: C'è un pozzo!! E allora pensi: No, un'altro pozzo?? Basta
pietà!! Alla fine è la totale desolazione, arriviamo sopra un salto
che immette in un enorme galleria allagata, senza sponde, sembra un
lago molto profondo, poi giù in fondo un'enorme volta indica la
probabile prosecuzione, ma bisognerà nuotare per arrivarci... E
allora la paura ci assale, rimaniamo in silenzio a riflettere: e se
la grotta dovesse continuare con gallerie allagate? E se non si
tocca e bisognerà nuotare per chissa quanto? Qui si muore affogati!!
Fortuna che non abbiamo le corde! E poi intanto abbiamo giurato che
li sotto non ci si torna piu... Vero???
Poi il ritorno, dopo 14 ore di sofferenze disumane e di abbrutimento
totale, rivediamo la luce, sembra come rinascere a nuova vita, tutto
ora è bello, sono euforico, invaso da una felicita estatica, forse
sarà la consapevolezza di essere ancora vivo e di non dover piu
soffrire, è la pace dei sensi!! E poi siamo arrivati a -900!! Ma è
durata poco... Dopo poche ore dall'uscita ecco arrivare una
telefonata, è Pino (Astigo) vuole sapere come è andata, sta
rosicando perche all'ultimo non è potuto venire, ma è chiaro che la
prossima volta non se la perderà di certo.... Cazzo, sono passate
solo poche ore e gia si sta programmando un'altra punta? Si parla di
tornarci a Settembre.... Mi cascano le palle, ma non ho la forza per
reagire, mi riaddormento sotto l'ombra dei faggi, li a due passi
dalla grotta pensando che nei prossimi due mesi mi godrò tutto il
godibile prima di tornare li sotto allo spogliatoio a -250 e trovare
il coraggio, la forza e la convinzione di varcare ancora una volta
la soglia della desolazione...


 
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