Creato da liberemanuele il 26/01/2009

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Per la memoria, senza andare troppo lontano.

Post n°3 pubblicato il 27 Gennaio 2009 da liberemanuele

israele e la memoria

Sono lieto che ci siano pubblicati tanti post per la giornata della memoria. E' importante ricordare gli orrori del passato per evitarli in futuro. Tutto giusto.

Ma la sola cosa che sento di dover notare, è che oggi lo stesso popolo di cui ne celebriamo la memoria (il 27 gennaio 1945 l'Armata rossa aprì i cancelli di Auschwitz e con essi gli occhi del mondo), è di nuovo sotto attacco.

Un attacco più sottile - in occidente, ma pur sempre un attacco. 
La cosa peggiore è che oggi come allora, le istituzioni tacciono, c'è un discreto prendere le distanze, lasciando nel groppone delle istituzioni israeliane l'onere di difendersi. Gli organi transnazionali, tra cui Onu e Nazioni Unite - e io parlerei volentieri di Europa, se ne lavano le mani. Cosa che non succederebbe se a essere attaccato (per un mese intero e senza poter rispondere) fosse un altro paese occidentale. I caschi blu (esercito terzo), interverrebbero e riuscirebbero a gestire meglio la situazione: le guerre mondiali ci dovrebbero aver insegnato quanto le nazioni siano "irrazionali" in guerra e che la via della collaborazione difensiva internazionale è la sola a garantire pace e prosperità.

Ebbene questa è una vergogna, per questo se davvero "la memoria" deve servire a qualcosa, serva anche a questo. Mi riferisco ad un' iniziativa che proponga Israele in Europa e per far godere la stessa della difesa internazionale che sarebbe garantita a qualsiasi altro paese. Solo così avranno fine le stragi e solo così la Palestina troverà la pace di cui abbisogna.

Pace.

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Commenti al Post:
to_revive
to_revive il 28/01/09 alle 15:50 via WEB
ho più volte detto che sono dalla parte dei Palestinesi per ...ragioni; la prima e che Israele non combatte ad armi pari, la seconda è che Israele dovrebbe ricordare più sovente cosa significhi erigere muri che hanno il solo scopo di precludere la libertà altrui. Israele affama la Palestina. Ho conosciuto nella mia vita alcuni giovani palestinesi che anelavano alla pace; uomini intelligentissimi, colti, "lasciati soli" nel loro Paese preda di barriere ideologiche innalzate da un popolo che avrebbe dovuto e dovrebbe fare uso "della memoria" per promuovere la pace, non per istigare alla violenza. Scusa ma è la mia idea e nulla potrà cambiarla!
 
 
liberemanuele
liberemanuele il 28/01/09 alle 16:51 via WEB
Non sarò io a farle cambiare idea e nemmeno ho la presunzione di farlo. Solo un ragionamento: i stati nazioni si sono tutti nella storia affermati con spargimenti di sangue, ferite poi chiuse da trattati internazionali che non lasciavano spazio a rimesse in discussione o rivendicazione. Credo che Israele abbia diritto alla stessa cosa, stesso vale per la Palestina. Ma le incertezze di Arafat a Camp David nel 2000, i vari trattati non rispettati da parte palestinese, mi inducono a essere più vicino alle posizioni di Israele. Da poco c'è stata una manifestazione a Roma pro Israele, l'ho seguita per radio, e un intervento mi ha colpito. Diceva: mentre nelle scuole israeliane si inizia alla tolleranza, i cartoni animati palestinesi incitano all'odio anti semita.
 
   
liberemanuele
liberemanuele il 28/01/09 alle 16:55 via WEB
Detto ciò, il massimo rispetto alle ragioni da lei indicate, che comprendo e mi saranno d'aiuto per approfondire meglio la questione.
 
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