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Se la foresta torna a votare.
Post n°211 pubblicato il 10 Dicembre 2017 da greppjo
Bersani e Grasso alla conquista del popolo degli astenuti.
Se il buon Bersani con la candidatura di Grasso ci ha visto giusto e la foresta tornerà a votare, non solo avrà vinto una scommessa politica, ma certamente avrà fatto il bene di un’ intera nazione , di una comunità nazionale allo sbando e gettata nel burrone del rancore da politici “vecchi e nuovi” senza scrupoli e assetati solo di voglia di comando, di potere personale. Durante questa “lunga e perigliosa campagna elettorale” il popolo della foresta verrà bombardato sui social e sui media da fakes . Cioè da false notizie,da disinformazione,come quella fatta l’altro ieri dall’ex-vicepresidente Usa, che ha accusato Putin di aver aiutato gli italiani a difendere la loro Costituzione e dando così del “coglione” a me e a ben diciannove milioni di connazionali che l’anno scorso, votando No nel referendum, respingemmo il progetto di Renzi di trasformare la nostra democrazia in una congrega oligarchica. Il popolo della foresta verrà insomma bombardato da quintali di melma come da peggior tradizione elettorale americana. Ma se Bersani e Grasso riescono a far tornare al voto il dieci per cento del popolo della foresta, cioè degli astenuti, di coloro che da più di tre anni disertano le cabine elettorali, per coloro che vogliono imitare l’America saranno sorci verdi e allora ne vedremo davvero delle nuove. Anche molti italiani che stanno fuori dalla foresta comunque sono pronti a seguire un Bersani e un Grasso che tutelano la Costituzione della Repubblica Italiana nata dalla resistenza al nazifascismo. Cioè quella democrazia e Costituzione che “ troppi lor signori” oggi accettano obtorto collo e, mentendo, chiedono il voto su interessi generali per trasformare poi la nostra Italia in una Repubblica oligarchica e di dittatori demagoghi. Se Bersani e Grasso innalzeranno nuovamente la bandiera del buon senso, dell’umanità in politica (come ieri ha fatto nuovamente e con parole ammirevoli Bersani chiedendo che ad un anziano ammalato grave , ormai inoffensivo, come l’ex-senatore dell’Utri, vengano concessi gli arresti domiciliari), molti cittadini ritorneranno a partecipare alle elezioni. Soprattutto se Bersani e Grasso sapranno ridare ai troppi disillusi la speranza di un nuovo futuro in cui si sappia nuovamente osare, praticare più democrazia, più solidarietà, più nazione, più umanesimo, cioè quella cultura che fece grande l’Italia del Rinascimento. Come ci inegnarono Maritain e Mounier,Gobetti,Matteotti,Degasperi,Amendola,Pertini e tanti altri davanti alla barbarie capitalistica e del nazifascismo,Bersani e Grasso devono riportare in politica valori e cultura umanistica per “refaire la Renaissance” in Italia. Se Bersani e Grasso innalzeranno questa bandiera i diciotto milioni di italiani che stanno scivolando verso la povertà avranno una nuova speranza e torneranno a partecipare al voto e difendere la democrazia , nonostante la montagna di menzogne elettorali in arrivo. Di certo la campagna elettorale con fakes e promesse da marinaio è già iniziata .Il peggio dell'America, dove partiti e candidati si buttano addosso secchiate di melma ( in cortonese, "concio"), deve ancora arrivare. Ma stiamone certi: arriverà e presto. D'altronde, quando la politica è priva di valori , di strategia per il bene comune e diventa solo menzogna per fini di potere, di tornaconto personale, cosa possiamo aspettarci nei social e nei media? Naturalmente melma su melma. Ma siccome la gente non è cretina ,come si vuol far credere, come diceva in altra terribile stagione il martire cislino Ezio Tarantelli, “alla fine il popolo capisce e sceglie sempre”. La scommessa di Bersani e di Grasso sta tutta qui: portare a votare il popolo della foresta. Bersani e Grasso come novelli Robin Hood che guidano gli esclusi, coloro che non hanno voce, fuori dalla foresta di Sherwood? In molti cominciano a vederceli. Speriamo davvero che sappiano presentarsi in maniera chiara e limpida in una vera,simpatica veste di nuovi Robin Hood che mandano a casa non solo lo Sceriffo di Nottingham, ma i troppi sceriffi che scorrazzano a Roma.
Ivo Camerini |
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