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Lettera a Gesù Bambino

Post n°241 pubblicato il 22 Dicembre 2020 da greppjo
 
Foto di greppjo

Caro Gesù Bambino,


giorni fa ho ritrovato alcune brevissime letterine che ti scrivevo quando ero bambino alle elementari  pluriclasse della montagna cortonese e in cui ti chiedevo, tra l’altro,  di darci una bidella come ce l’avevano i nostri coetanei, così  da smettere di portare a scuola tutte le mattine un pezzo di legno e di aiutare la maestra a pulire l’aula. Sai soprattutto per noi più piccoli delle prima classe era un po’ duro star dietro ai più grandi della quinta e della sesta. Sì della sesta perché allora, negli anni 1950, non essendoci mezzi di trasporto sia in montagna sia campagna,   l’obbligo scolastico di proseguire alle scuole di avviamento al lavoro per noi ragazzini di montagna non esisteva .  Rileggendo quelle faticate ed incerte righe,mi è venuto il desidero di scriverti nuovamente anche se i capelli sono ormai quasi tutti bianchi.

Quest’anno sarà dura per Te venire al mondo nella tua Capanna di Betlemme. Ti auguro di farcela e di portare pace , fratellanza e libertà ancora una volta. Ma non è scontato! Sono tempi molto difficili non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Il mondo nuovo che, approfittando del Covid, lor signori i capitalisti stanno organizzando,infatti  non ammette più le piccole dimore con la stanza per gli animali.

Lor signori i neocapitalisti stanno spazzando via la piccola società del mondo antico contadino e, in quello nuovo della digitalizzazione senza storia, ti hanno preparato solo qualche angolino da arredo nei supermercati o nei  loro palazzi del potere. Un angolino luccicante, ma con scadenza ravvicinata e comunque aperto a termine; al massimo con preavviso di rimozione  entro i trenta giorni. Un po’ come avviene con  i lavoratori dipendenti a somministrazione o delle piccole imprese a partita Iva forfettaria che ormai aprono e chiudono come le porte dei famosi saloon del Far West ottocentesco.

Insomma, lor signori del mondo neocapitalista 4.0 Ti hanno ridotto ad arredo commerciale e urbano e a me piacerebbe tanto che in questo Natale 2020 Tu girassi alla larga da quei posti del profitto e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo in cui i nuovi padroni del mondo Ti costringono a nascere. Magari venissi a nascere solo nelle poche chiese riamaste aperte in Italia e nel mondo martoriato dalla pandemia!

Una pandemia strana che sta facendo più ricchi i ricchi, più poveri i poveri  e che sta distruggendo il ceto medio che crede nel lavoro, nella fatica quotidiana e nell’onestà della vita fatta di piccole cose, di  sentimenti,di valori religiosi ed umani. Quei sentimenti e valori per cui Tu duemilaventanni fa scegliesti, venendo a nascere in una grotta di pastori per iniziare la tua opera di Salvatore del Mondo.

Dopo duemilaventanni nella notte del solstizio d’inverno 2020  è tornata a farsi vedere nel cielo d’Europa  la scia luminosa che volle salutarTi ed annunciare ai Re Magi ( i sapienti di allora) la tua nascita. Io mi auguro tanto che questo segno porti all’annuncio di buone nuove per gli italiani, gli europei e tutti i cittadini del modo. Ma Ti chiedo che in questa notte del 24 dicembre 2020, quando celebreremo la tua nascita, di portarci il buon annuncio di un mondo nuovo senza coronavirus e soprattutto di  un ritorno al mondo cristiano del passato. Porta la  guarigione a tutti gli ammalati di Covid-19  (e sue varianti), portaci cure e vaccini sicuri per tutti e non solo per coloro che hanno il portamonete gonfio , ma soprattutto porta amore e fratellanza nei nostri cuori di pellegrini terreni in cammino verso la Gerusalemme Celeste. 

Un’ultima cosa: porta anche un po’ di sale in zucca ai troppi  politici odierni che governano l’Italia , l’Europa e il mondo solo per tornaconto personale e di quello dei neocapitalisti. Salva le nostre “ Piccole Patrie” , le vite dei piccoli agricoltori, dei piccoli negozianti, dei piccoli impresari, dei piccoli lavoratori del commercio, della distribuzione e del tempo libero, dei piccoli professionisti come i medici e gli insegnanti. Insomma dà una mano ai tanti che alla 'sine cura' di un reddito di cittadinanza preferiscono la libertà del darsi da fare , di trovarsi un lavoro dignitoso che permetta loro di portare a casa il pane quotidiano per la famiglia. I

noltre , se ci riesci, mandaci dei nuovi politici e sindacalisti di quelli che stanno sempre con il popolo, che fanno tutt'uno con chi è subalterno e non si sognerebbero mai di fare comunella con i padroni. 

Poi , se ci riesci, puoi telefonare a “Sara di Tim, di Wodafone, Enel, di Anonima Società,etc...” dicendole di non chiamarci più a tutte le ore con le sue proposte e offerte americanate last-minute, che ci fregano da numeri sconosciuti e criptati, senza nemmeno la possibilità di un giorno di  ripensamento.

Se ci riesci, passa anche dai direttori dei tg delle tv nazionali e spiega loro che la pandemia Covid-19  non è uno spettacolo da vendere o da usare per un terrorismo mentale che non ebbe riscontri  nemmeno nel sociologismo volgare di pavloviana memoria negli anni dello stalinismo o del minculpop del ventennio fascista. Spiega loro e al governo che il Covid-19 è una questione sanitaria e che le cure, checi sono, devono essere fornite a tutti senza distinzione di censo o di classe sociale e che l’assistenza sanitaria pubblica è un diritto e non una regalia di lor signori.

Ma lasciamo perdere queste richieste al limite del consentito.

Come ben sai, caro Gesù Bambino, sono tanti i bisogni e le cose che mancano in terra in questo nostro difficile tempo di pandemia,utilizzata come una terza guerra mondiale, ma una cosa vorrei chiederTi. Riporta un po’ di socialismo antico almeno in Italia, e se non lo vuoi chiamare socialismo cristiano, dacci un po’ di giustizia sociale, un po’ di fratellanza un po’ di libertà dalla dittatura in doppio petto di lor signori  del profitto economico e della burocrazia statale , che tutto norma senza buonsenso e criteri di equità.

Certamente dipende da noi tutti conquistarci una Repubblica libera e democratica che sappia osare solidarietà e progresso, ma ormai in giro c’è molta rassegnazione e in troppi se ne stanno zitti e subalterni per paura del peggio.

Se mi permetti, allora, a proposito di nuovi subalterni ed esclusi, vorrei segnalarti alcuni passi della bella 'predica' fatta da Camillo Prampolini a Natale 1897. Aiutaci a diffonderla e farla capire agli esclusi di oggi, a coloro che non hanno voce politica, perché affranti dal bisogno e dalla subalternità sociale ed economica.  

Soprattutto aiutaci a diffondere e far capire questi passaggi gridati ai contadini di Reggio Emilia in quella notte del Natale 1897: “ AmiciGesù era profondamente convinto che gli uomini fossero tutti figli di uno stesso padre celeste: Dio; e Dio egli lo concepiva come un essere infinitamente giusto e buono. Ora, come mai – egli si domandava – come mai esistono nel mondo tante ingiustizie? Come mai gli uomini sono divisi in ricchi e poveri, in padroni e schiavi? Come mai vi sono gli Epuloni viventi nel lusso e i Lazzari tormentati dalla più crudele miseria? È possibile che Dio – il padre infinitamente giusto e buono – voglia queste inique disuguaglianze tra i figli suoi? No – egli pensava – evidentemente queste disuguaglianze derivano solo dall’ignoranza e dalla malvagità degli uomini. Dio non può volerle. Certamente,Dio le condanna. Certamente, Dio vuole che gli uomini vivano come fratelli –distribuendosi in pace e giustizia la ricchezza comune – e non già vivano comelupi in lotta l’uno contro l’altro, godendo gli uni della miseria degli altri. Dunque– diceva Gesù ai suoi compagni – noi dobbiamo far guerra a questo doloroso e brutto regno dell’ingiustizia in cui siamo nati; noi dobbiamo volere,fortemente volere il regno della giustizia, dell’uguaglianza, della fratellanza umana, perché questo è il regno che Dio vuole fra gli uomini; noi dobbiamo persuadere i nostri fratelli che esso è possibile e non è un sogno. Dobbiamo trasfondere in loro la nostra fede, e il “regno di Dio” si avvererà.... Questo,o lavoratori, questo era il pensiero, e questa fu la predicazione di Cristo.Uno dio profondo per tutte le ingiustizie, per tutte le iniquità, un desiderio ardente di uguaglianza, di fratellanza, di pace e di benessere fra gli uomini;un bisogno irresistibile di lottare, di combattere per realizzare questo desiderio – ecco l’anima, l’essenza, la parte vera, santa ed immortale del cristianesimo....

Ed ancora: “Se i lavoratori dei campi e delle città si daranno la mano; se avranno fede nella giustizia; se comprenderanno che gli uomini sono uguali e che per conseguenza nessuno ha diritto di dirsi padrone di un altro e di vivere a spese altrui, ma tutti hanno l’obbligo di prendere parte al lavoro necessario alla via di tutti; se per vivere umanamente – cioè per diventare liberi, per non aver padroni e godere insieme l’intero frutto delle loro fatiche – i lavoratori, invece di vivere isolati e di farsi concorrenza,metteranno in pratica il precetto di Cristo: Amatevi gli uni cogli altri siccome fratelli, e formeranno dovunque le loro organizzazioni; allora, davanti alla loro crescente e sempre più capace organizzazione, le ingiustizie sociali scompariranno come si dileguano le tenebre dinanzi al sole che nasce. E sorgerà così il mondo buono e lieto della solidarietà umana agognato da Cristo, il “regno di Dio”. Lavorate a farlo sorgere, o lavoratori! Se non per voi, fatelo per i vostri figli; i quali –poiché li generaste – hanno bene il diritto che voi vi adoperiate in ogni modo,affinché non siano essi pure costretti a vivere la vita misera e serva che da secoli voi vivete. Unitevi, organizzatevi! per voi, per le vostre donne, pei vostri bambini; per la difesa dei vostri più indiscutibili diritti; per la redenzione doverosa della vostra classe! Per voi e per tutti, o lavoratori,abbiate fede nel bene, sappiate volerlo, – sorgete, lottate perché la giustizia sia!”

Ed inoltre: “Lo disse Gesù istesso nel suo famoso ‘Discorso della Montagna’. ‘Beati coloro che sono affamati e assetati di giustizia, perciocché saranno saziati’! ‘Beati coloro che son vituperati e perseguitati per cagion di giustizia!’ Prendete a guida della vostra vita queste parole, o amici lavoratori, e voi sarete....socialisti. Sì, voi sarete con noi, voi lotterete tutti al nostro fianco,perché noi socialisti siamo oggi i soli e veri continuatori della grande rivoluzione sociale iniziata da Cristo. Siamo noi ‘gli assetati di giustizia’.Siamo noi che, in nome dell’uguaglianza umana leviamo alta un’altra volta la bandiera dei poveri, dei diseredati, dei piccoli, degli umili, degli oppressi,degli avviliti, dei calpestati! Siamo noi che – innalzando un inno al lavoro produttore d’ogni ricchezza – annunziamo ai ricchi padroni del mondo il trionfo immancabile e il regno dei lavoratori; noi che ci sforziamo ad affrettare questo regno; noi i ‘vituperati e perseguitati per cagion di giustizia ”.

Insomma, portaci presto un po’ di sano socialismo antico che quello praticato o propagandato oggi dagli oppositori del neoliberismo è nient’altro che abiura e tradimento degli ideali,della bandiera socialista e cristiana.

Ivo Camerini

 
 
 
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