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A Bologna gli Stati Generali degli archivisti italiani

Post n°6 pubblicato il 19 Novembre 2009 da greppjo
 
Foto di greppjo

In pieno svolgimento a Bologna gli Stati generali degli archivisti italiani.

Da giovedì 19 novembre a sabato 21 novembre, all’Hotel Carlton di Bologna, dopo undici anni dalla prima, si tiene la Seconda Conferenza nazionale degli archivi italiani. Un evento culturale che meriterebbe la vetrina delle prime pagine dei giornali e che invece , nonostante l’intervento appassionato e politicamente forte tenuto in apertura dal Viceministro Francesco Maria Giro, sembra destinato al silenzio stampa o tutt’al più, come dicevano i giornalisti di una volta,  a qualche ridotto spazio in penultima.

A Bologna invece , grazie al concreto attivismo del nuovo direttore generale per gli archivi, dott. Luciano Scala, in questi tre giorni si sono aperti dei veri e propri Stati generali degli archivi italiani,che  sotto lo slogan “fare sistema” vogliono prepararsi a vivere la nuova fase federale della vita nazionale, lanciata di fatto dalla recente riforma sul federalismo, portando collaborazione ed integrazione laddove prevaleva la gerarchia statale, per non mandare dispersa nemmeno una briciola del nostro grande patrimonio dei beni archivistici italiani. Soprattutto in una fase come l’attuale, dove tutto è ormai un vorticoso panta rei (tutto scorre), gli archivi italiani , come ha detto il sottosegretario Giro, hanno il compito fondamentale di tutelare e portare alla luce del sole la memoria della nostra civiltà e quindi di domandare a pieno titolo attenzione e risorse dal nostro mondo politico, affinché la cultura possa essere sempre un fattore di crescita, di formazione delle nuove generazioni ed insieme anche un fattore economico di competizione vantaggiosa, che porti le nostre biblioteche e i nostri archivi ad entrare in una sana logica di mercato internazionale, come già fanno le istituzioni similari  del Nord-Europa e del Nord-America.

La realtà degli archivi italiani è una realtà da grandi numeri: 135 istituti archivistici di primo livello, 94 Archivi di stato disseminati nel paese, ottomila Archivi comunali,quattromila archivi privati di famiglie, personalità ed enti non pubblici,tra cui hanno un valore di primo piano quelli dei sindacati, vigilati dalle Sovrintendenze archivistiche regionali.

In questa Conferenza nazionale il Ministero per i beni e le attività culturali presenta ufficialmente il San, cioè il Servizio archivistico nazionale sorto da un protocollo di accordo tra Ministero, Regioni, Province e Comuni.

I lavori di questa conferenza nazionale sono cominciati con un’ampia prolusione sul valore e l’importanza degli Archivi storici italiani tenuta dal grande intellettuale francese Maurice  Aymard. professore dell’Ecole des Hautes Etudies en Sciences Sociales de Paris e sono proseguiti con nutrite tavole rotonde che , tra l’altro hanno visto la presentazione dei progetti e dell’attività istituzionale di due grandi archivi storici come quello della Presidenza della Repubblica, diretto dalla Professoressa Paola Crucci e quello del Senato della Repubblica, diretto dalla Dottoressa Emilia Campochiaro.

Questa questione degli archivi storici che si mettono insieme riguarda da vicino anche noi della Cisl, che da anni, a livello di militanza cerchiamo di profondervi tante energie, in quanto oggi occorre saper intrecciare il nostro amore e piacere per le cosiddette cartacce sindacali con le nuove professionalità ed opportunità della rivoluzione informatica, affinché anche le nostre radici storiche non vadano disperse nella tempesta dei cambiamenti apportati dalla globalizzazione.

Un esempio positivo del nostro impegno ci viene anche dall’inserimento dell’inventario dell’Archivio storico della Cisl di Bologna, che è stato sistemato e aperto recentemente al pubblico, nell’ambito del Progetto “Una città per gli archivi” portato avanti dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna in raccordo con gli Enti locali e l’Università bolognese. Un progetto, che, diretto e realizzato dal Prof. Angelo Varni, è stato presentato in questa Conferenza proprio dallo studioso bolognese che è anche un attento e antesignano storico della vicenda sindacale della Cisl, avendo egli curato alcuni dei volumi prodotti nel 1980 in occasione delle celebrazioni del trentesimo anniversario della fondazione della nostra Confederazione.

Franco Salvatori, Marco Cattini, Maria Grazia Pastura, Stefano Vitali, Micaela Procaccia, Linda Giuva e Nicola Tranfaglia: sono i nomi di alcuni dei grandi studiosi che hanno svolto loro intereventi nei lavori di questa full-immersion archivistica che ha dedicato l’intera giornata del 20 novembre a vari workshop che vanno dalle tematiche dei poli archivistici, alla formazione, allo sviluppo dei sistemi informativi archivistici, alla messa in rete degli archivi sociali d’impresa e dei sindacati, veri strumenti imprescindibili  per una conoscenza della storia della società italiana novecentesca.

Per saperne di più: http://www.conferenzanazionalearchivi.beniculturali.it/

Ivo Camerini

 
 
 
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